20 marzo 2018

IN SICILIA IL REDDITO DI CITTADINANZA ESISTE DA OLTRE QUARANT’ANNI. QUELLO DEI LAVORATORI FORESTALI



19 Marzo 2018
-Giuseppe Barcellona– All’epoca bastava conoscere qualche distinto signore in giacca e cravatta, un politico della D.C. o del P.S.I. o meglio ancora appartenere a qualche famiglia di quelle che “contavano” ed il gioco era fatto, un posto te lo trovavano.

Questo modus operandi si è protratto indisturbato nel tempo fino ai giorni nostri e viene perfettamente inquadrato da numeri impietosi, per esempio quelli dei “forestali”.

Nell’isola sono un numero imprecisato che oscilla dai 25.000 ai 30.000, cifre impressionanti se si considera che in Veneto i berretti verdi sono 425, tra graduati e agenti, in Toscana 630. Per non parlare della Valle d’Aosta o del Friuli Venezia Giulia che, nonostante le Alpi hanno corpi di polizia forestale composti rispettivamente da 157 e 298 unità.

In Canada i forestali, chiamati rangers, sono 4.200, un sesto di quelli occupati in tutta la Sicilia ma il territorio canadese è immensamente più grande di quello siculo.

Ogni anno quel politico che interagisce coi forestali può gestire un bacino di migliaia di voti, per questo motivo il fenomeno non si è mai esaurito e si è invece assestato su una perenne precarietà dei lavoratori.

Bisogna operare una distinzione tra le “vere” Guardie Forestali con qualifica di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria e gli operai forestali stagionali, dei semplici operai agricoli che vengono utilizzati per certi periodi dell’anno, questi ultimi sono circa 22.000 e si sommano agli 8.000 dipendenti dell’assessorato al territorio; a tempo indeterminato vengono impiegati circa 800 soggetti, una cifra comunque ragguardevole, doppia al numero di agenti del Piemonte che vanta un territorio boschivo triplo della Sicilia.

Numeri impietosi.

Tra gli stagionali i più fortunati lavorano 6 mesi l’anno e da giugno a dicembre guadagnano 1.200 euro al mese pagati dalla Regione, mentre negli altri sei mesi sono a carico dell’Inps, per stipendiare precari e assunti a tempo indeterminato la Regione spende 450 milioni di euro l’anno, mentre l’Inps 180 milioni.

Altri lavoratori sono suddivisi in quattro fasce di garanzie occupazionali in base al numero dei giorni lavorati durante l’anno, abbiamo così gli OTI (operai a tempo indeterminato), come dicevamo i 151, quindi personale che opera per 151 giorni l’anno (circa sei mesi l’anno), i 101 (circa quattro mesi l’anno) ed i 78 (circa tre mesi l’anno).

Molte delle persone occupate in queste attività percepiscono l’unica fonte di reddito senza la quale sarebbero costrette ad emigrare, ma sono tantissimi quelli che fruiscono del doppio stipendio svolgendo altri lavori, ci sono anche dei casi di soggetti legati alla criminalità organizzata.

Infatti per avere un posto in forestale è strettamente necessario un “aggancio” politico che in Sicilia è spesso legato alle attività mafiose di democristiana memoria, recentemente il Presidente Crocetta ha epurato i ranghi espellendo circa 250 soggetti con precedenti penali alle spalle.

Con tutto questo personale i boschi siciliani saranno immuni al rischio incendi?

Niente affatto, gli incendi sono in aumento e questo è normale in una terra che ridonda di operatori ecologici ma le cui strade sono sempre sporchissime, che spende cifre folli per mantenere le obsolete discariche e non è in grado di fare la raccolta differenziata.

Ogni estate la Sicilia va a fuoco, niente incendi niente lavoro, un esercito di precari rimarrebbe a casa se non ci fossero incendi da spegnere e non solo tra i forestali ma anche tra i volontari dei vigili del fuoco.

A Ragusa questi ultimi sono stati colti sul fatto, un arresto e quindici denunce; questi pompieri a gettone appiccavano incendi per poi beccarsi la giornata lavorativa di dieci euro all’ora, la punta di un iceberg?

Anche la prossima estate per ogni incendio appiccato ci vorrà un forestale sempre pronto, un volontario vigile del fuoco in azione ed un Canadair o elicottero antincendio operativo.

