Precari tarantini, la Commissione Petizioni Parlamento Europeo bacchetta il governo italiano
Si è svolta l’audizione, davanti alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, di alcuni lavoratori precari tarantini alla presenza della Commissione europea e del Governo italiano, in ordine alle ripetute violazioni del diritto comunitario compiute dallo Stato italiano in materia di contratti a termine nelle pubbliche amministrazioni.
Al termine dell’audizione, la presidente della Commissione, la svedese Cecilia Wikstrom, ha usato parole molto forti nei confronti dello Stato italiano, affermando che la situazione italiana dei precari pubblici “non é degna di un paese dell’Unione europea”.
La presidente, in particolare, ha severamente contestato al rappresentante del governo italiano di aver fatto un intervento estremamente superficiale ed approssimativo, ed alla rappresentante della Commissione europea di non aver fornito alcuna informazione in merito alla procedura di infrazione aperta nei confronti dello Stato italiano, limitandosi a delle vuote affermazioni.
È stata approvata l’adunanza plenaria monotematica sul precariato pubblico italiano da svolgersi nel prossimo autunno.
É in fase di definizione, inoltre, una proposta di risoluzione del problema del precariato pubblico da discutere al Parlamento europeo: la proposta di risoluzione é un atto che viene approvato dai gruppi parlamentari, portato in discussione e poi al voto del Parlamento Europeo. È stato deciso, infine, che tutte le petizioni proposte rimarranno aperte fino alla definizione del problema.
In tale sede, hanno fortemente sostenuto le richieste dei precari la europarlamentare italiana del M5S Eleonora Evi e quella greca Kostadinka Kuneva del gruppo GUE, anche in rappresentanza della europarlamentare di Sinistra italiana Eleonora Fiorenza, assente per concomitanti impegni istituzionali.
La delegazione italiana presente all’audizione, composta dal lavoratore precario Pierpaolo Volpe e dagli avv.ti Vincenzo De Michele del Foro di Foggia, Sergio Galleano del Foro di Milano, Fernando Caracuta e Luca Bosco del Foro di Lecce, esprime grande soddisfazione per l’importante risultato ottenuto e confidano nel sostegno decisivo del Parlamento Europeo in questa battaglia di giustizia ed equità.
Con l’auspicio, comunque, che tutte le forze politiche italiane si impegnino al massimo per risolvere definitivamente tale annosa questione.
Fonte: www.corriereditaranto.it
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