Dal sito www.blogsicilia.it
di Manlio Viola - 12/07/2018
“Anni di abbandono. Parecchi anni. E nell’ultimo periodo, quando si parlava di fusione Anas e Cas e nascita di una nuova società avevano anche mollato del tutto a queste latitudini”.Lo raccontava un paio di settimane fa a BlogSicilia Leonardo Santoro, direttore generale del Cas, il Consorzio Autostrade siciliane. Direttore da tre mesi e subito al centro di un fuoco di fila di lamentele, proteste, domande.
Quelle dichiarazioni BlogSicilia avrebbe dovuto scriverle giorni fa ma l’articolo, come spesso capita in un giornale che deve inseguire la cronaca, gli eventi e i fatti, era slittato di giorno in giorno fino ad arrivare ad oggi.
L’occasione era una lettera aperta di una turista al nostro giornale. Una lettera nella quale, con dovizia di particolari e racconti circostanziati, aveva parlato di una terra bellissima e di una autostrada indegna. Una serie di denunce di disagi, di rischi corsi, di mancate manutenzioni che avevamo girato a Santoro ottenendo risposte inattese: tutto vero!
Ma come tutto vero? E allora perchè non si fa niente? Ma andiamo per ordine a ripercorriamo almeno una parte di quella lunga chiacchierata.
La ‘nostra’ turista parlava di caselli semi abbandonati, senza personale e con il sistema automatico non funzionante raccontando come esempio un episodio a Cefalù con lunghe code e una sola persona a tentare di dare assistenza
“Ho trovato il personale casellante con arretrati di ferie annosi – diceva Santoro – e a fronte di ciò i contratti stagionali bloccati. il personale non basta per i caselli. Si usano quelli automatici ma sono spesso vetusti e necessitano di manutenzioni che non sono state fatte. Su segnalazione, poi, il mancato rilevamento dell’auto al casello è frutto di collegamenti internet via rete Telecom spesso non funzionanti. Firmato da poco contratto per la revisione e manutenzione”.
Seconda vicenda quella delle gallerie senza illuminazione
“Altro annoso problema legato all’abbandono. E’ stato definito e sottoscritto un ‘accordo quadro’ per la esecuzione di lavori urgenti “non programmabili” per il ripristino degli impianti elettrici di illuminazione e ventilazione delle Autostrade Messina-Palermo, Messina-Catania e tratta Cassibile-Rosolini della Siracusa-Gela al verificarsi delle varie interruzioni del servizio. Tale progetto è stato concepito per la sicurezza degli utenti che transitano nei momenti in cui il sofisticato sistema tecnologico si ‘ferma o blocca’ per guasti (o altre cause) non prevedibili determinando improvvise interruzioni dell’impianto nonostante la periodica manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intero sistema. Il servizio – con fondi di bilancio del CAS – è operativo da qualche giorno”.
Contestazione numero tre. Mancata manutenzione del verde. Cartelli stradali coperti dalle foglie e invisibili. Perfino rami che vanno a finire sull’autostrada
“E’ un segmento di manutenzione – ci racconta Santoro – da anni trascurato che, però, necessita interventi immediati e senza perdere altro tempo. Dallo scorso marzo, in cui mi sono insediato, non ho trovato nessun tipo di progettualità, né programmazione né previsione. Ho, quindi, chiesto agli uffici la massima attenzione sulla questione e di velocizzare le procedure in modo che si possa attuare un altro degli interventi trascurati negli anni passati. Alcuni lavori sono stati eseguiti con affidamenti d’urgenza, altri sono avviati ed altri ancora pianificati anche in collaborazione con altri soggetti istituzionali”.
E ancora una volta nel trimestre di competenza arrivano una serie di indicazioni per l’intervento. Santoro racconta: “Abbiamo sottoscritto del Protocollo Operativo tra CAS e Dipartimento Regionale Sviluppo Rurale (ex Corpo Forestale) per la scerbatura delle fasce esterne autostradali e delle aree di sosta della intera rete viaria (quelle su strada non possono essere fatte dai forestali); un secondo protocollo operativo, in corso di stipula (dichiarazione del 28 giugno), con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per la creazione di 3 presidi antincendio in località Giarre (A18) Gazzi (Tangenziale Messina) Buonfornello (A20); c’è la disponibilità del CAS ad allestire, presso proprie aree attrezzate, le manichette di erogazione idrica per ospitare mezzi antincendio della Protezione Civile e dell’Ispettorato Forestale. E’ stata messa in atto la progettazione ex novo di cinque interventi di scerbatura nelle tratte Messina-Catania (A18), Siracusa-Gela (A18), Messina-Calatabiano (A18), Svincoli della Messina-Catania (A18), Fiumefreddo-San Gregorio (A18). Per tali progettazioni sono in corso le relative procedure di gara e di aggiudicazione (secondo Codice degli Appalti) ma anche la progettazione di scerbatura ‘totale’ della intera Messina-Palermo (A20) e interventi nelle rampe dei 27 svincoli della rete autostradale mentre erano in fase di redazione i ‘Piani Triennali’ di manutenzione del verde per la A18 e per la A20.
Contestazione numero quattro: avvallamenti della sede stradale
“Qui l’intervento è più complesso e costoso – ammetteva Santoro – servono le manutenzioni delle sotto solette e dei giunti dei vaidotti. Soprattutto nell’ultimo tratto dell’autostrada entrato in funzione, il più recente di costruzione. Sembra assurdo ma è così. I lavori sono stati fatti di fretta, per aprire la grande incompiuta. Ma secondo me si sono trascurate troppe cose e ora ne paghiamo le conseguenze. Peraltro non si può contestare nulla alle aziende esecutrici che, al contrario, hanno avuto ragione nei contenziosi e pignorano i conti del Cas per ottenere pagamenti che erano bloccati. Di fatto in questo modo non si riesce a utilizzare gli incassi dei pedaggi per fare le manutenzioni. un altro grave problema”
Contestazione numero cinque. La turista non ne parla ma la domanda l’avevamo posta noi. I guarda rail non in regola e soprattutto non sicuri per i motociclisti
“E’ un altro elemento di pericolo. vanno tutti sostituiti e stiamo bandendo la gara d’appalto per la progettazione perchè non basta sostituirli. Bisogna mettere le barriere corrette tratto per tratto. Ci sono barriere adatte ai viadotti altre per i tratti di salita o discesa, altre ancora per l’interrato ordinario. Ci sono motivi di sicurezza. Cerchiamo di fare bene e in fretta ma ci vuole tempo per recuperare anni di lassismo”.
Adesso Santoro si è dimesso per motivi personali. Il direttore con cui avevamo affrontato questi problemi non c’è più e la domanda principe è se sia il caso di nominare un nuovo vertice e ricominciare tutto daccapo oppure chiudere il carrozzone Cas. Ma i carrozzoni sono tali solo se i vertici lasciano che tali restino. Si chiami Cas o Sas o Anas Sicilia una autorità di gestione serve. Quello che bisogna pretendere è che funzioni.
Fonte: www.blogsicilia.it
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