20 Marzo 2018
Alla fine di questo quinquennio la Sicilia sarà diversa da quella che ho trovato: non voglio fare rivoluzioni ma consegnare una Sicilia normale, persino il diritto alla normalità è stato espropriato in questi decenni. Io sarò il presidente della semina, non del raccolto; voglio recuperare una regione in cui si è persa la speranza ma è tanta voglia di riscossa, voglio recuperare chi si è allontanato ed evitare che chi c’è voglia andarsene”. Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci alla stampa estera per la presentazione de “La Sicilia che verrà”.“La Sicilia deve tornare a essere la porta dell’Europa dal Medio Oriente all’Africa e verso il nord; lavoro affinché chi arriva da fuori e cerca l’Europa non la debba cercare a Parigi o a Bruxelles ma a Palermo, Catania, Messina, Agrigento. Non ci possiamo permettere il diritto di litigare o di dividerci, abbiamo tutti il dovere di dialogare per costruire un progetto diverso”, ha aggiunto Musumeci, riferendosi a Leoluca Orlando Musumeci Orlando, accanto a lui sul palco dei relatori e ricordando che solo pochi giorni fa ha incontrato il sindaco di Catania Enzo Bianco.
“Voglio che investiamo bene le risorse europee: abbiamo miliardi nel cassetto ma non possiamo investirli perchè non ci sono progetti, rischiamo di restituire all’Europa il denaro che è stato messo a disposizione, perché non c’è stata qualità nei progetti”.
“Non esiste un polo di sviluppo, abbiamo solo 600 km di ferrovia elettrificata. Noi abbiamo già investito 700 milioni in vari bandi; entro 2-3 anni potremmo dare alle imprese siciliane la netta impressione che le istituzioni credono che la Sicilia possa tornare a essere uno straordinario punto di riferimento e di crescita. Finora – ha proseguito Musumeci – si è pensato in Sicilia di creare occupazione senza lavoro; invece di tutelare il lavoratore si è tutelato il posto di lavoro; ma quando l’azienda non funziona va chiusa mentre oggi 45 mila precari vengono mantenuti col denaro pubblico”.
Infine Musumeci ha detto che con Confindustria “stiamo studiando la messa a punto di uno sportello unico per le imprese per dare tutte le informazioni. La diseconomia dell’insicurezza e dell’illegalità, che è stato il principale nemico dello sviluppo, grazie a una nuova coscienza e al lavoro delle forze dell’ordine, è stato neutralizzato anche se permane un clima di insicurezza”.
Fonte: www.ilsicilia.it
Bel discorso, belle parole, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Bisogna sollecitare i funzionari adibiti a redigere i progetti, e non essere la causa farli cadere in sonni profondi non finanziando i progetti stessi, e questo la politica lo sa. Saluti Giuseppe Candela
RispondiEliminaSempre la stessa minestra.ma non capisco perché dopo si scoprono queste mancanze e nessuno paga.SAREBBE IL CASO FI RISALIRE AL RESONSABILE DELL ASSESSORATO E fargli PAGARE,RESTITUENDO,HLI EMOLUMENTI PERCEPITI.SI PUÒ FARE?????pippo puglisi
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