17 maggio 2018

SICILIA, ALTRO CHE SVOLTA. I PORTABORSE SONO 369. LE CLIENTELE, SOTTO CERTI CIELI, CONTANO PIÙ DELLE LEGGI E DEL BUON SENSO. COSÌ, L’ARS HA DATO L’ASSALTO AL RECORD


Dal sito www.corriere.it

Le clientele, sotto certi cieli, contano più delle leggi e del buon senso. Così, l’Ars ha dato l’assalto al record

di Gian Antonio Stella
«Repetita iuvant» speravano i giudici della Corte dei Contispiegando per l’ennesima volta ai deputati regionali siciliani che ai posti pubblici si accede solo per concorso. «Repetita iuvant sed tandem scocciant!», ribattono i più sfacciati dandosi di gomito in latino maccheronico. Delle opinioni dei magistrati contabili ai padreterni dell’Ars non importa più di tanto. Certo, l’andazzo di stabilizzare i portaborse presi con contratti a termine va avanti da un pezzo. Non solo in Sicilia ma negli enti locali di mezza Italia, dalla Calabria (che nel 2001 sistemò 86 «collaboratori») a regioni «virtuose» come il Friuli Venezia Giulia o il Veneto. Dove con l’opposizione dell’allora governatore Giancarlo Galan («leggina vergognosa») la Liga e la sinistra votarono insieme una sanatoria con «un’apposita procedura selettiva riservata». Il trucco è noto: il deputato Tizio assume provvisoriamente Caio e Sempronio. Niente concorso, si tratta solo di contratti a termine e lui vuole gente di fiducia: se è di destra vuole destrorsi, se è di sinistra sinistrorsi. Poi, però, la legislatura finisce. E i portaborse presi «solo» per fedeltà partitica? Sale il coro: vogliamo la stabilizzazione! Senza mai esser passati per un concorso, senza mai esser stati valutati. Geni e somari: contava solo la tessera politica.

Per anni sentenze dopo sentenze hanno ribadito che il giochetto è illecito. Ed è «inammissibile», ribadisce la Corte dei Conti, «l’anzianità di servizio», per i cosiddetti «stabilizzati», poiché si tratta di contratti a tempo determinato «che cessano di esistere al momento della fine della legislatura». Ovvio. Ma le clientele, sotto certi cieli, contano più delle leggi e del buon senso. Così, rovesciando la logica prevista dal governo Monti per dare a ogni deputato (specie se asino) la possibilità di prendersi un giovane preparato che l’aiutasse a scrivere le leggi, l’Ars ha dato l’assalto al record. Al punto che, come hanno raccontato tra gli altri Giacinto Pipitone o Emanuele Lauria, i portaborse di vario tipo sono saliti fino a 369. Quasi sei collaboratori a parlamentare. Molti sfruttati con paghe da fame nella speranza di essere anche loro, prima o poi, assunti nel cielo degli stabilizzati. E sarebbe questa la svolta dopo l’era Crocetta?

15 maggio 2018 
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Fonte: www.corriere.it







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