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Uila Sicilia
I due esponenti di Uil e Uila ricordano “per amore di verità” come in Sicilia la quasi totalità dei forestali sia costituita da precari – sono 6 mila 600 gli operai con diritto a 78 giornate annue, 9 mila 700 quelli a 101 giornate, poco più di 4 mila a 151 – e dichiarano: “La nostra Isola non può permettersi di sprecare o sottoutilizzare un enorme giacimento umano e professionale rappresentato da donne e uomini indispensabili per la gestione, la manutenzione e la tutela dei boschi e delle aree protette, del verde pubblico, del demanio, dei consorzi autostradali, delle strade provinciali, dei siti archeologici e culturali, dei parchi urbani e suburbani”.
“Le organizzazioni di categoria Fai-Flai-Uila Sicilia con il pieno sostegno di Cgil, Cisl e Uil – aggiungono Barone e Marino – sollecitano ormai da troppo tempo una svolta nelle politiche di prevenzione contro il degrado e la cultura dell'emergenza, delle lacrime da coccodrillo. E’ stata, quindi, offerta al legislatore regionale una proposta che si fonda su un punto-chiave: non rivendichiamo uno stipendificio, ma invochiamo una legge che realizzi le potenzialità di lavoratori in grado di migliorare la qualità della vita nella nostra Isola producendo le risorse per l’autosostenibilità del settore. Chiediamo maggiore stabilità occupazionale, superamento definitivo delle difficoltà di finanziamento e chiarezza del diritto, l’istituzione di una cabina di regia per combattere sprechi e sovrapposizioni di competenze, la riorganizzazione dell'Antincendio con l'ampliamento delle competenze perchè sia possibile rendere più sicuro il nostro territorio, un intelligente sfruttamento della Risorsa-Forestali fondato sulla tutela della biodiversità, del territorio boschivo e dell'ambiente, sull’ampliamento della superficie boschiva e delle attività forestali, sulla lotta alla desertificazione e al dissesto idrogeologico”. “Nella proposta unitaria di riforma – concludono i segretari generali di Uil e Uila Sicilia – prevediamo, inoltre, la sottoscrizione di convenzioni tra la Forestale e gli Enti Parchi, Riserve, siti archeologici ed Enti Consortili per migliorare la tutela e il controllo di queste aree particolarmente importanti per lo sviluppo turistico dell’isola. Suggeriamo, infine, la valorizzazione della produttività del comparto e il grande patrimonio forestale demaniale regionale, un tesoro da 256 mila ettari, con la creazione di una filiera del legno e dell'energia sostenibile, oltre alla la formazione di nuove figure professionali come operatore delle bio-energie, addetto alla protezione ambientale e operatore turistico ambientale”.
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