Parte oggi la campagna di Italia A Fuoco per coinvolgere i cittadini contro la speculazione sui terreni colpiti dagli incendi.
Sono più di 560 le notizie di incendi in Italia raccolte da maggio nella mappa creata da Italia a Fuoco, progetto non profit e open data nato per condividere informazioni utili e verificate sugli incendi che in questi mesi affliggono l’Italia.
E dopo ogni incendio, l’incubo speculazione: i terreni perdono il proprio valore e la loro destinazione urbanistica può cambiare a favore dei costruttori, oppure possono trasformarsi in luoghi di scarico illecito di rifiuti. Solo nel 2016, secondo il rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente, sono stati 4635 gli incendi denunciati come reati, con 14 arresti e 96 sequestri.
Per contrastare questo fenomeno una legge c’è già: la 353/2000, “finalizzata alla conservazione e alla difesa dagli incendi del patrimonio boschivo nazionale quale bene insostituibile per la qualità della vita”. La legge prevede che “le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni.”
Per applicarla però c’è un vincolo: i comuni devono aggiornare il catasto incendi e pubblicarlo nell’albo pretorio. E qui il cittadino può fare la sua parte: sul sito di Italia A Fuoco c’è una sezione specifica per creare facilmente la richiesta di pubblicazione del dataset dei catasti delle terre bruciate del comune di loro interesse. Questa avrà lo scopo di sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni ad informare correttamente su quali siano gli incendi avvenuti attorno a noi e ad applicare esattamente l’art. 10 comma 2 della Legge 353/2000 chiedendo l’elenco con relative perimetrazioni dei soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio.
“È un diritto di qualsiasi cittadino e, in questo caso, una fortissima leva contro gli incendi perché ne elimina uno dei principali presupposti alle successive speculazioni. Una semplice richiesta può rappresentare un atto di grande umanità per le comunità, la natura e per l’intero sistema economico sociale”, spiega Giuseppe Ragusa, attivista civico del progetto.
Come funziona
Su http://italiaafuoco.info/foia/ la richiesta viene creata grazie all’integrazione sul sito di FoiaPop, una piattaforma online per la compilazione di richieste di accesso civico semplice e generalizzato. Il Foia, Freedom of Information Act, garantisce ai cittadini l’accesso a documenti, informazioni e dati in possesso delle pubbliche amministrazioni. In Italia questo diritto è sancito dall’art. 5 del D. Lgs. 33/2013 ma è poco esercitato. Con FoiaPop si rende automatica la compilazione di richieste di accesso civico semplice e generalizzato, e viene data visibilità immediata semplice ai procedimenti amministrativi come appalti, pagamenti, ecc, su cui il cittadino può inviare delle domande specifiche di accesso.
Cos’è Italia a Fuoco
Un progetto non profit, organizzato interamente da volontari. È nato a luglio 2017 per condividere informazioni utili e verificate e open data sugli incendi in Italia. L’idea è di Matteo Tempestini, Matteo Fortini e Andrea Borruso e nasce a seguito di maturata esperienza di hacking civico in diversi settori. Oltre alla mappa delle notizie di incendi da maggio 2017 ad oggi (aggiornata settimanalmente), su Italiaafuoco.it è possibile consultare anche i dati e la mappa, regione per regione, degli incendi divampati in Italia dal 2009 al 2016.
Contatti emergenzehack@gmail.com donata.columbro@ondata.it
Fonte: www.italiaafuoco.info
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