I NODI DELLA REGIONE I LAVORI IN COMMISSIONE BILANCIO COMINCIANO A SINGHIOZZO, PARALISI PER ORE PER MANCANZA DEL NUMERO LEGALE
Finanziaria, l'esame all'Ars parte in salita
Un percorso a ostacoli fra i duemila emendamenti da discutere, le tensioni nella maggioranza e i soldi attesi da Roma
Riccardo Vescovo
PALERMO. Duemila emendamenti, le tensioni in maggioranza e 165 milioni attesi da Roma senza i quali la Regione congelerà tutta una serie di spese in bilancio. Parte in salita il percorso della finanziaria. Ieri la commissione Bilancio all'Ars ha iniziato i lavori con l'obiettivo, ha detto il presidente Vincenzo Vinciullo, «di esitare i documento entro mercoledì sera e venerdì portarli in Aula». Una corsa contro il tempo, perché se il termine ultimo dell'approvazione finale, per legge, è fissato il 30 aprile, nel frattempo migliaia di lavoratori in orbita regionale accusano ritardi nel pagamento degli stipendi. Dai forestali ai precari degli enti locali, dai disabili ai formatori passando per i consorzi di bonifica, oltre 50 mila lavoratori attendono certezze sulle risorse che ad oggi sono programmate in dodicesimi, cioè sbloccate mese per mese causando disagi. Tutti, insomma, attendono il via libera alla finanziaria ma non sarà facile: la commissione ieri fissata per le 16 ha iniziato i lavori con due ore di ritardo e il deputato autonomista Roberto Di Mauro ha fatto notare che «non c'è il numero legale, la maggioranza non c'è». Così è arrivata la sospensione di un'ora della seduta che in realtà a tarda sera non era ancora ripresa. Ieri era assente Luca Sammartino del Pd, il socialista Giovanni Di Giacinto è critico da tempo verso il governo, Mimmo Turano si è sganciato da Crocetta ed è tornato nell'Udc e pure il presidente Vinciullo si è tirato fuori dalla maggioranza. Il deputato del Pd, Giovanni Panepinto, ha provato quindi a serrare le fila: «Ci sono argomenti che vanno oltre i problemi politici, c'è una maggioranzatrasversale in commissione che mi auguro esiti la manovra perché ci sono norme che interessano disabili, ex sportellisti, precari. Sono pronto a occupare la commissione, i lavori devono andare avanti». Oggi una delegazione dei 1.700 ex sportellisti, formatori esperti in politiche del lavoro, inizierà uno sciopero della fame davanti a Palazzo dei Normanni chiedendo che il piano di salvataggio più volte annunciato da governo e deputati venga messo in atto. «Contiamo di stanziare subito almeno 5 milioni per avviare le loro attività», hanno detto ieri Panepinto e Vinciullo. Nei giorni scorsi Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno chiesto un incontro al presidente Crocetta per «manifestare la grave situazione di disagio in cui si trovano tutti i lavoratori forestali, dell'Esa e gli stagionali dei consorzi di bonifica a causa del ritardo dei pagamenti del mese di dicembre». Disagi anche per i 251 precari Asu a carico del fondo nazionale ai quali però lo Stato non riconosce più il sussidio: il governo regionale aveva annunciato di volerli prendere in carico ma secondo Giuseppe Badagliacca, segretario regionale del Csa «più volte abbiamo chiesto alla Regione di cercare di sbloccare questa vertenza ma ancora oggi assistiamo ad un trattamento incomprensibilmente discriminatorio di questi precari che non riescono a fare fronte alle spese di tutti i giorni». I lavori in commissione sono andati a rilento inizialmente soprattutto per alcune questioni finanziarie. La prima riguarda circa 165 milioni attesi da Roma ma ancora non disponibili che costringeranno a congelare tutta una serie di spese come già avvenuto lo scorso anno. «A livello politico c'è l'accordo, a livello istituzionale manca l'atto finale» ha chiarito il dirigente generale Giovanni Bologna. E l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, ha ricordato che «gli accordi con lo Stato hanno già portato 2 miliardi e 200 milioni di nuove entrate». Insomma, le