20 luglio 2018

REGIONE, LA CORTE DEI CONTI SUL BILANCIO: "SERVE MANOVRA CORRETTIVA, NUMERI IRREGOLARI"


Dal sito palermo.repubblica.it

Dura la richiesta della procura generale sui conti 2017. La decisione delle sezioni riunite presiedute da Graffeo: "Regolare il bilancio ad eccezione del conto economico". Disavanzo a 6 milioni, in peggioramento sul 2016

di ANTONIO FRASCHILLA 20 Luglio 2018
Serve una "apposita manovra correttiva" per il bilancio della Regione siciliana. Lo dicono i giudici della Corte dei Conti per la Sicilia nella relazione sul rendiconto generale per l'esercizio 2017. In particolare, il relatore Francesco Albo, ha spiegato nel suo intervento che c'è stato "peggioramento del risultato di amministrazione rispetto al 2016" ma anche un "peggioramento della situazione contabile" degli enti locali. Sono, quindi, numerosi i punti critici sollevati dalla Corte dei conti come il mancato recupero di disavanzi pregressi, le passività potenziali del Gruppo amministrazione pubblica regionale, il "lacunoso sistema di controllo interno", il "rischio di consistenti perdite di risorse finanziarie per i ritardi accumulati nella gestione dei fondi comunitari" e "finanche criticità in tema di legislazione di spesa e mezzi di copertura".

La Corte dei Conti ritiene poi "irregolari" lo stato patrimoniale e il conto economico per l'esercizio finanziario del 2017 della Regione siciliana. E' quanto si legge nelle richieste conclusive della requisitoria del procuratore generale d'Appello della Corte dei Conti Maria Aronica sul giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione siciliana per l'esercizio finanziario del 2017, presentato oggi dalla magistratura contabile siciliana. Dichiarati regolari, ma con osservazioni, l'accantonamento dei residui perenti, il fondo dedicato alle perdite delle società partecipate, il fondo per i contenziosi e quello destinato ai crediti di dubbia esigibilità. Il procuratore generale ha chiesto che le sezioni riunite della Corte nel giudizio di parificazione "dichiarino la regolarità del bilancio per l'esercizio finanziario del 2017 con le eccezioni indicate e l' irregolarità del conto economico e dello stato patrimoniale". La decisione finale delle sezioni riunite presiedute da Maurizio Graffeo accoglie le richeiste della provuca e "approva il bilancio 2017" ad eccezione "del conto economico e dello stato patrimoniale".

Spese per il personale
"La tendenza generale registrata negli ultimi esercizi è stata quella di una progressiva flessione della spesa per il personale, in linea con la riduzione della dinamica occupazionale e con il sostanziale blocco di quella retributiva. Nel 2017 questa spinta alla contrazione segna, però, un primo significativo arresto". Così nella relazione sul rendiconto generale della Regione siciliana per l'esercizio 2017 della Corte dei conti. "Gli impegni assunti dalla Regione per retribuzioni e contributi sociali registrano una riduzione pari al 4,5% su base annua, attestandosi a 791 milioni di euro ("Redditi da lavoro dipendente" da rendiconto), ma sono, di contro, compensati dagli incrementi (+4,1%) degli impegni di spesa per le pensioni (del cosiddetto "contratto 1"), talché la contrazione annua della spesa complessiva per il personale in servizio e in quiescenza è stata di scarsa rilevanza (-0,8%)". "Si consideri pure che il dato non comprende l'ulteriore aumento della spesa pensionistica sostenuta direttamente dal Fondo Pensioni Sicilia per il personale del cosiddetto 'contratto 2' e si giova ancora del disallineamento temporale tra collocamento in quiescenza pagamento dei trattamenti di fine rapporto e pensionistici", dice la Corte dei conti.

Pochi euro per gli investimenti
Sale la spesa corrente in Sicilia e passa da 13 miliardi e 143 milioni di euro, a 14 miliardi e 110 milioni, mentre quella in conto capitale si riduce passando da un miliardo e 609 milioni a 795 milioni  e raggiunge il minimo storico assoluto. Si legge nella relazione della Corte dei Conti per la Sicilia sul rendiconto generale per l'esercizio finanziario della Regione del 2017. La Corte "pertanto, non puo' che esprimere una valutazione negativa in merito all'andamento degli investimenti che stride con i fondamentali dell'economia siciliana e con il noto gap infrastrutturale con il resto del Paese". Il rendiconto presenta un avanzo di competenza di 421 milioni di euro da attribuire essenzialmente al risultato della gestione dei fondi vincolati il cui risultato positivo di 458 milioni compensa il saldo negativo dei fondi regionali (-36 milioni). Con riferimento alla gestione di competenza, l'equilibrio di parte corrente si attesta a +1.822 milioni, quello di parte capitale +2.564 milioni, mentre quello finale e' pari a +4.385 milioni. La gestione in conto residui mette in evidenza, rispetto all'esercizio precedente, una sensibile riduzione dello stock di tali poste al 31 dicembre del 2017 in valore assoluto e percentuale, piu' accentuata per quelli attivi (da 4.196 a 3.499 milioni di euro, pari a -17%) rispetto a quelli passivi (da 2.989 a 2.547 pari al -15%). Il saldo di tale gestione registra un disavanzo di 131 milioni di euro imputabile alla variazione in diminuzione dei residui attivi, pari quasi al doppio delle cancellazioni di quelli passivi. Le dinamiche descritte caratterizzano anche l'ultimo triennio.

Boom spese correnti
 Le spese correnti in Sicilia sono cresciute "tra il 2009 e il 2017 da 13 miliardi e 143 milioni di euro (87,84% della spesa totale) a 14 miliardi e 110 milioni di euro (78,52%)", mentre quelle in conto capitale si sono ridotte da 1 miliardo e 609 milioni di euro (pari al 10,76% della spesa totale) a 795 milioni (4,43%), raggiungendo così il minimo storico assoluto". E' quanto si legge nella relazione sul rendiconto generale della Regione siciliana per l'esercizio 2017 della Corte dei conti, presente anche il Presidente della Corte dei conti Angelo Buscema. "Le dinamiche appena descritte caratterizzano anche l'ultimo triennio", dicono i giudici contabili. "La Corte, pertanto, non può che esprimere una valutazione negativa in merito all'andamento degli investimenti che stride con i fondamentali dell'economia siciliana e con il noto gap infrastrutturale con il resto del Paes - dicono ancora i magistrati della Corte dei conti -Tra il 2015 e il 2017, gli stanziamenti definitivi relativi alle spese correnti si sono ridotti di 1,21 punti percentuali, mentre quelli per le spese in conto capitale hanno registrato una diminuzione del 20,47%".

Fonte: palermo.repubblica.it






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