25 agosto 2018

BOMBA D’ACQUA ADDAURA NORD, QUATTRO ALBERI SCHIANTATI SULLA STRADA. ANDREA MINEO: “COSTANTE RISCHIO INCOLUMITÀ, COMUNE PROGRAMMI MANUTENZIONE”. LA REGIONE POTREBBE DESTINARE ALLA MANUTENZIONE GLI OPERAI FORESTALI


Dal sito www.ilgazzettinodisicilia.it

24 agosto 2018 Dario Di Gesù
Nuova emergenza ieri all’Addaura Nord, dove nell’abitato ai limiti della riserva naturale Monte Pellegrino una bomba d’acqua ha ancora una volta devastato la zona. Alle 21 circa il vento e la pioggia torrenziale hanno schiantato quattro alberi, che si sono abbattuti sulla sede stradale, all’altezza della congiunzione tra via Annone e via Monte Ercta. Nella caduta le piante hanno travolto le linee elettriche aeree, che nella zona sono ancora su pali, in attesa di futuri lavori di interramento previsti. La zona è quindi rimasta al buio.

Sull’accaduto abbiamo raccolto il commento del consigliere comunale Andrea Mineo (Forza Italia): “Una nuova grave emergenza, che ancora una volta solo per caso non ha procurato vittime. Uno dei grandi alberi è crollato con un boato sulla strada un istante prima del passaggio di un fuoristrada con una famiglia a bordo.

Un plauso va riconosciuto al Vicecomandante della Polizia Municipale Galatioto per essere intervenuto immediatamente. I tronchi caduti sulla strada, rimossi dalle maestranze comunali dell’Ufficio del verde (il settore Ville e giardini dispone delle attrezzature per segare e quindi sgombrare gli alberi), avrebbero potuto costituire un grave pericolo per passanti e veicoli che fossero trovati a transitare al buio, causa l’interruzione dell’illuminazione pubblica“.

“Ma è inammissibile pensare di proseguire con una logica emergenziale“, continua il Consigliere Mineo, “intervenendo cioè solo dopo che eventi, del tutto prevedibili, inevitabilmente accadono, ponendo a rischio l’incolumità dei cittadini. Non vi è nessuna programmazione sulla manutenzione che è indispensabile operare regolarmente: potare le piante, rimuovere gli alberi morti che il vento e la pioggia torrenziale schianta, tenere in efficienza le caditoie per lo smaltimento delle acque piovane, porre rimedio agli smottamenti avvenuti e prevenire con opere di contenimento i movimenti di terra dovuti al naturale dilavamento del terreno. La zona è soggetta a giurisdizioni diverse, per la parte della Riserva Monte Pellegrino e per quella di competenza comunale. Occorrerebbe un coordinamento e andrebbe convocata con urgenza una conferenza di servizi. La Reset ha risorse umane ma non ha i mezzi, che invece possiedono i settori comunali preposti al Verde e alle Ville e Giardini. Ma per interventi di potatura ed espianto, anche di alberi morti o che costituiscono comunque pericolo, nella zona c’è da raccordarsi con la direzione della Riserva. La Regione potrebbe destinare alla manutenzione operai forestali”, conclude Andrea Mineo. “Porrò il problema della programmazione della manutenzione e delle criticità specifiche della zona, chiedendo ai competenti organi comunali di porre in atto tutte le misure di prevenzione per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini”.




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