MONTECITORIO. GENTILONI OTTIENE LA FIDUCIA ALLA CAMERA. "LA NOSTRA PRIORITÀ SARÀ IL LAVORO"
ROMA. Comincia dove aveva finito Paolo Gentiloni, «rivendicando» la continuità con il governo Renzi
e presentando il suo come di «responsabilità» finchè avrà la fiducia
del Parlamento. Con 368 sì e 105 no, in un'aula della Camera
semideserta per l'Aventino di M5S e Lega e l'assenza nel voto dei
verdiniani - domani si replica al Senato - parte l'esecutivo guidato
dall'ex ministro degli Esteri che mette in cima all'agenda come il
lavoro, il disagio del ceto medio, il rilancio per un'Ue meno austera.
Ma non la legge elettorale, per la quale il governo non avrà un ruolo
di «attore protagonista» ma di facilitatore di un'intesa tra i partiti
che venga in tempi rapidi perchè, avverte il Pd, «non accetteremo
pantani» per allungare la legislatura.
Da parlamentare
navigato, Gentiloni sa come rivolgersi alle Camere per evitare, sin
dall'inizio del mandato, il Vietnam parlamentare. L'unica
citazione è per rispondere in modo garbato all'accusa di non aver
riconosciuto la sconfitta al referendum«: "La canzone diceva 'se
stasera sono quì - afferma citando Tenco - Ecco, se stasera sono qui è
perchè abbiamo riconosciuto le ragioni della sconfitta e il premier si è
dimesso".
13 Dicembre 2016
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