04 gennaio 2018

L'INTERVISTA A GIUSEPPE LUPO. "MUSUMECI È SENZA MAGGIORANZA. RICOSTRUIAMO IL PD DALLA BASE"



di Salvo Toscano
Intervista a Giuseppe Lupo. Il capogruppo: "Ingiuste le bacchettate di Musumeci ai sindaci".

PALERMO - Un governo regionale senza maggioranza. Così il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo parla della giunta Musumeci. Ribadendo le critiche a Gianfranco Miccichè. E auspicando che il suo partito riunisca i suoi organi per rimettersi in marcia dopo il flop delle Regionali.

Com'è iniziata questa legislatura? Abbiamo visto spaccature dentro il vostro partito e toni asperrimi da parte sua verso la presidenza dell'Assemblea.

“Sicuramente è iniziata con la decisione incomprensibile del presidente dell'Assemblea Gianfranco Miccichè di violare il regolamento parlamentare in occasione della votazione dell'esercizio provvisorio, calcolando il numero legale non sui deputati presenti ma sui tesserini presenti. Vorrei ricordare a Miccichè che non votano i tesserini ma votano i deputati. Insisto affinché il presidente riunisca la commissione Regolamento perché non è accettabile che vengano cambiate le regole del gioco durante la partita. Peraltro quello proposto da Miccichè non è il sistema attualmente vigente alla Camera dei deputati”.

Il gruppo che lei presiede però ha iniziato la legislatura in ordine sparso.

“Ancorché io sia stato eletto a maggioranza, mi sono subito adoperato per cercare il massimo di unità del gruppo perché penso che tutti insieme abbiamo il dovere di rappresentare l'unità del Partito democratico voluta dagli elettori e dagli iscritti”.

Parte del partito ha rimproverato a voi della maggioranza del gruppo una eccessiva vicinanza al centrodestra. Come risponde?

“Non ho votato Miccichè presidente...”.

Qualcuno del Pd lo ha fatto...

“Considero un errore che qualcuno possa averlo fatto. Il Pd deve fare il Pd. Deve essere protagonista di una linea politica autonoma di opposizione alla destra e alternativa al Movimento 5 Stelle”.

Domani c'è in programma un incontro di un pezzo del partito che contesta una sorta di vocazione all'insuccesso dimostrata alle le Regionali. Pensa che in quell'occasione siano stati commessi degli errori?

“Ritengo di sì. E per questo ho auspicato la convocazione della direzione del partito per una valutazione del risultato elettorale e per individuare gli errori e avanzare le proposte per il rilancio del partito in vista delle prossime elezioni nazionali. Probabilmente le riunioni come questa nascono proprio perché non si riuniscono gli organismi”.

Questo mese si faranno le liste per le Politiche. Chi le fa?


“Il partito nazionale con il partito regionale, anche per questo serve il partito regionale”.

In passato avete fatto le primarie. Stavolta no?

“È un tema da direzione nazionale. Il segretario deciderà con la direzione. Allora c'erano le liste bloccate”.

Anche stavolta, nel proporzionale. E senza primarie un bel po' dei vostri deputati saranno nominati dall'alto.

“Sì, se ne parlerà alla direzione”.

Lei aveva parlato della necessità di un congresso straordinario del Pd siciliano.


“Io ho sostenuto dopo la sconfitta delle regionali, pesante perché non dirlo?, la necessità di ridare la parola agli iscritti del Pd per tracciare una linea politica chiara e ricostruire il partito a partire dai circoli oggi in gran parte decaduti o commissariati”.

Le previsioni dei sondaggi non vi sorridono in Sicilia. Ma nei collegi uninominali la partita è persa in partenza oppure con i giusti candidati si può competere?

“Io penso che la partita sia aperta. Il Pd può eleggere deputati e senatori nei collegi uninominali individuando candidature forti e radicate sul territorio”.

A livello nazionale si parla anche di attingere alla così detta “società civile”. Anche in Sicilia?

“E perché no? Voglio ricordare che abbiamo tanti bravi dirigenti e amministratori locali che possono fare la differenza e vincere”.

Questa legge elettorale è stata fatta a misura d coalizione. Ma c'è una coalizione attorno al Pd?

“La coalizione sarà formata anche dai moderati della Lorenzin, dai Socialisti e dai Verdi. E credo che non sia ancora esclusa la presenza dei radicali”.

Come valutate i primi passi della maggioranza?


“La maggioranza non c'è più. La coalizione che sostiene il governo Musumeci si è fermata a 31 voti in occasione dell'approvazione dell'esercizio provvisorio del bilancio. Musumeci dovrebbe spiegare ai siciliani come intende andare avanti. Mi auguro voglia farlo già in occasione della seduta parlamentare del 9 gennaio che ha all'ordine del giorno dichiarazioni programmatiche del presidente”.

Il presidente della Regione oggi ha parlato dell'emergenza drammatica dei rifiuti. Lei lo ha criticato.

“Dell'emergenza sapevamo già. Ci aspettavamo di sentire da Musumeci le proposte per risolverla”.

Ma quest'emergenza Musumeci la eredita dal quinquennio dei vostri governi.

“I ritardi nel settore risalgono ai vecchi governi di centrodestra anche con le note polemiche sui mega inceneritori. Credo che negli ultimi anni la situazione sia migliorata ,mi riferisco in particolare alla crescita della differenziata realizzata soprattutto grazie all'impegno di tanti bravi sindaci che Musumeci ha oggi ingenerosamente bacchettato”.

Cancelleri dice che il governatore è troppo silente e assente dal dibattito. Lei che ne pensa?

“Capisco l'imbarazzo e il silenzio di Musumeci, constatato che ha già dovuto incassare il colpo delle dimissioni dell'assessore Figuccia e la perdita della sua maggioranza”.

Che farà il gruppo del Pd adesso?

“Il Pd sta lavorando a un programma di inizio legislatura insieme ai nostri amministratori locali, alle parti sociali, al mondo del volontariato e al partito sul territorio per portare avanti la nostra iniziativa parlamentare di opposizione per lo sviluppo e il lavoro, consapevoli di rappresentare un partito che governa il Paese e molti comuni grandi e piccoli della Sicilia”.
03 Gennaio 2018

Fonte: livesicilia.it






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