Dal sito gds.it
Tornano a crescere le retribuzioni dei dipendenti regionali. O, meglio, torna a crescere il budget che la Regione destinerà annualmente al Famp, il fondo che assicura i premi di rendimento e lo straordinario. E’ la prima norma di peso approvata oggi dall’Ars dove si votano gli articoli della Finanziaria. Il testo cancella una norma introdotta nel 2015 dall’ex assessore all’Economia, Alessandro Baccei, per allineare la Sicilia al resto d’Italia.
In pratica, c’era un obbligo di ridurre il Famp ogni anno in misura proporzionale al numero dei dipendenti che vanno in pensione. Si sarebbe così risparmiata la quota che ogni regionale avrebbe incassato se fosse rimasto in servizio. Con la norma approvata adesso si blocca questa riduzione automatica e ogni anno i dipendenti che restano in servizio al netto dei pensionamenti si vedranno dividere un budget maggiore.
Cade la riduzione dell’addizionale Irpef per le fasce deboli. E’ una norma cara al Pd, che l’aveva presentata. Il testo prevedeva che le fasce con reddito inferiore ai 23 mila euro si sarebbero viste tagliare l’addizionale regionale Irpef mentre le fasce alte avrebbero avuto un aumento corrispondente al taglio. La norma è caduta perché è stato approvato un emendamento soppressivo proposto dal governo.
Cadono le stabilizzazioni dei precari nelle Camere di Commercio. L’Ars ha ripreso a votare intorno alle 13 le norme della Finanziaria ma l’articolo che prevedeva il posto fisso per questo personale è stato dichiarato inammissibile dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.
Approvato un articolo che permetterà alla Regione di concedere contributi alle coppie che decidono di adottare un bambino all’estero. L’aiuto della Regione può raggiungere anche “il 50% della spesa sostenuta dalla famiglia adottiva nei due anni successivi all’adozione”. Le spese rimborsabili sono quelle per psicologi, logopedisti, pedagogisti e quelle per l’inserimento sociale scolastico. E’ una norma che è stata sostenuta anche dai grillini. E pure Antonello Cracolici del Pd si è detto d’accordo.
Approvata anche una norma che consente ai forestali assunti per 101 giornate che sono stati impiegati nelle sale operative invece che nei boschi di poter continuare a svolgere anche nel 2019 questo impiego.
Accantonati invece molti articoli, segnale della difficoltà di trovare intese con l’opposizione sulle norme più complicate.
Nella nottata di ieri ci sono stati dei contatti con l’opposizione per trovare una sintesi almeno sulle norme più complesse. Ma la verifica di un eventuale accordo si avrà solo al momento del voto.
Nel pomeriggio dovrebbero tornare al voto le misure accantonate ieri. In particolare quella che riscrive la sorte di Riscossione Sicilia, prevedendo che se entro un anno non verrà incorporata dall’Agenzia delle Entrate, la Regione proceda con la chiusura e poi dia vita a una nuova società che assorba tutto il personale ed erediti il servizio di riscossione dei tributi.
Il nodo vero restano tuttavia le tabelle, quelle che stanziano i finanziamenti per tutti i settori che gravitano intorno alla Regione. Lì sono previsti tagli per oltre 200 milioni, necessari per coprire il maxi disavanzo da 2,1 miliardi rilevato dalla Corte dei Conti.
Ieri da Roma non è arrivato l’atteso via libera alla rateizzazione in 30 anni che permetterebbe di liberare circa 200 milioni subito alleggerendo il peso dei tagli. Armao ha precisato che il rinvio del semaforo verde è dettato da un problema tecnico e che c’è l’impegno del governo nazionale a varare l’emendamento a favore della Sicilia all’interno di una delle prossime leggi. Intanto però la Finanziaria va avanti con i tagli da oltre 200 milioni.
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Fonte: gds.it
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