I Canadair costano 15.000 euro all’ora, gli elicotteri 5.000 euro all’ora, la Regione Siciliana spende dai 10 ai 13 milioni di euro l’anno per pagare queste aziende private utilizzate nello spegnimento degli incendi; ultimamente è tutto un fiorire di flotte private antincendio, un fiume di denari che potrebbe essere evitato se la Regione si dotasse di mezzi propri e di spendere dunque una sola volta la cifra che spende ogni anno e che scivola nelle mai dei privati col rischio dei soliti giochi a cui siamo abituati da mezzo secolo di mala politica.

Fa rabbia passare in paesini minuscoli come Pioppo, frazione di Monreale provincia di Palermo, li attraversi in macchina in cinquanta secondi, su duemila abitanti ci sono quattrocento lavoratori forestali, oppure Godrano, sempre in provincia di Palermo, duecento forestali su mille abitanti.

Le cose vanno così da anni, ma quando i debiti provocheranno l’inevitabile bancarotta chi pagherà il conto?

Chi vivrà vedrà ed emigrerà.

Fonte: www.articolotre.com



La nota del Blog

Ma quante inesattezze in questo articolo. Sui numeri, sui costi, sulle modalità di assunzione ed altre minchiate. L'ignoranza regna sovrana.




2 commenti:

  1. Veramente complimenti, un'analisi che non si capisce se fatta ad arte o fatta così tanto per farla, che vorrebbe fare intendere che i forestali siciliani sono il male dell'economia della Sicilia, che dico, dell'Italia, o forse no, dell'Europa, vabbe`, già che ci siamo ci potete definire pure i responsabili della crisi mondiale che ci porterà (udite udite) all'inevitabile bancarotta, anche se incidiamo solo 1% del bilancio regionale, esatto, solo 1% del bilancio regionale, non ho sbagliato a scrivere, per l'esattezza 250 milioni di euro con annessi e connessi. Eppure di questo dato, l'attento e scrupoloso giornalista non dice una parola. Riporta solo in parte tutto quello che è stato riportato e scritto in questo blog, solo negatività confezionate ad arte al solo scopo di denigrare, quando invece si omette di riportare le positività che sono molte di più delle dette negatività. Se il giornalista fosse stato un po' attento, avrebbe scritto che il clima arido siciliano non è quello umido e piovoso del Canada o delle regioni del nord Italia con cui si scomodano certi paragoni che non stanno ne in cielo e ne in terra. Avrebbe scritto che in Sicilia i boschi sono artificiali, a differenza di quelli naturali delle regioni del nord oltre che del Canada, con cui spesso si è a torto paragonati. Bisogna pure riportare che la superficie boscata in Sicilia subito dopo la seconda guerra mondiale copriva solo il 3% di tutto il territorio regionale, e che se è stata incrementata fino all'11% di oggi è grazie alla forza lavoro, i forestali per l'appunto. I 21 mila forestali sono da sempre precari al contrario dei forestali del nord che rispetto a quelli siciliani si contano sulle dita di una mano anche se sono a tempo indeterminato, e vista tale sperequazione la domanda sorge spontanea, come mai le regioni virtuose del nord spendono per il capitolo forestale quanto e a volte più della Sicilia? Eppure, come detto prima, al nord non ci sono boschi artificiali come in Sicilia, li hanno boschi naturali, cioè che si incrementano da soli senza l'intervento dell'uomo. Forse il giornalista non sa che al nord, la manutenzione dei boschi non la fanno i forestali a tempo indeterminato, ma i lavori sono dati dalle comunità montane a delle ditte private, ed è per questo motivo che le regioni del nord riescono a mimetizzare l'esatta spesa del capitolo forestale, altrimenti si guarderebbero bene dal fare certi paragoni. Magari la chiudo qua, altrimenti dovrei scrivere fino a sera inoltrata, ma mi sa tutta questa denigrazione è politica ed ha un suo fine ben specifico, comunque, ricordatevi solo che noi siamo sempre i vespri siciliani, e siamo già stanchi di tale condizione. Saluti Giuseppe Candela

    RispondiElimina
  2. Nell’isola sono un numero imprecisato che oscilla dai 25.000 ai 30.000 OPERAI FORESTALI..... E QUI CREDO CHE CI SIA UN CENSIMENTO SBAGLIATO IN QUANTO TRA IL FATTO CHE NESSUNO IN QUESTI ANNI SIA ANDATO IN PENSIONE,TRA IL FATTO CHE SIAMO TUTTI VIVI E PRESENTI, TRA LE NASCITE ETC ETC,AD OGGI STI OPERAI NON SAREMO MENO DI 50 - 60 MILA. E COME DICE STRISCIA LA NOTIZIA ( CHE CENSISCANO MEGLIO) AHAHAH. W IL M5S. toto gebbia

    RispondiElimina

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.