La figuraccia della Sicilia all’Expo
“Pronta valanga di decreti ingiuntivi”
“Pronta valanga di decreti ingiuntivi”
di Manlio Viola
Lo scorso 14 aprile avevano lanciato l’allarme a BlogSicilia
sulla incredibile ed incresciosa situazione che li riguarda. Ora hanno
deciso di fare fronte comune contro la Regione dalla quale si sentono
presi in giro.
Sono i creditori della Sicilia che hanno
prestato opere, prodotti e servizi per il Cluster Biomediterraneo
durante expo ma non sono stati pagati. una figuraccia, quella della
Sicilia, finita nei meandri di una burocrazia che adesso cerca soluzioni.
Una vicenda finita in procura per una segnalazione del funzionario responsabile unico del cluster ma anche all’anticorruzione su segnalazione politica.
I creditori, alcuni dei quali in forte difficoltà, avevano deciso di
soprassedere da una causa civile nella speranza che la situazione di
sbloccasse ma adesso, per meglio difendersi, hanno scelto di costituirsi
in comitato.
Sono passati sette mesi dalla chiusura
dell’EXPO e ancora ad oggi oltre trecento, tra fornitori di merci,
servizi e prestazioni, non hanno ricevuto quanto a loro spettante. “E’
vergognoso – scrivono in una nota – che beghe interne mettano a rischio
decine di Aziende solo perché qualcuno, e non si capisce chi e perché,
abbia deciso di sfoderare tutte le migliori intelligenze della
burocrazia regionale per mettere in discussione diritti che nessuno ha
contestato e messo in dubbio”.
“La situazione è paradossale, i lavori, le merci ed i servizi sono
stati resi da maggio a ottobre del 2015 ed ancora ad oggi non sono stati
pagati. Ecco perché un centinaio di creditori ha deciso di costituirsi
in Coordinamento”.
I creditori ripercorrono la storia sin dall’inizio “Come
l’Amministrazione Regionale ha affrontato la pratica Expo non può che
destare perplessità – sostengono – infatti, anziché concentrare gli
sforzi e cercare di dare un significato univoco e in prospettiva di
sviluppo, si è preferito scegliere la strada della divisione. Una scelta
che potrebbe essere anche utile e interessante ma certamente viziata da
un peccato originale dato dalle distribuzione delle risorse economiche a
sostegno delle due singole iniziative”.
A distanza di mesi oltre trecento fornitori stanno ancora aspettando il pagamento. Con
quali soldi visto che non era stata data alcuna dotazione? Pochi sanno
che il Dipartimento Pesca dell’Assessorato dell’Agricoltura dello
Sviluppo Rurale e della Pesca del Mediterraneo ha incassato oltre 2,7 milioni di euro dalle attività del Cluster, soldi, questi, regolarmente depositati nelle casse della Regione, a fronte di 2,6 milioni spesi
per i sei mesi di gestione! Soldi incassati grazie alla fornitura di
merci e della prestazione di operatori che hanno fornito la loro
collaborazione.
Ora alcune aziende si sono rivolte alla
magistratura, con la conseguenza che la Regione dovrà pagarne le spese e
che il dirigente del Dipartimento Pesca, Dario Cartabellotta, a cui
sono stati rigettati i decreti di pagamento per ben due volte, ha
presentato un esposto alla Corte dei Conti, alla Procura della
Repubblica e un ricorso alla CGA. “Ma se ancora non bastasse, follia
nella follia, il Dirigente Generale delle Attività Produttive ha pagato
tutti coloro che hanno fornito beni e servizi e anzi pare che, non
riuscendo a spendere tutti i fondi a disposizione, sia rimasto un
avanzo, mentre tutti i creditori del Cluster Biomediterraneo vengono sballottati da un decreto all’altro
dopo aver contribuito a rendere straordinario un evento che certamente
non era partito nel migliore dei modi, basti pensare che oltre 2,5
milioni di visitatori sono stati al Cluster Biomediterraneo e le
attività svolte hanno consentito di ricevere uno straordinario
riconoscimento come migliore interpretazione delle biodiversità
alimentari e per l’eredità lasciata”.
“Ieri – racconta il coordinamento dei creditori –
una delegazione del coordinamento, a cui hanno aderito oltre 120
creditori, ha incontrato l’Assessore Cracolici che manifestando e
rilevando le criticità e l’inusualità delle procedure adottate, dice di
essere convinto che si dovranno pagare i creditori. La procedura che si
intenderebbe adottare, attraverso un coinvolgimento dell’ARS, che
dovrebbe deliberare una sorta di sanatoria appare a nostro avviso una
strada molto lunga e tortuosa. nel frattempo si sommeranno spese e costi
che inevitabilmente la Regione dovrà subire con un danno erariale che
qualcuno sarà chiamato a pagare”.
“Tutto questo è indubbiamente un grave
danno per i creditori e i tempi si dilatano. Per tale motivo il
Coordinamento dei Creditori ha richiesto una audizione alla Commissione
delle Attività Produttive, richiesta prontamente accolta e che si
svolgerà martedì prossimo”.
Una delegazione ha anche incontrato il
Vice Presidente dell’ARS, Antonio Venturino il quale ha ritenuto non
solo importante e significativa l’audizione ma ha anche richiesto che
venissero convocati ed ascoltati l’attuale Assessore dell’Agricoltura
Cracolici, il Commissario Unico Dario Cartabellotta ed il commissario ad
acta Ignazio Tozzo.
“Se da questi incontri -minacciano,
infine dal comitato – non saranno definiti tempi e modi per la
definizione delle pendenze, la Regione sarà sommersa da una valanga di
decreti ingiuntivi e qualcuno dovrà rendere conto del danno erariale che
ne deriverà”.
21 Maggio 2016
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