Il governatore fa il punto sullo stato dell'arte in materia di dissesto idrogeologico: «La gente ha detto di non aver mai visto un intervento disposto dalle autorità». In settimana dovrebbe essere istituito anche un comitato tecnico scientifico composto da esperti
MIRIAM DI PERI 7 NOVEMBRE 2018
«Abbiamo disposto la pulitura di oltre 80 corsi d’acqua. Non mi chiedete da quanto tempo non ricevevano manutenzione, sappiamo soltanto che la gente dei luoghi ci diceva di non avere mai visto un intervento disposto dalle autorità». A fare il punto sullo stato dell’arte in materia di dissesto idrogeologico e tutela del territorio è il governatore Nello Musumeci, che illustra quanto approvato dalla giunta insieme al ddl anti-abusivismo e racconta di come i primi 30 interventi siano già stati dichiarati di somma urgenza.
«Non serve sottolineare che la pulizia di un fiume consente che l’acqua possa defluire senza ostacoli. Laddove, invece, trova ostacoli, si verificano i danni», aggiunge Musumeci. Ma per sapere dove, come e quando saranno programmati gli interventi bisognerà attendere ancora un po’. Quel che è certo al momento è che i corsi d’acqua in Sicilia, tra fiumi, torrenti e ruscelli, sono oltre 500. È tra questi che bisognerà fare una scrematura per arrivare agli 80 interventi nelle principali vie fluviali tra cui ci saranno quelli nel Salso, Verdura e Gornalunga.
Per intervenire nei corsi d’acqua tristemente protagonisti delle cronache delle ultime settimane (il Milicia, ma non solo) bisognerà attendere il deflusso di acque e fanghi, per cui - tempo permettendo - prima della settimana prossima non si potrà fare nulla.
Il presidente della Regione torna sul tema dell’eredità trovata alla Regione, che «in 29 anni dall’entrata in vigore della normativa corrente, non aveva mai istituito l’Autorità di bacino, che è proprio quella struttura interdipartimentale necessaria a mettere insieme le competenze frammentate tra diversi dipartimenti, per occuparsi della programmazione e gestione degli interventi sui corsi d’acqua, ma anche del dissesto, della vulnerabilità dei territori, della pulizia idraulica».
Già in settimana dovrebbe essere istituito anche il comitato tecnico-scientifico, che sarà composto da docenti universitari ed esperti segnalati dagli ordini professionali. «Non avranno alcun compenso - aggiunge Musumeci - se non un minimo rimborso spese. Non vogliamo perdere nemmeno un giorno».
Stanziati, intanto i primi 7 milioni di euro «per la pulizia dei primi corsi d’acqua già nel mese di settembre», Musumeci ammette di non aver ancora quantificato i danni degli eventi alluvionali. «Stimiamo tra i 600 e i 700 milioni di euro alle cose pubbliche, ai quali vanno aggiunti i danni ai privati, prevalentemente imprese agricole. Leggo sui giornali che il governo avrebbe stanziato come primo intervento 250 milioni di euro per il Veneto. Ecco, anche la Sicilia si accontenterebbe della stessa somma».
E se i 5 stelle con Valentina Zafarana attaccano il governo, reo di aver lavorato troppo a rilento sul fronte della prevenzione del dissesto idrogeologico e chiedono la rimozione del commissario Maurizio Croce, è Musumeci a rispondere, punto per punto. Precisando intanto che «il commissario per il dissesto idrogeologico sono io, mentre Maurizio Croce è il soggetto attuatore».
In ogni caso, secondo i dati snocciolati dal governatore, la struttura nei primi 11 mesi «ha varato 40 interventi per 110 milioni di euro, di cui 20 già aggiudicati e 3 già completati. Commissario e soggetto attuatore - ha aggiunto - agiscono con poteri ordinari, anche noi siamo nelle maglie di questa burocrazia, contro la quale bisogna dichiarare guerra. Entro dicembre saranno avviati altri 15 interventi per 48 milioni di euro e - conclude - verranno aggiudicate altre 15 gare d’appalto».
Fonte: meridionews.it
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