LE REGIONALI
Elezioni, Musumeci agli alleati. "Sarò libero, o andiamo tutti a casa"
di Antonio Giordano
Terzo appuntamento con i forum di LiveSicilia in vista delle elezioni del 5 novembre. Ospite di oggi il candidato del centrodestra. IL VIDEO.
PALERMO - "Questa è la mia ultima avventura elettorale. Se dovessi trovarmi davanti qualcuno che pensa che la Sicilia è quella di venti anni fa in cui si può condizionare il potere del capo del governo siciliano, deve prepararsi a essere cacciato fuori”: Nello Musumeci, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, risponde così a una domanda dei lettori di Livesicilia sull’influenza di Cuffaro e Lombardo nella sua coalizione. “I siciliani devono sapere che il maggiore garante di questo progetto sono io, con la mia storia – prosegue Musumeci - non c’è un avversario che dica che io sia stato sfiorato dalla magistratura, e in questo mi considero un vincitore morale: il fatto che debbano ricorrere ai miei alleati per attaccarmi è già un grosso risultato”.
Nel corso del forum con la redazione di Livesicilia, Musumeci ha affrontato anche la questione della sanità siciliana. A partire da un suo possibile assessore: “Non ho ancora un nome, ma di sicuro non sarà qualcuno che ha già ricoperto questo ruolo. Per una questione di discontinuità”. “A differenza di Cancelleri – ha detto poi Musumeci - i manager non li cerchiamo fuori dalla Sicilia: è una vergogna che un candidato presidente della Regione possa mettere in dubbio che questa regione abbia i talenti e le responsabilità necessarie a guidare la sanità”.
Spazio, tra le domande dei lettori, a molti temi che riguardano il programma. Sulla prevenzione degli incendi boschivi, Musumeci ha sottolineato che “servono misure repressive più aspre e soprattutto preventive, con una maggiore presenza nella aree boschive e rurali di uomini in divisa. C’è tanto bisogno di più Stato e Regione in Sicilia”. A proposito del lavoro, il candidato del centrodestra ha parlato di centralità delle imprese, soprattutto medie e piccole: “Noi abbiamo usato soldi pubblici per creare un precariato insostenibile, invece se mettiamo l’impresa al centro della politica per il lavoro possiamo davvero incoraggiare la crescita, offrendo orientamento e formazione di base. Se le piccole e medie imprese producono e investono, assumono. Se invece chiudono, l’economia rimarrà stagnante. La ripresa in Sicilia è a distanza di un anno, ma bisogna rendere la Sicilia un polo attrattivo del mediterraneo”. E sull’autonomia siciliana: “Deve tornare a essere una grande opportunità se no è meglio cancellarla, perché diventa una foglia di fico dietro cui nascondere le vergogne di molti uomini politici. Lo statuto deve essere sottoposto a revisione per adeguarlo al contesto italiano ed europeo”.
Terzo appuntamento con il ciclo di forum nella redazione di LiveSicilia con i candidati alla presidenza della Regione. Oggi ospite della nostra redazione il candidato del centrodestra Nello Musumeci.
14.03 - L'intervista si conclude con le politiche per le piccole e medie imprese: "Non ce la fanno più, hanno troppe difficoltà per l'accesso al credito. Dobbiamo rivedere alcune diseconomie, a partire dal neccessario snellimento della burocrazia. Poi l'accessibilità, le infrastrutture, il completamento della banda larga. Le piccole imprese vanno collocate al centro delle nostre attenzioni. Dobbiamo fare in modo che la Sicilia diventi polo d'attrazione per i capitali stranieri. Io voglio che l'impresa torni a essere la fonte di ricchezza dell'economia siciliana".
13.48 - "Questa è la mia ultima avventura elettorale". Poi, Musumeci aggiunge: "Se cercheranno di controllarmi, io manderò tutti a casa".
13.46 - Musumeci affronta lo scottante tema delle "liste pulite": "Io non ho mai fatto parte né del governo Cuffaro né del governo Lombardo, perché ritenevo che non ci fossero le condizioni per partecipare a quelle esperienze. Non ho mai messo piede alla Regione siciliana. Io sono un uomo libero che si è candidato contro Cuffaro nel 2006 e contro Lombardo nel 2008. La mia garanzia è proprio il mio passato: non sono mai stato sfiorato dalla magistratura. Il fatto che debbano ricorrere agli alleati del centrodestra per attaccarmi, è per me già una vittoria. Il tema in Sicilia delle liste pulite l'ho posto proprio io, due mesi, in coerenza con quello che ho fatto per 5 anni da presidente della Commissione Antimafia dell'Ars. La politica deve svolgere un'azione di prevenzione. Ho chiesto ai partiti di mettere da parte qualche candidato discusso, qualcuno mi ha ascoltato, qualcuno non mi ha ascoltato. Ma siccome non abbiamo le liste bloccate in Sicilia, gli elettori faranno la dura selezione che i partiti non hanno voluto o potuto fare. Ho fiducia negli elettori siciliani, che non esprimeranno soltanto un voto di apparato. I candidati chiacchierati non vanno votati. La responsabilità di certi tipi di liste va a chi le ha fatte non al candidato presidente. La mia forza è proprio la mia libertà". E a Cancelleri, che lo aveva accusato per i candidati "impresentabili" dice: "Facile dire che loro non ne hanno, sono in politica da pochissimo tempo".
