Quello che ci preoccupa maggiormente è la continua diminuzione della media delle giornate dei nostri lavoratori agricoli”
Pino Mandrá, è stato confermato segretario generale della Flai Cgil, il sindacato dei lavoratori dell'agroindustria. Mandrà, eletto con 39 favorevoli e 1 contrario, guiderà per i prossimi 4 anni la Flai, che oggi si è riunita a congresso facendo il punto sui settori più difficili della categoria: dai braccianti ai forestali, dai pescatori ai lavoratori dei Consorzi. Presente ai lavori, oltre che il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, anche il segretario nazionale, Giovanni Mininni.
Nella sua relazione Mandrà ha soprattutto sottolineato i dati relativi al lavoro agricolo nella provincia etnea. Dagli elenchi anagrafici del 2016 della provincia di Catania (Calatino escluso) prendendo come riferimento il quadriennio 2013/2017, emerge un calo degli addetti poiché sul dato di 18634 unità del 2013 si registra un calo di 271 unità, ossia l’1.45 % rispetto al 2014, anno in cui sono iscritti negli elenchi anagrafici 18363 lavoratori; nel 2015 invece si registra un piccolo aumento degli iscritti rispetto all’anno precedente, 18450, perché l’aumento è stato di 87 lavoratori iscritti pari al 0.47 %. Per quanto riguarda il 2016 sono iscritti negli elenchi anagrafici 18450 lavoratori e rispetto al 2015 assistiamo ad un calo di 244 iscritti pari al 1.32 %. Nel 2017 si registra quota 18841.
"Quello che ci preoccupa maggiormente rispetto al numero degli iscritti non è il calo, sebbene il dato in sé non sia trascurabile, - ha spiegato Mandrà - ma la continua diminuzione della media delle giornate dei nostri lavoratori agricoli: oggi siamo a 99 giornate. La media delle giornate dei lavoratori stranieri, invece, ammonta a 91 giornate e sono 2053, l’ 11%; questo dimostra che le masse di stranieri che lavorano in agricoltura sono in nero, lavoratori pagati a 20/25 euro al giorno.
I braccianti che si occupano della raccolta e della lavorazione degli agrumi, sono stati penalizzati da una campagna agrumicola andata male a causa della ridotta quantità di prodotto e delle condizioni atmosferiche avverse che hanno imposto la chiusura anticipata della stagione. In conseguenza di ciò, alcuni braccianti hanno effettuato un numero di giornate lavorative inferiore rispetto all’anno precedente, con un conseguente calo del reddito".
Analizzando gli elenchi anagrafici del 2016, notiamo che il 14% dei lavoratori agricoli non ha raggiunto il numero sufficiente di giornate lavorative affinché scatti il diritto alla prestazione della disoccupazione agricola.
Per il 2016, la Flai Cgil ha chiesto un intervento a sostegno di questi lavoratori da parte della Regione Siciliana, proprio com’è avvenuto in altre regioni italiane in situazioni analoghe, ad esempio in Puglia, regione funestata dalla xylella. Esistono già accordi stipulati tra la Regione Puglia e l’Inps, attualmente due, definiti tra il 2015 ed il 2016 e riguardano l’uno il riconoscimento dello stato di calamità determinato da grandinate ed altre avversità atmosferiche (secondo le leggi 102 del 2004 e la legge 223/del 1991), mentre l’altro è, invece, un accordo straordinario siglato con le associazioni olivicole ed i sindacati per difendersi dal fastidioso batterio. La legge 102/2004 ammette il contributo alle sole aziende coperte da opportuna assicurazione, che però nell’area interessata pochissime imprese hanno provveduto a stipulare, con grave danno per i lavoratori privi di ogni tutela. L’integrazione salariale dovuta dall’Inps sarebbe di circa 20 euro che, moltiplicato per 20, sviluppa 400 euro a lavoratore.
09 Ottobre 2018
Fonte: www.cgilct.it
MA QUANDO SARA OPERATIVO IL CCRL?SIG.MANDRA CI DICA QUALCOSA È VALIDO O È ARIA FRITTA???pippo Puglisi
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