‘Le mani della mafia in agricoltura’, Reale: “La ricetta Caleca non basta”
“Ma vi state svegliando ora? Nessuno sapeva niente?”
E’ retorica la domanda che si pone Ezechia Paolo Reale, assessore all’agricoltura della Regione siciliana da aprile ad ottobre del 2014. Indicato da Articolo 4 del compianto Lino Leanza come componente del Crocetta bis, lascerà il posto dopo soli sei mesi a Nino Caleca,
anche lui indicato da Leanza per il Crocetta ter. Il suo intervento è
un completamento, più che una risposta, al ragionamento proprio di
Caleca che proprio da BlogSicilia aveva lanciato il suo allarme qualche giorni fa: “la mafia controlla la filiera agroalimentare“
E nonostante la ‘staffetta’ i
due ex assessori sembrano proprio essere d’accordo. La mafia ‘pascola’
in agricoltura, altro che se non pascola.
“Io posso dire cosa so dal breve periodo passato in un osservatorio privilegiato come l’Assessorato all’Agricoltura – dice reale a BlogSicilia -. L’ennesima dimostrazione che il crimine pascola, è proprio il caso di dirlo, quando non si fanno le cose normali”.
Reale è diretto ed affronta le questioni singolarmente senza limitarsi a denunce di carattere generale
“Primo rilievo: la
Banca della Terra. In teoria un meccanismo che avrebbe potuto impedire
che l’enorme numero di terreni in mano pubblica venisse utilizzato per
fini illeciti. Avrebbe anche potuto essere un momento virtuoso per
attualizzare gli scopi dell’Ente di Sviluppo Agricolo e per ragionare di
costi e disfunzioni di consorzi di bonifica ed azienda forestale, anche
in un ottica di valorizzazione effettiva del personale. Ma tutto questo
è fermo ed impossibile da realizzare perché i bilanci di questi enti
non possono essere approvati per mancanza dei revisori dei conti che non
vengono nominati da anni. Eppure le nomine erano state proposte per
riportare a regolarità quella che a me sembra una carenza gestionale e
di trasparenza enorme. Le aveva sicuramente fatte il mio predecessore e
sono state restituite dopo mesi dall’Assemblea Regionale. Le avevo fatte
io, e sono rimaste a languire mesi in assemblea regionale, all’esame
della competente commissione. Immagino poi siano state restituite anche
quelle. Che trasparenza e che gestione vuoi che ci sia quando
addirittura fai mancare l’organo di controllo interno per eccellenza e
paralizzi ogni possibile gestione ordinata?”
“Secondo rilievo: AGEA.
Effettua i pagamenti in agricoltura e svolge anche una parte dei
controlli. Ha sede a Roma ! Era stata istituita ARSEA che avrebbe dovuto
sostituire AGEA in Sicilia. Mai entrata in funzione. AGEA nazionale era
pronta, dopo numerose interlocuzioni che avevo condotto, ad aprire
sportelli locali in Sicilia in modo da favorire gli utenti ma anche
consentire un controllo più prossimo. Ovviamente impossibile senza
sopprimere formalmente ARSEA. E la storia della proposta di soppressione
di ARSEA è storia nota”.
“Terzo rilievo. Statisticamente sui terreni agricoli che fruiscono di contributi europei vi è una incidenza assai anomala di titoli di proprietà per usucapione.
Sentenze della magistratura per la maggior parte. Si sa che alla
violenza si ricorre solo quando lo scopo non si ottiene in altro modo.
Qui la politica certamente non ha strumenti. Li avrebbe la stessa
magistratura che attribuisce questi titoli di proprietà”.
Ma la questione agricoltura non si ferma alle intimidazioni
ed alle infiltrazioni. C’è anche una fetta di cattiva gestione che non
può essere trascurata. o almeno di burocrazia che impedisce alla
gestione di portare a termine la sua opera. Emblematico è il caso Expo ed esattamente cluster biomediterraneo con una pioggia di decreti ingiuntivi in arrivo
da parte delle aziende che non sono state pagate, nel caso in cui
l’incontro di oggi non risolva la questione a mesi di distanza dalla
chiusura dell’Expo
“Sulla questione Expo posso parlare solo
in fase preliminare essendo stato sostituito, per piccole invidie
politiche, il giorno prima che iniziasse la riunione di tutti i ministri
dell’agricoltura dell’Unione Europea e dei paesi del bacino del
mediterraneo in preparazione di EXPO che avevo ottenuto di fare svolgere
a Palermo – dice Reale a BlogSicilia -. Anche solo per questo dovrei essere il primo a fregarmi le mani ed essere contento dei successivi disastri gestionali”.
“Pochi giorni fa sono stato al ministero
degli Esteri per l’annuale riunione delle organizzazioni internazionali
di cultura giuridica con sede in Italia. In quella sede è stata
ribadita ancora, ove ve ne fosse bisogno dato che l’argomento
monopolizza oramai tutti i media, come ineludibile priorità della
politica interna ed internazionale dei prossimi quindici anni quella
della tutela dell’alimentazione, sotto tutti i profili – dall’attenzione
ai terreni agricoli alla tutela degli alimenti – implementando la carta
di Milano e l’eredità culturale di EXPO 2015. Aver ottenuto un ruolo di
primo piano alla nostra Sicilia ci avrebbe consentito di assumere una
leadership naturale capace di apportare incommensurabili vantaggi alla
nostra terra”.
