Don Cosimo Scordato
Caro onorevole Miccichè, abbiamo apprezzato il discorso pronunziato nel giorno del suo insediamento a presidente dell'Assemblea Regionale; soprattutto condividiamo con lei il desiderio di una Sicilia bellissima, per sviluppo e trasparenza, un sogno alla cui realizzazione vorremmo tutti contribuire.
Ma ci risulta fortemente imbarazzante il passaggio nel quale lei afferma: «Sono assolutamente contrario al taglio degli stipendi alti, ma da tempo il mondo ha dichiarato fallito il marxismo: non tutti gli stipendi possono essere uguali, non tutto il lavoro è uguale»; sottointendendo che va data rilevanza a meriti e responsabilità diversi (se comprendiamo bene il testo).
Noi personalmente avremmo preferito focalizzare l'attenzione sui bisogni e i diritti fondamentali di tutti i siciliani, senza dare precedenza a quelli acquisiti dal personale regionale; comunque, se proprio vogliamo parlare di merito, ci chiediamo quale merito ha maturato l'amministrazione regionale (governo e parlamento siciliano) nella sua storia: la Sicilia è tra le ultime regioni per il livello di occupazione e per la qualità delle infrastrutture (ferrovie, strade, collegamenti…), con la pesante compromissione del turismo; presenta gravi inefficienze nel servizio ospedaliero (con particolari criticità nei pronto soccorso), spingendo molta gente a cercare cure fuori dall’Isola; in Sicilia, tante terre sono in stato di abbandono, non solo per il mancato ricambio generazionale ma anche per la mancanza di una progettualità per lo sviluppo autentico dell’agricoltura, salvo poche coraggiose iniziative; bassi sono i risultati conseguiti nella qualità della vita, tanto più che in diverse città ancora oggi non si riesce a risolvere il problema della raccolta dei rifiuti. Visti i risultati dovremmo parlare di demerito e addirittura, ma è solo una provocazione, dovremmo parlare di restituzione di stipendi e di premi assegnati.
E poi, ci chiediamo: è proprio vero che nei posti di responsabilità le persone siano state scelte per competenza e professionalità, e non per appartenenza clientelare, mentre tanti giovani plurilaureati, per farsi apprezzare devono andare fuori dalla Sicilia?
Cosa possiamo rispondere a tanti anziani che vivono con una pensione tra 600/800 euro; a tanti giovani dei call center che si debbono accontentare di 1000 euro (o spesso anche di meno!): ai lavoratori comuni che debbono sbarcare il lunario con 1.200 euro mensili quando a certi impiegati pubblici e alla stessa classe politica vengono garantiti dai 100.000 ai 400.000 euro l’anno? Non sarebbe giusto che ci fosse una certa eguaglianza/perequazione (o almeno una distanza minima) tra gli stipendi? Quel passaggio del suo discorso fa insinuare in noi il sospetto che tante volte la classe politica e l’alta burocrazia (nonostante la buona volontà di alcuni singoli) non sembra promuovere il bene comune e in comune tra tutti i cittadini; piuttosto, sembra promuovere prevalentemente se stessa. Con quanto detto, non intendiamo puntare il dito contro qualcuno in particolare e siamo consapevoli che nel sistema dell’amministrazione regionale si sono stratificate condizioni di vantaggio, se non proprio di privilegio che offendono il lavoro quotidiano dei lavoratori comuni. Mentre le auguriamo un buon lavoro, ci consenta di dirle che quel passaggio del suo discorso i siciliani non se lo meritano!
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Ben detto, la verità fa male.... ma a questi scivola tutto....il denaro è l'unico scopo politico....un giorno forse nel momento della morte dico forse si accorgeranno che hanno una coscienza, dico forse.... Vincenzo Bellini ct.
RispondiEliminaCondivido: stipendi UGUALI a quelli degli operai ... se ci piace va bene sennò se ne vanno.
RispondiEliminaVergognati Micciché !!!!!!!!
Perché non assegnate qualche assegno alle persone bisognose che non possono comprarsi neanche il pane (?????????)
La Musica è la stessa sempre per favorire i politici.
Canzoncina dedicata a Micciché:
Cancia passa Pasquà ... risponde l'altro: pure tu Nicolí ... L'altro: é giusto accusí ... l'altro: paraponzi po'é giusto accussí.
Conclusione: cambia il politico ma il passo è sempre quello !!!
AGGIUNGEREI ANCHE LE VICISSITUDINI DEI LAVORATORI FORESTALI, COSTRETTI AD ARRANGIARSI PER SBARCARE IL LUNARIO DOPO UNA VITA DI PRECARIATO. DIAMO DIGNITÀ ANCHE A QUESTI LAVORATORI, MERITANO LA TRANQUILLA ECONOMICA, MERITANO LA STABILIZZAZIONE IN UN QUADRO PRODUTTIVO E DI PUBBLICA UTILITA'. Giuseppe Fiore (dir. SIFUS)
RispondiEliminaSpero che non siano solo parole di " Fuoco è Fiamme " solo all'inizio dell'insediamento nel Governo Regionale dell'Assessore Edy Bandiera ... Le promesse sono passate di moda .... Aspetto i fatti: OTI è ALMENO 151 giorni annue per tutto il resto, niente più 78 è 101.
RispondiEliminaSaluti. Autista Salvatore Claudio Proietto da Capizzi ( ME )