10 gennaio 2018

FRATELLI, FIGLI, NIPOTI E COGNATI. SE LA POLITICA È AFFARE DI FAMIGLIA

Totò Cardinale, Francantonio Genovese e Santi Formica

di Salvo Cataldo

Le mosse delle dinastie siciliane alla ricerca di un seggio sicuro per le elezioni nazionali.

PALERMO - C'è la figlia di un vero e proprio totem della politica siciliana e c'è la sorella di uno degli astri nascenti del firmamento grillino. E poi ci sono intere dinastie dedicate alla 'cosa pubblica' da più di cinquant'anni, oltre che i figli e i fratelli di potenti ex governatori. Perché in Sicilia la politica diventa anche un 'affare di famiglia'.

Lo sanno bene gli iscritti al Partito democratico di Caltanissetta, che hanno messo nero su bianco il loro no alla "riproposizione di candidature dinastiche" in chiave elezioni politiche: il riferimento, mai esplicitato, è a Daniela Cardinale, figlia di Totò, l'ex ministro perno della politica regionale da oltre trent'anni. Cardinale è alla ricerca della terza candidatura per la figlia, che già dal 2008 siede a Montecitorio. Stessa provincia ma storia diversa, invece, per Azzurra Cancelleri, deputata uscente del Movimento cinque stelle e sorella di Giancarlo, uomo forte del grillismo made in Sicily. In questo caso si punta al secondo mandato, ma prima bisognerà passare dal voto online delle Parlamentarie.

La galleria delle famiglie 'prestate' alla politica non può non partire dalle rive dello stretto di Messina, dove le campagne elettorali hanno visto da sempre protagonisti i Genovese. L'ultima in ordine di tempo, quella per le Regionali, ha visto il trionfo di Luigi Genovese, figlio di Francantonio e nipote dell'altro Luigi, che fu per sette volte senatore della Repubblica. Per il rampollo di famiglia, che tra pochi giorni compirà 22 anni, le ultime Regionali sono state un successo: 17.463 voti di preferenza nella lista di Forza Italia, eredità di una storia che conta iniziata col nonno e proseguita col padre Francantonio, deputato transitato dal Pd ai berluscones. Nel mezzo ache il ruolo di sindaco di Messina e la bufera giudiziaria e con la condanna nel processo 'Corsi d'oro', nato dall'inchiesta sulla distrazione dei fondi destinati alla formazione professionale. Luigi Genovese, finito sotto inchiesta assieme al padre con l'accusa di riciclaggio, si è fermato poco sotto la vetta toccata nella scorsa legislatura dallo zio, Franco Rinaldi, eletto tra i dem di Sala d'Ercole con 18.701 preferenze e passato armi e bagagli in Forza Italia sulla scia del cognato Francantonio. Rinaldi, però, non sarebbe del tutto uscito di scena dal momento che in Forza Italia si ragiona su una sua candidatura al Parlamento nazionale. Da Messina, inoltre, potrebbe arrivare un altro storico passaggio di testimone: da Santi Formica, che nonostante le seimila preferenze ha mancato la sesta elezione all'Ars, alla figlia Elisabetta che è consigliere comunale al Comune di San Pier Niceto e che potrebbe trovare posto nella lista bloccata degli azzurri.

Resterà ferma un giro, invece, un'altra famiglia legata a doppio filo con la politica, quella dei Figuccia. L'apripista fu Angelo, capofamiglia e consigliere comunale a Sala delle Lapidi nella scorsa consiliatura. Le orme del padre furono seguite dal figlio Vincenzo, al suo secondo mandato da deputato regionale, rimasto meno di un mese sulla poltrona di assessore regionale all'Energia nel governo Musumeci. Le polemiche sui tetti agli stipendi dell'Ars e l'incombente problema dei rifiuti sono alle spalle per il giovane Figuccia, che ora porta il vessillo dell'Udc. La sorella Sabrina, invece, ha raccolto l'eredità del padre centrando l'elezione a Sala delle Lapidi con oltre 2.700 voti, mentre Marco, il terzo fratello, si è fermato al consiglio di circoscrizione.

Un altro cognome pesante delle cronache politiche siciliane, invece, potrebbe tornare in voga: quello dei Cuffaro. Da giorni sono sempre più insistenti le voci che vorrebbero Silvio, sindaco di Raffadali e fratello dell'ex governatore condannato per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, in pole position per un posto nel plurinominale sotto le insegne di Noi con l'Italia, quarta gamba centrista della coalizione che vede insieme Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Sulla stessa barca potrebbe salire idealmente anche un altro ex governatore, Raffaele Lombardo, che ha subito una condanna per voto di scambio: in famiglia è in corso un derby tra Toti, figlio di Raffaele e già deputato regionale del Partito dei siciliani, e il cugino Giuseppe, figlio di Angelo Lombardo, fratello dell'ex governatore. In casa Noi con Salvini scalpita l'ex deputato Salvino Caputo, che alle ultime Regionali ha giocato la carta del fratello Mario, avvocato di Monreale, il quale non è riuscito a centrare il seggio all'Ars.

Civica popolare, la lista del ministro Beatrice Lorenzin nata dopo lo scioglimento di Ap, sembra destinata a ospitare Giuseppe Castiglione, anima degli alfaniani nel Catanese e genero del quattro volte senatore Pino Firrarello. All'ombra dell'Etna, infine, potrebbe spuntare una opportunità alle Politiche per Giovanni Barbagallo, sindaco di Trecastagni e per quattro volte deputato all'Ars. La chiave di volta, in questo caso, potrebbe essere il cugino Anthony, ex assessore regionale rieletto a Palazzo dei Normanni con il Pd.
10 Gennaio 2018

Fonte: livesicilia.it





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