“Miopia ed incapacità non hanno saputo leggere l’enorme occasione a portata di mano.
Quella che avrebbe dovuto essere la chiave per entrare nei luoghi
decisionali che contano con dignità primaria – continua reale -, che è
ciò che consente di avere influenza, e non di limitarsi ad ‘inciuciare’,
nelle relazioni politiche interne ed internazionali, si è trasformata
in una polemica da fiera di paese che non ci ha
impedito visibilità interna ed internazionale ma ci ha ovviamente chiuso
le porte dei ‘decision makers’ relegandoci ai margini. Come al solito, improvvisazione ed impreparazione
sono state le reazioni più immediate alle difficoltà e gli immancabili
sospetti di possibili interessi personali e la consueta ricerca degli
imbrogli e degli sprechi nascosti, miste all’esigenza primaria di non
assumere responsabilità che possono rovinare asserite verginità, hanno
travolto ogni credibilità istituzionale”.
“Questo è il vero scandalo della partecipazione della Sicilia al Cluster Biomediterraneo. La sua gestione politica mi è sembrata penosa è certamente non all’altezza dell’evento,
scambiato per ignoranza ed incompetenza per una fiera sotto casa. Il
resto è assai poco interessante. Non conosco ovviamente, perché non
facevo più parte del governo, come sia stato gestito amministrativamente
il cluster e trovo giusto che se vi sono responsabilità contabili
vadano accertate e punite. Ma da quel poco che è dato sapere leggendo
ogni tanto le riviste che se ne occupano mi sembra evidente che, ancora
una volta per provinciale ignoranza ed incompetenza, si stia commettendo
un grave errore pretendendo di interpretare con gli occhiali della burocrazia siciliana
un evento che è in gran parte esente da quelle regole. Quanti tra
quelli che se ne stanno occupando sanno che EXPO e cioè l’ Esposizione
Universale è regolata da una convenzione internazionale alla quale
aderiscono tutti i paesi delle Nazioni Unite e le cui regole prevalgono e
si sovrappongono non solo, com’è ovvio, a regole regionali, ma alla
stessa normativa nazionale. I nostri burocrati e politici non si
danno pace che la partecipazione della Sicilia ad EXPO o meglio al
cluster mediterraneo, a parte il costo naturale di iscrizione, abbia
generato profitti anziché elargizioni e perdite e rifiutano
cavillosamente di pagare i creditori ed i fornitori che quei profitti
hanno consentito. Da quello che ho capito si vorrebbero riversare gli
introiti di EXPO sul bilancio regionale ordinario, utilizzare i fondi
come meglio aggrada e lasciare i creditori al rango di tutti gli altri
siciliani e non che attendono soldi dalla Regione. Bene, io ho il sospetto che se non si pagheranno i creditori subito con quei fondi dedicati, a parte qualsiasi artificio contabile di bilancio che soddisfi le voglie di complicazione della burocrazia regionale, i guai non saranno solo i decreti ingiuntivi, ma la distrazione di quei fondi da una destinazione che norme giuridiche di valenza superiore a quelle regionali rigidamente non consentono di variare. Ho il timore che la Sicilia stia facendo la solita figura del ‘malopaiuturi’ e sarà poi costretta a scucire ogni euro dovuto con gli interessi”.
“Nelle more la credibilità dell’istituzione,
a fronte di una comunità internazionale che non dimentica, si è per
sempre inabissata, appesantita da invidie personali, disinformati
distinguo ed (apparenti) abilità burocratiche che non cessano di
rovinare le potenzialità della nostra terra. Io sto dalla parte dei
fornitori e dei lavoratori che hanno prestato la propria opera per il
Cluster e che è vergognoso non siano stati ancora pagati nonostante vi
siano dei fondi loro specificamente destinati. Ma oramai il danno è
fatto e non è più rimediabile. La credibilità è merce facilmente
deteriorabile e non reintegrabile”.
“Ma ormai la Sicilia è relegata a
parlare solo di questi scandaletti provinciali, anzi paesani, mentre è
passato inosservato un treno della storia senza che nessuno ne abbia
sentito il fischio di richiamo”
24 Maggio 2016
NICOSIA. LA GIUNTA HA APPROVATO LA BOZZA DELLA NUOVA CONVENZIONE TRA IL COMUNE E L'AZIENDA FORESTE DEMANIALI
VALLE DEI TEMPLI QUEL TERRENO SVENDUTO AI PRIVATI. LA REGIONE APRE UN'INDAGINE SULLA CESSIONE DI 50 BENI A PARTIRE DAL CASO DI AGRIGENTO
IL TERRENO DEMANIALE SVENDUTO A FURNARI. LA COMMISSIONE ANTIMAFIA IN CAMPO: ASCOLTATO ALL'ARS IL SINDACO FOTI
CRIMINALITÀ E REGIONE. LA MAFIA, I TERRENI, I FONDI UE. DA ANTOCI AL "CASO TROINA". DA ANNI CERCHIAMO DI LEVARE LE TERRE DEL DEMANIO PUBBLICO, A TROINA PARLIAMO DI 4.000 ETTARI, DALLE MANI DELLE FAMIGLIE MAFIOSE DEI NEBRODI
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.