In questi giorni i centocinquantunisti dell’antincendio siciliano stanno realizzando vari lavori nei comuni. Lavori spesso di pregio che, se realizzati diversamente, avrebbero avuto un peso economico non indifferente nelle già povere casse di queste comunità montane e collinari, purtroppo, non di rado, spopolate ed a rischio estinzione.
L’estinzione di queste comunità significherebbe la fine di tradizioni, di identità, di cura del territorio e di resistenza della legalità in luoghi altrimenti preda dell’arbitrio ignorante e belluino.
Eppure questi lavori vengono intesi ancora come una concessione assistenziale a squadre di “diseredati”: senza una chiara programazione, senza una adeguata qualificazione, come se si trattasse di immigrati in cerca dell’approvazione pubblica e politica per la propria presenza nella società: per la propria integrazione!
Eppure si tratta di persone che, ormai da diversi decenni, ogni estate rischiano l’ incolumità, la vita, nella guerra contro gli incendi. Che hanno subito vittime e feriti, come in ogni guerra! Persone che hanno dimostrato, negli anni, il loro valore, difendendo efficacemente dalle fiamme vasti territori, attraverso un sistema di vedette ed una organizzazione capace di intervenire, nel più breve tempo possibile, anche nei terreni più impervi.
Persone che rappresentano una esperienza virtuosa da mostrare al mondo intero, capaci di affrontare e domare incendi con la calura estiva oltre i quaranta gradi, con la vegetazione composta da erba secca, arbusti oleosi, ed alberi bassi e fitti, qual’è il bosco a macchia mediterranea. Il quale è, quest’ultimo, come sanno bene gli esperti, il combustibile ideale per qualsiasi tipo di incendio boschivo!
Non mi stancherò mai di ricordare, con orgoglio, che da noi, a differenza che in altri posti, mai un incendio è durato più di qualche giorno! Che senza il qualificato, e speciale, intervento di queste persone, coi quaranta gradi dell’estate siciliana, e con la vegetazione siciliana, un incendio iniziato a Catania si spegnerebbe di certo a Trapani!
Eppure si vocifera nuovamente di tagli del venti per cento del personale!
Niente di ufficiale, niente di certo, ma zizzania e iniezioni di malumore. Oppure un modo di “tastare” gli umori di queste persone che valgono sicuramente molto di più di chi li governa e li ha governati negli ultimi anni.
Bene!
Il mio disprezzo per chi mette in giro queste dicerie ufficiose è totale, così come lo è per chi si rifiuta di dare il giusto valore al Valore delle persone che gestisce, operando sempre come quel tale a cui avevano regalato una pecora e nella mandria si carica e porta via il cane.
Del resto viviamo in un’ epoca oscura, Kali yuga dicono i Veda, ed è la cecità degli sciocchi a vincere.
Tuttavia dico ai miei compagni dell’antincendio boschivo di stare all’erta e pronti a reagire uniti nell’eventualità che si ripresenti davvero questo vergognoso taglio. Se ciò dovesse ripresentarsi invito tutti quanti a boicottare insieme il servizio, poichè se qualcuno non lavora mette a rischio la vita stessa di chi rimane a lavorare. Nella nostra attività, ogni taglio del personale, ogni assenza è un rischio in più per chi rimane: ecco perchè il lavoro per tutti significa maggiore sicurezza per tutti.
Per cui non perdiamoci d’animo! Conosciamo il pericolo delle fiamme, per cui non può farci paura l’ignoranza della presunzione!
Uniti si vince!
Un abbraccio a tutti quanti!
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