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dell'Avvocato Angela Fasano
Le garanzie occupazionali per i dipendenti della formazione professionale non sono un miraggio, ma tangibile realtà normativa e contrattuale. Siamo stati i primi a far valere tale diritto a mezzo di una lettura normativa accolta in toto dal tribunale di Messina e dai fori di Barcellona e Patti.I dipendenti della formazione non possono essere licenziati, ex L. 223/1991 ma posti in mobilità ex l. r. 25/1993. la Regione è, quindi, obbligata ad attuare i processi di salvaguardia occupazionale. Ma non lo fa, nonostante le pronunzie da noi ottenute che obbligano l’Ente regionale ad applicare le garanzie normative. La ratio potrebbe sembrare semplice: mancanza di fondi. Io mi chiedo: e quindi? per la giurisprudenza comunitaria la mancanza di fondi, non giustifica tali condotte omissive. Peraltro, e questa è circostanza alquanto grave, i fondi erano stati ricevuti dalla Regione che, in spregio alla disciplina comunitaria, li ha impegnati per altre voci di bilancio. Così, sciuè sciuè, in barba alle famiglie, ai mutui, ai figli dei dipendenti che non possono sognare un futuro all’università. In assoluta carenza di potere. Anzi, rectius: attraverso un potere amministrativo che di fatto – a causa di scelte infelici – ha annientato l’esistenza di migliaia di famiglie ed individui sereni.
E’ facile adottare tali scelte, quando non si gioca con il proprio fondoschiena e, le condotte ascrivibili alla Regione, ne sono prova lampante.
Ha distrutto un sistema obbligatorio per legge, gestito da operatori qualificati, iscritti ad un albo (id est: l. 24/76).
Ha dequalificato il personale, permettendo l’iscrizione anche a soggetti che non hanno svolto un solo giorno di lavoro nella formazione.
Ha raso al suolo la formazione sicula, dissipando fondi comunitari.
Il budget dell’FSE per il periodo 2007-2013 ammonta a circa 75 miliardi di euro, vale a dire oltre 10 miliardi di euro all'anno. Grazie a una serie di cofinanziamenti pubblici e privati a livello nazionale, le risorse complessive a disposizione per le misure sostenute dall’FSE supereranno i 117 miliardi di euro.
Le autorità di gestione dell’FSE hanno uffici regionali e nazionali e sono responsabili della distribuzione dei finanziamenti e del monitoraggio dei progetti approvati.
Per la Sicilia l’Autorità di gestione è l’ASSESSORATO PUBBLICA ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE. Vorrei chiedere a tale assessorato: che fine hanno fatto tali fondi?
Il 6 dicembre, per tali ragioni, mi recherò in Commissione Europea.
Sarò a Roma, presso la delegazione italiana. Da troppo tempo aspettiamo risposte che tardano ad arrivare.
La Regione doveva individuare il limite massimo dell’onere erariale sostenibile per la remunerazione dello specifico servizio di formazione reso dall’ente privato ammesso a quello specifico finanziamento, che lo stesso ente privato si era obbligato a svolgere, a quelle condizioni, con atto di accettazione.
L’avviso pubblico n. 2/06/FP del 9 giugno 2006, con il quale l’amministrazione regionale ha bandito la procedura ad evidenza pubblica relativa al PROF 2007, che costituisce lex specialis, stabiliva che “ Gli importi finanziati ai progetti inseriti nel Piano regionale dell’offerta formativa costituiranno il tetto massimo delle risorse riferibili a ciascun progetto ammesso a finanziamento”.
Il disinvolto avallo delle richieste di integrazione sprovviste di un titolo giuridico a loro sostegno e di qualsiasi utilità costituisce espressione di intollerabile leggerezza e negligenza.
I dirigenti pro tempore del servizio gestione, del servizio programmazione, i quali con le loro note e pro memoria hanno sempre dato impulso e/o avallo alle richieste di integrazioni sine titulo; impulso e/o avallo in alcuni casi reso anche dal dirigente del servizio rendicontazione, presentano elevati profili di responsabilità.
La battaglia è iniziata più di un anno fa ed oggi siamo fermamente convinti che di continuare a lottare per i diritti sanciti anche grazie alle vittorie che lo studio ha ottenuto nei Tribunali del lavoro siciliani.
Avv. Angela Maria Fasano
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