13.41 - "Per non fare partire i nostri ragazzi serve rivedere il sistema formativo ed educativo e mettere le imprese nella possibilità di assumere. E poi, attraverso gli incubatori di impresa, dobbiamo agevolare l'autoimprenditorialità. La Regione non può essere matrigna, quante ombre e opacità ci sono state fino a oggi nelle procedure di finanziamento. Un territorio che si priva di giovani energie è un territorio destinato alla decadenza. E non mi rassegno all'idea che tra vent'anni saranno le braccia degli immigrati a sostituire le braccia dei nostri figli. Ben vengano quelli non clandestini, ma non possiamo fermarci a questo. La Politica deve chiedersi piuttosto perché le culle sono vuote. È mancata una politica per le famiglie. E noi dobbiamo intervenire subito e in maniera incisiva su questo".
13.35 - "Non ho ancora pensato al mio possibile assessore alla Sanità, ma chi sarà scelto non avrà mai ricoperto questo ruolo", annuncia il candidato del Centrodestra Musumeci.
13.31 - Si passa poi alle domande dei nostri lettori sulla Sanità e il candidato del centrodestra risponde immediatamente all'avversario del Movimento 5 Stelle: "A differenza di Cancelleri, noi i manager li cercheremo in Sicilia. È una vergogna che un candidato alla presidenza della Regione possa sminuire fino a questo punto la propria regione. Il manager della Sanità deve essere libero da qualsiasi appartenenza, ma la cosa più importante è che sia competente. E in Sicilia ce ne sono molti di medici competenti. Dobbiamo sottrarre la Sanità al controllo dei politici non al controllo della Politica. Il piano per la Sanità varato dall'assessore Guacciardi (della giunta di Crocetta, ndr) può essere la base di partenza, non dico che dobbiamo ripartire da zero, ma ci sono numerose carenze che dobbiamo recuperare. Un punto su tutti: il potenziamento della medicina di base".
13.25 - "Spero di poter potenziare il corpo Forestale della Sicilia, che conosce ogni anfratto e ogni angolo delle campagne siciliane, perché potrebbe rappresentare un presidio di legalità sul territorio. Inoltre, spero di tirare fuori dal Bilancio della Regione i fondi per operare sulle aree boschive già in marzo-aprile, così da poter prevenire l'emergenza incendi. E mi impegnerò per il recupero delle aree demaniali della Regione, un patrimonio che deve essere una risorsa. Alcuni beni che non sono funzionali e quindi vanno messi sul mercato per lasciare che i privati, rispettando alcuni vincoli, possano sfruttarli per creare ricchezza". Musumeci, poi, aggiunge: "Se diventerò presidente scioglierò l'Esa. Il personale, che è molto competente, verrà recuperato in altri uffici, ma non possiamo tenere un ente che non è utile".
13.18 - "La Sicilia non deve chiedere maggiore autonomia al governo nazionale, ma deve chiedere il rispetto delle prerogative statutarie che già abbiamo. A partire dal rispetto degli articoli 34-37 dello Statuto. L'autonomia che ci è stata assegnata è stata colta dalle classi dirigenti che ci hanno governato fino a oggi come privilegio piuttosto che come opportunità. E lo Statuto speciale è stato snaturato. Credo che serva una revisione dello Statuto perché la Regione è in ginocchio e ha bisogno di tutti gli strumenti possibili per tentare di risalire. Faccio un esempio: la Sicilia non ha motivo di inseguire il Senato per il trattamento economico delle sue Istituzioni, è un privilegio inaudito e inconcepibile, ma il disegno di legge che avevo presentato su questo tema non è mai stato affrontato dal Parlamento regionale".
13.12 - Musumeci affronta il tema caldo della Formazione professionale, su cui molti lettori hanno inviato le loro domande: "Il modello della Formazione professionale così come è stato concepito in Sicilia non ha funzionato. Noi pensiamo che la Formazione professionale deve rispondere alle esigenze del mercato produttivo e preparare nuovi lavoratori. Crocetta che diceva di non voler fare macelleria sociale, ha buttato sulla strada migliaia di formatori. Daremo subito corso all'Avviso 8 perché dobbiamo riaprire le saracinesche. Nel frattempo, lavoreremo a una riforma organica del settore. E io immagino un'Agenzia regionale per la Formazione, un organismo agile e snello che permetta, attraverso, voucher, sportelli e altro, di far marciare il settore. Ovviamente, chiederemo l'interlocuzione degli enti di formazione che hanno dimostrato di essere all'altezza delle responsabilità che hanno nei confronti del denaro pubblico. Dobbiamo porre fine alla pagina vergognosa del precariato nella Formazione professionale"
13.07 - "La Regione siciliana è la macchina che deve affrontare e risolvere i problemi del territorio. Ma se la regione stessa è un problema non può farlo. Per risolvere il problema regione, serve innanzitutto motivare il personale dipendente. Elefantiaco quanto si voglia, è un'eredita che non possiamo rifiutare. Dobbiamo motivare e premiare quello competente e neutralizzare qualche scansafatiche, raccomandato di turno, convinto che in ufficio si vada per bivaccare. E poi, grazie alle nuove tecnologie, dobbiamo chiedere al cittadino il suo grado di soddisfazione. La rivoluzione ci sarà solo se classe dirigente e classe dirigente politica marceranno allo stesso passo".
23 Ottobre 2017
Fonte: livesicilia.it
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