28 luglio 2017

INCENDI SICILIA, REALACCI: “CROCETTA NON ACCUSI LA PROTEZIONE CIVILE”. VI E’ POI L’ASPETTO IMMEDIATO DELLE POLITICHE DI MANUTENZIONE E CURA DEL TERRITORIO A PARTIRE DAGLI INTERVENTI PER ARGINARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO, SINO AD ARRIVARE AD UNA ADEGUATA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE

A cura di Antonella Petris-26 luglio 2017

"E' inaccettabile che il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, scarichi sulla Protezione Civile nazionale, come ha fatto ieri in Senato, responsabilita' che sono della Regione"


“E’ inaccettabile che il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, scarichi sulla Protezione Civile nazionale, come ha fatto ieri in Senato, responsabilita’ che sono della Regione. E’ dal 2000 che tocca alle Regioni redigere e gestire i piani antincendio, cosa in cui la Sicilia non ha certo brillato”.
Lo ha detto Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, commentando l’audizione del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sull’emergenza Siccita’. “Per affrontare la Siccita’ servono misure di breve, medio e lungo periodo – ha detto il presidente -. Sicuramente va tenuto presente il contesto dei mutamenti climatici e vanno portati avanti gli accordi internazionali di Parigi. Detto questo, l’Italia deve mettere in campo azioni concrete, come, ad esempio, la manutenzione e l’efficientamento delle rete idrica che, in media, perde il 38% di acqua. E’ importante anche una cura attenta e un maggior numero di invasi per conservare l’acqua piovana, in modo da rafforzare le riserve idriche per l’estate”.
“Ci sono interventi di medio periodo anche in agricoltura che possono certamente aiutare – ha proseguito Realacci – penso ad un progressivo abbandono dell’irrigazione a pioggia e a scorrimento a favore di quella a goccia; cosi’ come l’incentivazione di colture tipiche italiane come la vite, il grano e l’olivo, che richiedono meno acqua rispetto ad altre, come il mais ad esempio, che hanno maggiore bisogno di risorse idriche.”
“Vi e’ poi l’aspetto immediato delle politiche di manutenzione e cura del territorio – ha concluso Realacci – a partire dagli interventi per arginare il dissesto idrogeologico, sino ad arrivare ad una adeguata programmazione dei servizi di prevenzione”.

Fonte: www.meteoweb.eu



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