L’iniziativa ha visto la partecipazione di circa 40 funzionari e dirigenti pubblici, provenienti dal Genio Civile, dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile, dal Polo museale di Palazzo Bellomo, dall’Ispettorato ripartimentale delle foreste, dall’Ispettorato del lavoro, dallo stesso Museo Paolo Orsi e dall’Urega (Ufficio regionale gare ed appalti). Professionalità diverse, che tutte svolgono un ruolo attivo nello sviluppo e nel controllo del territorio, hanno seguito con attenzione le giornate di formazione.
Il corso ha illustrato la strategia complessiva del nuovo codice e posto particolare attenzione al fatto che oltre che come strumento regolatore dei contratti pubblici, il codice si è proposto l’obiettivo di eliminare le criticità degli appalti. Nel segno della trasparenza, dell’efficacia e della lotta alla corruzione, il codice prevede quindi una riduzione e qualificazione delle stazioni appaltanti e pone riparo alle relazioni pericolose tra funzionari delle stazioni appaltanti.
Le nuove norme fissano alcuni principi base, tra i quali quello della pubblicità di tutti gli atti relativi alle procedure di affidamento, quello della concorrenza, della rotazione degli operatori economici negli affidamenti diretti o con procedure semplificate, dell’utilizzo sempre più penetrante dell’informatica nelle comunicazioni. Particolare attenzione è stato posto sul sostanziale obbligo di far precedere anche gli affidamenti diretti da un confronto concorrenziale, per evitare situazioni di privilegio o di ambiguità.
Ma non tutte le novità del nuovo codice stanno avendo risultati positivi. La sostituzione del poderoso sistema normativo previgente, costituito da oltre 630 articoli e numerosi allegati, con un codice snello, è stata possibile solo prevedendo numerosi atti attuativi successivi, che sono in corso di emanazione da parte dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e delle strutture ministeriali. Però ci sono ritardi e molte preoccupazioni destano soprattutto le prevedibili lungaggini delle gare con l’offerta economicamente più vantaggiosa, soprattutto quando nelle gare si prevede un confronto tra due imprese per volta (in gergo tecnico metodo del confronto a coppie).
A margine del corso, Vaccaro ha dichiarato “La strada da percorrere è lunga, ma occasioni come questa sono importantissime per far crescere, in tutti gli operatori pubblici la consapevolezza che è necessaria una sempre maggiore trasparenza negli affidamenti. La pubblicazione di tutti gli atti, la rotazione degli operatori, la necessità di evitare affidamenti fai da te e di consentire sempre un minimo confronto concorrenziale, sono un passo necessario. All’inizio ci potranno essere comprensibili difficoltà, per l’inevitabile resistenza ad ogni cambiamento, ma la strada è ormai segnata. Un segnale positivo è comunque dato dall’eccezionale interesse che ha riscosso questo corso, tanto è vero che l’Amministrazione regionale, molto sensibile alla problematica, ha programmato altre due edizioni, una a Siracusa e l’altra a Ragusa.”
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04 Dicembre 2016
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