L'assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei
e il governatore Rosario Crocetta
Dopo cinque anni di tagli, anche pesanti, al bilancio, la manovra per il 2018 della REgione prevede per la prima volta un aumento della spesa pari a 320 milioni di euro
11 ottobre 2017
PALERMO - Taglio dell’Irap e dimezzamento dell’addizionale Irpef, che sarà poi azzerata a partire dal 2019, 85 euro al mese per 16 mila dipendenti della Regione e per duemila in organico agli enti regionali, 80 euro in più in busta paga ogni mese per 22 mila forestali. E ancora: trasformazione da part-time a full-time dei contratti di lavoro per 150 lavoratori di società regionali in liquidazione, "zainetto" finanziario per 750 precari delle ex Province in modo da superare gli ostacoli che hanno impedito l’applicazione della legge, varata a fine 2016, che consentirebbe di sbloccare la stabilizzazione di 20 mila precari in servizio nei comuni siciliani. E’ una manovra finanziaria con molte luci quella appena definita dal dipartimento Economia della Regione siciliana, guidato da Alessandro Baccei, l’assessore cooptato in giunta due anni fa su richiesta di Graziano Delrio per risanare il bilancio colabrodo, vicino al default, e che proseguirà il suo lavoro se Fabrizio Micari, candidato a governatore per il centrosinistra, riuscirà a vincere le regionali del 5 novembre.
«Non è una manovra elettorale», chiarisce subito Baccei, illustrandola alla stampa e già sul tavolo della giunta per l'approvazione. Spetterà poi al governo e alla nuova Assemblea che usciranno fuori dalle urne portare avanti la manovra o modificarla. Al momento, però, il testo è questo.
Dopo cinque anni di tagli, anche pesanti, al bilancio, la manovra per il 2018 prevede per la prima volta un aumento della spesa pari a 320 milioni di euro, compreso il finanziamento di tutti gli impegni assunti nell’assestamento di bilancio di quest’anno, con un incremento dei fondi «per risolvere alcune criticità rimaste in sospeso, come le ex Province». E le coperture, assicura Baccei, ci sono: 120 mln arriveranno dalla crescita media dell’1% allineata alle previsioni della nota di variazione del Def nazionale e altri 200-250 mln dal conguaglio dell’Irpef per via del 'congelamentò delle regolazioni contabili in base all’accordo stipulato due anni fa dalla Regione con lo Stato.
Tante le novità che riguardano il personale, in totale una platea di oltre 40 mila persone. Per i circa 18 mila dipendenti di Regione ed enti regionali sono stati stanziati 28 mln, fondi utili a coprire l’aumento contrattuale, pari a 85 euro al mese, allineato a quello degli statali; altri 12 mln sono stati appostati per l’adeguamento contrattuale in favore di 22 mila forestali, che riceveranno 80 euro al mese in busta paga. E' pari a 216,6 mln invece lo stanziamento per le ex Province, cifra che copre l’intero concorso alla finanzia pubblica dovuto dagli enti, in base alle disposizioni statali.
Non solo. Con queste risorse, il governo dà copertura anche alla mobilità del personale precario delle ex Province, che avrà così uno "zainetto" che si porterà dietro se sarà stabilizzato in uno dei 390 comuni, in sostanza la sua stabilizzazione non influirà dal punto di vista finanziario su quella del dipendente precario comunale, anche lui da assumere definitivamente. Ma c'è di più. Il governo prevede un taglio delle addizionali Irap e Irpef per 257 mln, 152 mln già dal prossimo anno e altri 105 mln nel 2019. "Un risultato straordinario - sostiene Baccei - frutto del lavoro di risanamento compiuto, si tratta di un risparmio concreto per i cittadini siciliani, aziende e famiglie. Non era mai successo prima. La Sicilia si colloca così tra le Regioni più virtuose del Paese».
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Fonte: www.lasicilia.it
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