22 ottobre 2017

RENZI, BERLUSCONI E GRILLO IN ARRIVO. ASSEDIO AL FORTINO SICILIANO


21 Ottobre 2017

(essepì) Matteo Renzi, assicura Fabrizio Micari, torna in Sicilia negli ultimi giorni della campagna elettorale. Nello Musumeci felice come una pasqua, annuncia a sua volta che Silvio Berlusconi verrà nell’Isola dargli una mano, e dice di esserne lusingato, oltre che grato. Nel primo caso il segretario del Pd ci mette la faccia: non può in alcun modo mostrarsi riluttante. Sarebbe una diserzione. La candidatura del rettore è passata attraverso di lui, seppure proposta dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il quale –però ha recentemente ribadito il suo rammarico per non essere riuscito ad affiancare il modello Palermo, che l’aveva riportato a Palazzo delle Aquile, il candidato Presidente del centrosinistra. Non è stata, quella di Orlando, una presa di distanza in vista di un risultato negativo, ma nemmeno un endorsement asettico. Il rammarico, seppure condivisibile, forse avrebbe dovuto essere manifestato a cose fatte. Ma non sarà questo certo a cambiare le cose, comunque vada.

Ben altro il “movente” di Silvio Berlusconi,il quale arriva in Sicilia sull’onda di un possibile successo e vuole che in caso di vittoria venga annoverato fra i vincitori. Non intende lasciare a sovranisti (Salvini e Meloni), che pure gli hanno imposto il candidato, la parte dei trionfatori.

Non sarà un tour il suo, due giorni, forse tre, ma quanto basta per trasformarsi il Re Mida della campagna elettorale. Tutto ciò che tocca diventa ora. Nel centrodestra si respira entusiasmo, anche se i giochi non sono per niente fatti. Lo steso Micari, che è stato trattato malissimo dai sondaggisti, ha speso molte parole per “denunciare” il nefasto, a suo avviso, ruolo esercitato dagli istituti demoscopici, che avrebbero tirato la volata ai suoi avversari, considerandolo fuori gioco sin dalle prime battute.

E’ vero, non c’è dubbio, che le prime rilevazioni l’hanno penalizzato, ma esse sono il risultato di circostanze oggettive, il modesto indice di notorietà ha realizzato modeste percentuali nelle intenzioni di voto e queste a loro volto hanno creato una immagine di candidato che non poteva farcela.

Saranno le urne a confermare o meno la correttezza della protesta di Micari. IL quale ha anche fatto notare che i sondaggi non tengono conto del voto disgiunto e della “deterrenza” che possono mettere in campo i candidati deputati.

Quanto all’arrivo di Renzi e Berlusconi, ricordiamo che anche Beppe Grillo interromperà il suo tour nei teatri italiani per fare una capatina in Sicilia, lasciate finora alle cure di Luigino Di Maio e, per una certa fase, di Di Battista.

Le piazze siciliane, dunque, vedranno i leader nazionali in campo negli stessi giorni. Non era mai accaduto in occasione di consultazioni regionale. Ma stavolta, ad alzare l’asticella, e il rilievo del voto siciliano, c’è il vicino rinnovo del Parlamento nazionale e la sensazione – forse più che una sensazione – che vincere in Sicilia possa regalare una marcia in più nel successivo turno elettorale.

Fonte: siciliainformazioni.com





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