LA NOTA
"Trenta pullman di lavoratori etnei
alla manifestazione del 7 a Palermo"
"Subito per Catania un masterplan istituzionale, altrimenti sciopero generale".
CATANIA. Il 7 maggio a Palermo i lavoratori catanesi manifesteranno tutto il disagio della crisi industriale del loro territorio che conta più imprese nel settore in Sicilia. Ma anche della crisi del settore cardine edilizio, del settore pubblico che ingloba le coop sociali, le Ipab e i precari storici. E dai lavoratori di Catania partirà un grido di aiuto per azzerare le nuove povertà, di cui oramai fanno parte anche i pensionati e i cittadini dei quartieri più poveri. Alla manifestazione regionale fissata nel capoluogo siciliano approderanno trenta pullman carichi di lavoratori etnei; ma per gli organizzatori dell'evento siciliano, e cioè Cgil, Cisl e UIL, non è solo una questione di quantità. La manifestazione del 7 ha uno slogan eloquente ("Basta!") e punta sull'intero carnet di temi legati al disagio occupazionale e sociale dell' intera Isola: dagli investimenti alle infrastrutture, dall'ambiente alle riforme.
Al salone del Palazzo Platamone, si è tenuto un infuocato attivo unitario delle tre sigle. Tutti i rappresentanti sindacali provinciali di settore hanno fatto il punto su vertenze, disagi, richieste inevase dalla Regione, ente troppo spesso lontano dai reali bisogni del mondo del lavoro. Al tavolo sedevano i quattro segretari generali, Giacomo Rota della Cgil e Totó Brigadeci della Cgil Calatina, Rosaria Rotolo della CISL e Fortunato Parisi della UIL. "Crediamo che sia l'occasione giusta per porre i problemi del lavoro e dello sviluppo con forza. Tutti i problemi dei vari settori produttivi, da quelli sociali a quelli della formazione professionale al lavoro pubblico e dell' edilizia, saranno al centro di un'iniziativa forte. - sottolineano i quattro segretari- Serve che il governo nazionale concorra non certo centellinando le risorse, né ricorrendo al ricatto del governo regionale dei mesi passati che si è rivelato stucchevole. Se ciò non accadrà l'economia siciliana si ripiegherà su se stessa spedendo a casa decine di migliaia di lavoratori che hanno ancora un lavoro ma che paradossalmente non hanno uno stipendio. La Regione Sicilia avrebbe dovuto affrontare con più forza la crisi dei settori produttivi. Al contrario, una società una volta molto attiva e forte si sta spegnendo ogni giorno di più. Chiederemo ai governi nazionale, regionale e comunale di impostare una risposta collegiale per la città metropolitana di Catania. Insieme alle parti sociali essere costruito un progetto di sviluppo per questa terra, un masterplan concreto con scadenza 6 mesi al massimo. Se ciò non sarà fatto, punteremo allo sciopero generale".
28 Aprile 2016
Notizia correlata:
Sicilia in lotta. Il 7 maggio a Palermo manifestazione regionale di Cgil, Cisl e Uil: Investimenti - Infrastrutture - Ambiente - Riforme
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.