Crocetta: “chiuderò legislatura bonificando l’amministrazione”
“Quello che sta accadendo in questi giorni alla Regione siciliana
è una svolta storica. Nel passato la discrezionalità con la quale si
sono gestite assunzioni e misure di sostegno a reddito in Sicilia, ha
favorito di fatto soggetti che non avrebbero potuto per legge né
intrattenere rapporti lavorativi con la Regione né misure di sostegno al
reddito. Su questo andremo avanti perché in tutti i settori della vita
amministrativa, poiché la mia legislatura dovrà concludersi con la
bonifica di tutta la pubblica amministrazione”.
Lo ha detto presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
E parlando del quotidiano Libero che oggi pubblica in prima pagina il
titolo: ‘Condannati per mafia assunti come forestali dallo Stato’,
Crocetta dice: “Non permetterò mai più che qualche giornale del Nord,
invece di esaltare il lavoro che stiamo facendo scriva: ‘Mafiosi e
piromani assunti nella forestale’ ma piuttosto deve scrivere ‘Mafiosi e
piromani vengono licenziati’, da una regione che in linea con il popolo
siciliano vuole liberarsi di quell’orribile passato”.
Il governatore replica a distanza, poi, ai segretari regionali di Flai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil
che ieri, dopo l’annuncio del licenziamento di una sessantina di
forestali condannati per reati di mafia e per incendio, avevano chiesto
alla Regione di “non fare di tutta l’erba un fascio, cedendo alla
tentazione di criminalizzare l’intera categoria”.
“Vorrei rassicurare i sindacati: non ho alcuna intenzione di fare un massacro sociale – ha detto – ,
licenziando i forestali mafiosi e piromani, ma voglio difendere
l’immagine dei lavoratori forestali per bene e il loro lavoro”.
“Non possiamo fare finta che i problemi non esistano – dice Crocetta – .
I problemi si affrontano con chiarezza”. E aggiunge: “Per anni la
legge non è stata applicata e ci sono nel bacino forestale soggetti
che non ci dovrebbero stare. Che finiscono per creare danno a tutta la
categoria. Mafiosi, interdetti ai pubblici uffici e piromani, non
possono restare a vigilare i nostro parchi. Per i piromani mi sembra
abbastanza chiaro, non può difendere dagli incendi chi gli incendi li
appicca – spiega Crocetta – Per i mafiosi mi pare abbastanza chiaro,
non basta solo una condanna morale, che ci deve essere da parte delle
istituzioni e della società civile”. Crocetta parla, quindi, di “tante
illiceità che si sono manifestate al’interno delle nostre arie
boschive. Quindi, via i soggetti pericolosi , anche gli interdetti
legali, dai boschi che sono una proprietà del popolo siciliano e non
certamente della mafia. Non ho intenzione di operare facendo un
massacro sociale, non sarà una cacciata generalizzata ma selettiva,
non vogliamo sollevare inutili polveroni ma fare solo giustizia”.
“D’altra parte, i forestali in Sicilia sono 24 mila, ne abbiamo licenziati 66 ce ne saranno altri ma la grande parte di loro potranno dire: siamo persone per bene e restiamo dentro un lavoro che ci piace e che vogliamo fare per lo sviluppo della Sicilia – prosegue ancora Rosario Crocetta – e su questo punto ritengo fondamentale una legge di riforma del settore. Nella forestazione l’utilizzo corretto può essere una grande risorsa e questa è una proposta che ci è pervenuta spesso dai lavoratori e dagli sindacati. D’altra parte, la scelta della giunta regionale, di declinare le risorse che risparmiamo dal licenziamento di piromani e mafiosi si possono destinare ai disoccupati. Questo dimostra che il nostro obiettivo non è abbattere lo stato sociale, ma invece di accrescerne le tutele. Solo che le tutele in uno stato di diritto possono essere date solo a coloro che ne hanno diritto per legge”.
09 Marzo 2016
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