Dal sito livesicilia.it
di Salvo Toscano
Cambi in giunta prima delle Europee. I paletti di Miccichè che frena su altri catanesi nella squadra.Con una finanziaria ancora da condurre in porto, e senza maggioranza d'Aula, a turbare i precari equilibri del centrodestra siciliano arriva anche il dibattito sul rimpasto. Che ci sarà, seppur non è noto ancora in che misura. E che si preannuncia niente affatto indolore.
Ieri,
Gianfranco Micciché conversando con i giornalisti a margine della conferenza dei capigruppo che ha dato il via libera ai lavori sui documenti contabili, ne ha parlato in un modo che non lascia presagire che la pratica possa essere una passeggiata. Anzi tutto, il leader forzista e presidente dell'Ars, si è pronunciato sul rumour che circola ormai da un mese a Palazzo, e cioè quello della sostituzione di Mariella Ippolito, quasi invisibile assessore alla Famiglia, con Antonio Scavone, sempre in quota autonomista. “Ancora una volta viene rappresentata la provincia di Catania. Non vorrei che qua a Palermo succedesse la rivoluzione”, ha detto Micciché, ripreso da siti di informazione, aggiungendo che Forza Italia spingerà per il rimpasto ed entro “brevissimo tempo”. E mettendo le mani avanti, cioè ricordando che alcune province rimaste senza un assessore vanno risarcite: “Bisogna che la Sicilia occidentale riceva la giusta attenzione”.
A chi parla Micciché? Non è un mistero che Agrigento e Trapani siano da un pezzo fuori controllo in Forza Italia. Il deputato regionale agrigentino Riccardo Gallo Afflitto fa parte del plotoncino di ribelli e scontenti che rappresenta una spina nel fianco per la coalizione al momento del voto. In campagna elettorale Micciché aveva promesso un assessore ai forzisti agrigentini ma così non è stato. E da quelle parti se la sono legata al dito. Ancora più consumati i rapporti con il big trapanese forzista Antonio D'Alì. E allora Forza Italia deve cercare di piantare dei paletti e chiedere i cancelli. Alcuni deputati regionali azzurri sarebbero nel mirino di cacciatori di teste interessati a creare un nuovo gruppo all'Ars. I registi secondo i rumour sarebbero al lavoro, ci sarebbe stata in settimana anche una cena palermitana. Il rimpasto potrebbe essere l'occasione per Micciché di arginare questa potenziale fuga. Sì, ma come? Nessuno lo sa bene.
Raccontano che dopo l'ultimo faccia a faccia con Micciché a Palazzo dei Normanni, a metà settimana, Nello Musumeci sia andato via scuro in volto e con poca voglia di parlare. Nei corridoi si sussurra che Forza Italia possa reclamare altri assessorati pesanti. Solo voci, per il momento. Di certo c'è che la partita del rimpasto si incrocerà inevitabilmente con quella delle liste delle Europee. Anche se il governatore oggi ha detto che si procederà ai cambi in giunta prima del voto di maggio. In quell'ottica un altro nome in bilico sembrerebbe quello del tecnico dell'Udc Alberto Pierobon.
Nelle liste per le Europee potrebbe accasarsi qualche assessore regionale che se eletto lascerebbe posto in giunta. Fin qui si è parlato della Ippolito e di Sandro Pappalardo, che potrebbero correre nella lista sovranista-conservatrice di Giorgia Meloni e compagni, sulla quale sono saliti i lombardiani. Ma ci potrebbe essere anche qualche altro nome in ballo. Gaetano Armao, ad esempio, è stato dato come papabile candidato in Forza Italia, dove però c'è un problema di sovraffollamento della lista, che ha già consigliato a Innocenzo Leontini di spostarsi altrove. E non è finita qui. Perché bisognerà capire cosa farà Diventerà Bellissima, che deciderà sulle Europee al congresso di febbraio. L'ipotesi di un accordo con la Lega, assicurano i bene informati, non è mai tramontata del tutto. E chissà che in quel caso i musumeciani non puntino su una candidatura di peso che potrebbe aprire la strada a un ulteriore rimpasto ben più consistente e pesante.
18 Gennaio 2019
Fonte: livesicilia.it
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