Dal sito palermo.repubblica.it
Il congresso regionale lo ha confermato con 129 voti a favore, 14 contrari e un astenuto. Il suo primo messaggio: "Il governo nazionale e quello regionale cambino rotta sulle politiche per il lavoro"
10 Novembre 2018
Michele Pagliaro, 47 anni, di Pietraperzia, è stato confermato segretario generale della Cgil siciliana. Lo ha eletto l’assemblea generale del sindacato con 129 voti a favore, 14 contrari, un astenuto. Eletti anche i 30 delegati al congresso nazionale, che si terrà a Bari dal 22 al 25 gennaio.
L’elezione di Pagliaro, già alla guida dell’organizzazione sindacale dal 2013, chiude tre giorni di congresso al quale hanno partecipato 302 delegati e in cui si è parlato di lavoro, sviluppo sostenibile, legalità, lotta contro la mafia, equità e giustizia sociale, diritti di tutti i lavoratori, delle donne, dei migranti. “La nostra organizzazione - ha detto Pagliaro subito dopo l’elezione - è impegnata a rivendicare al governo nazionale e a quello regionale un cambio di rotta. Noi - ha aggiunto - esprimiamo un giudizio negativo sul Def del governo Lega-5Stelle che non affronta i temi del lavoro, dello sviluppo e del Mezzogiorno, ma anche nei confronti del governo regionale le cui politiche si sono dimostrate finora inefficaci ai fini del rilancio dell’occupazione”.
Pagliaro ha detto che saranno “obiettivi prioritari della lotta sindacale la vertenza Sud, con il rilancio per il Mezzogiorno degli investimenti statali, che devono arrivare in cinque anni - ha sottolineato - almeno al 5 per cento del totale, rafforzando le infrastrutture sociali e quelle per la mobilità materiale e immateriale. “Altri nostri obiettivi - ha aggiunto - sono il varo di un piano regionale del lavoro, con la valorizzazione delle vocazioni territoriali e dei vari comparti, e di un piano strategico straordinario per il rilancio di un’industria compatibile con l’ambiente”.
Il segretario della Cgil ha ancora detto che “restano centrali per il sindacato i temi della legalità, che comprende la lotta alla corruzione, all’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento del lavoro e della lotta contro la mafia”. Continuerà ovviamente l’impegno della Cgil contro le disuguaglianze sociali e la povertà e per una reale inclusione sociale. “Il reddito di cittadinanza è una misura assistenzialista e in quanto tale inadeguata perché non finalizzata a creare nuove opportunità di lavoro. Noi proponiamo un reddito di garanzia e di continuità – ha affermato - con l’obbligo di percorsi formativi e di riqualificazione che possano favorire l’occupazione”.
Prima delle votazioni aveva concluso il dibattito congressuale il segretario nazionale Nino Baseotto, che ha sottolineato la necessità che il Paese abbia un piano straordinario per l’occupazione giovanile. “Una necessità che si scontra con un ostacolo - ha detto - che è quasi un tabù: gli investimenti pubblici”. Riferendosi ai dati Svimez, Baseotto ha detto che “non ci può essere una ripresa a più velocità, con un Sud che resta indietro. Il governo - ha aggiunto - non vede oltre il suo naso per calcoli elettoralistici e questo non funziona, è espressione del grande inganno che è il contratto di governo”.
Fonte: palermo.repubblica.it
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