Nello Musumeci
di ANTONIO FRASCHILLA
07 Settembre 2017
Nello Musumeci ha iniziato a fare politica a 15 anni nel Movimento sociale italiano. Diverse ere politiche dopo è alla guida di una coalizione che mette insieme dalla Lega di Salvini agli ex cuffariani e punta ad essere eletto governatore. Al suo fianco molti ex assessori e leader dei tempi del 61 a zero berlusconiano e dei governi Cuffaro che hanno governato la Sicilia con sprechi indicibili: "Io non ho mai messo piede nel palazzo della Regione e chi conosce il mio carattere e la mia formazione politica sa bene che non permetterò "distrazioni"".
Onorevole Musumeci, lei si candida a governatore della Sicilia per la terza volta. Non si è arreso? Non pensa ci sia bisogno anche di volti nuovi?
"Non ho voglia e nemmeno l'età per disegnare carriere. Non lo avrei fatto neanche stavolta se non costretto a cedere alle pressioni agli amici del mio movimento civico, Diventerà Bellissima , che prende spunto da un auspicio di Paolo Borsellino. Il mio è un atto d'amore verso la Sicilia, dove Crocetta e il Partito democratico hanno lasciato solo macerie. Io voglio rappresentare la buona politica e la mia terra ha bisogno di questo".
Lei oggi guida una coalizione di centrodestra, con la quale in passato ha avuto rapporti tesi. Si è candidato governatore nel 2006 contro Cuffaro e nel 2012 contro Micciché e Lombardo. Oggi invece siete tutti insieme. Le pare coerente?
"Da anni non ho più un partito, avrei potuto cercare un salvagente altrove ma ho preferito la coerenza all'elezione sicura in Alleanza nazionale nel 2005. Nel 2006 non ho condiviso la ricandidatura di Cuffaro credendo giusto che definisse la sua vicenda giudiziaria. Non lo ha fatto e noi siamo usciti dal centrodestra. Nel 2012 invece fu Grande Sud di Micciché che uscì dalla coalizione insieme all'Mpa di Lombardo".
Adesso però state insieme, come pensa di tenere unita questa coalizione?
"Oggi leggo che Cuffaro si dedica ai diritti dei detenuti e che ha espresso contrarietà alla mia candidatura. Lombardo non fa politica da anni. Micciché è il coordinatore di Forza Italia con il quale abbiamo ricomposto il centrodestra in Sicilia. Quella alla quale lei fa riferimento è una stagione ormai giurassica e in politica tutto cambia".
Quando dice "giurassica", si riferisce alla stagione degli sprechi, della nascita delle spa carrozzone, delle operazioni immobiliari, dei debiti di bilancio fatti dai governi Cuffaro?
"Nella Sicilia della Seconda Repubblica il centrodestra ha governato per appena dieci anni. Il centrosinistra per quattordici anni tra i governi Graziano, Martino, Campione, Capodicasa, Lombardo e Crocetta. La storia è diversa spesso da quella che si racconta: non assolvo nessuno, le responsabilità appartengono al centrodestra e al centrosinistra in proporzione ai rispettivi anni di governo. Io non ho mai messo piede nel palazzo della Regione e sarò garante di un governo di persone perbene. Ho governato per un decennio la Provincia di Catania e il ricordo di quella felice stagione è ancora vivo nei siciliani".
Ha incontrato Berlusconi? Il Cavaliere temeva il suo essere troppo un volto di destra e poco moderato. Come è riuscito a fargli cambiare idea?
"No ho ancora incontrato Berlusconi e fino a oggi l'ho fatto per rispetto ai gruppi dirigenti locali di Forza Italia. Ho stima per lui, ma non mi è sembrato opportuno sollecitare accordi dall'alto. Ho lavorato intensamente con il commissario del suo partito in Sicilia, Gianfranco Micciché, per unire il centrodestra".
Chi è oggi Nello Musumeci, con la sua storia di destra iniziata a 15 anni nel Movimento sociale italiano?
"Sono il candidato di un movimento civico che vuole compiere l'estremo tentativo di restituire alla gente la bellezza della politica. E mi offro al giudizio degli elettori siciliani con la mia storia personale improntata alla coerenza ideale e alla trasparenza. La mia storia di uomo di destra è nota persino alle pietre. La mia cultura moderata, migliorista, inclusiva lo è altrettanto. Quando ero alla guida della Provincia di Catania mi chiamavano il presidente "rossonero" perché prendevo messe di voti in tanti Comuni di sinistra".
Se eletto, quali saranno le sue priorità?
"I giovani e il lavoro, sono le mie priorità. Chiederò inoltre al governo nazionale di essere nominato commissario dell'immigrazione. Le scelte su questo tema il presidente della Regione non li apprende dai giornali. Poi lavorerò per una revisione dello Statuto, che non può essere la foglia di fico per coprire le vergogne di certa politica famelica".
Fonte: palermo.repubblica.it
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