somme sono cosa certa, arriveranno come è già successo in questi anni. Ma l'opposizione ha preteso maggiori garanzie, Giancario Cancelleri e Sergio Tancredi dei Cinque Stelle hanno chiesto di visionare i documenti nei quali si evince che c'è un accordo con lo Stato mentre Giovanni Di Giacinto del Psi ha puntato il dito sull'incertezza della data in cui le somme saranno disponibili. Nel frattempo, hanno spiegato i tecnici in commissione, saranno congelate somme per un importo equivalente. Oltre ai 165 milioni ci sono anche circa 24 milioni in entrata che al momento non esistono: sono legati al riacquisto da parte del governo di un fondo immobiliare nel quale si trovano edifici per i quali la Regione paga l'affitto. Edifici che è bene ricordare che un tempo appartenevano proprio alla Regione. Furono venduti, presi in affitto e adesso saranno riacquistati. In questo modo la Regione risparmierà i 24 milioni l'anno di affitto. L'operazione sarà realizzata attraverso il Fondo pensioni ma potrà essere portata a compimento solo dopo che sarà approvata la Finanziaria. Da qui i dubbi dei deputati. «Abbiamo svolto tutti gli incontri del caso e non sono mai emersi problemi» ha garantito il dirigente Bologna. Le questioni finanziarie sono così apparse superate. Restano da discutere le norme su precari, enti regionali, formatori. Ma ieri, a tarda sera, i lavori non erano ancora ripresi.
4 Aprile 2017. Gds
Notizia Correlata
I Sindacati chiedono un incontro con il Presidente Crocetta per manifestare la grave situazione di disagio in cui si trovano i lavoratori forestali a causa del ritardo dei pagamenti del mese di dicembre 2016
si aspetta il stipendio di dicembre a quanto pare se non approvano la finanziaria nn pagano i trattenuti sindacali che fanno in busta paga né mese di dicembre l'oro l'anno preso o aspettano la finanziaria....
RispondiEliminaDove caspita sono i forestali per chiedere i propri stipendi i propri diritti....ma allora sorge un dubbio sarà vero che i forestali non sono poi così col culo per terra?no perché un popolo quando ha fame e non può pagare le bollette....popolo dei forestali dove sei....scende in piazza anche senza Dover convocare i sindacati secondo me ...siamo pecore o lupi???? Barbara Bosisio
RispondiEliminaOggi pomeriggio, ho parlato con un lavoratore forestale che è andato il 29 marzo a manifestare all'assessorato bilancio, vista l'autoconvocazione dei confederali, al contrario di tanti altri che (giustamente) si lamentano dell'incresciosa situazione in cui è versata la mensilità di dicembre. Mi ha detto queste testuali parole:« Si lamentano in tanti, ma oltre ai sindacati c'eravamo solo quattro gatti, personalmente se c'era da andare a Catania per manifestare ci sarei andato.
RispondiEliminaHo solo riportato il malumore del collega, per il resto mi astengo dal commentare.
Saluti Giuseppe Candela
Cominciamo a revocare le deleghe ai sindacati!!!!,loro devono organizzare le manifestazionisono come l avvocato che deve difendere il cliente che paga.devono organizzare uno sciopero ad oltranza!!!!! Si ammuccano milioni di euro in trattenuta su ds agricola.vigliacchi!!!!mangiatari.pippo puglisi
RispondiEliminaCHIEDIAMO GLI INTERESSI SU TUTTI QUESTI MESI SULLA CIFRA DA PERCEPIRE CI SPETTANO DI DIRITTO .
RispondiEliminaRicordate ?nn si scende a cantiere se nn ci sono i soldi QUINDI I SOLDI CI SONO E SI TROVANO DA QUALCHE PARTE A FRUTTARE E PERCIÒ QUESTI FRUTTI TOCCANO A NOI ...
RispondiEliminaSindacati e sindacalisti dovete chiedere a crocetta perche ci tengono con questo assistenzialismo perche nn ci mettono in condizioni disviluppo lavorativo quale la produzione di pellet produzione di alberi per la costruzione di mobili oppure ci inseriscono in un progetto lavorativo con comuni ed enti che possono far lavorate i forestali ?!? Questo dovete chiedere NB nn perche nn fa scendere i forestali ci vuole la stabilità.
RispondiElimina