Corte dei conti: “Crisi della Sicilia drammatica, Regione incapace”
di ANTONIO FRASCHILLA
Un j’accuse a tutto il sistema politico siciliano, su tutti a chi governa la Regione. Il procuratore regionale della Corte dei conti Giuseppe Aloisio non usa giri di parole nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario nel descrivere la crisi drammatica che investe la Sicilia e l’assenza di risposte da parte della politica. “Nella nostra isola il tasso di occupazione di persone comprese tra 20 e 64 anni risulta il più basso d’Europa, pari al 42,4 per cento –dice Aloisio – e la Regione non aiuta. Stupisce la vicenda, di vastissima eco mediatica, degli studenti di Capizzi, paese della Provincia di Messina, che la mattina del 12 ottobre 2015 hanno raggiunto a piedi Nicosia, distante 27 chilometri, dove frequentano le scuole superiori, per protestare contro il taglio dei contributi per il trasporto alunni. Questo, mentre l’Amministrazione regionale distribuisce innumerevoli tessere di libera circolazione, previste dal decreto assessoriale n.121/Trasporti del 21 giugno 2001, per l’utilizzo gratuito di tutti i mezzi di trasporto pubblico locale regionale, assegnate a vertici istituzionali, dirigenti e dipendenti regionali in servizio e in quiescenza, senza alcun riferimento alla capacità reddituale dei destinatari dei benefit”.
Altro tema toccato, sempre sul fronte dell’occupazione giovanile è la grande occasione mancata della formazione: “Le criticità riscontrate non sono compensate da una sufficiente programmazione degli interventi dell’Amministrazione regionale nella materia della formazione professionale che assorbe rilevanti risorse finanziarie, la cui gestione è frequentemente oggetto d’indagine da parte di questa Procura: a oggi sono 70 le istruttorie avviate sulla formazione professionale e ancora in corso di definizione.
Sullo stesso oggetto, nel corso del 2015, le sezioni giurisdizionali regionali hanno emesso diverse sentenze di condanna, significative dello stato di malessere in cui versa il settore in Sicilia, dove alla sua primaria finalità, la creazione di sbocchi occupazionali, si è di sovente sostituito il perseguimento di interessi personalistici”.
Tra le occasioni mancate il procuratore Aloisio cita anche il turismo e lo scarso utilizzo di fondi Ue: “Appare incredibile che non si riesca a utilizzare come primo fattore di crescita economica il turismo, tenuto conto dell’ineguagliabile patrimonio paesaggistico e monumentale, nonché delle vocazioni culturali della nostra terra, che non sono supportate da un piano turistico adeguato e sono penalizzate dalla mancata cura delle infrastrutture e dei servizi. La Regione Sicilia conferma un tradizionale gap programmatico, dimostrando di non essere capace di utilizzare le straordinarie opportunità derivanti dall’Unione Europea. Situazione confermata, tra l’altro, dall’incasso complessivo, nel 2015, dei biglietti d’ingresso relativi all’intero patrimonio monumentale e museale dell’Isola, d’importo inferiore a quello registrato nel solo sito di Pompei. In troppi casi –trascurando di migliorare le capacità infrastrutturali, organizzative, di accoglienza e di promozione turistica– si è persa l’opportunità di trarre beneficio economico dai beni archeologici recuperati alla fruizione pubblica, come nel caso della Dea di Morgantina, restituita al nostro Paese dal Getty Museum di Malibu e riportata ad Aidone nel 2011. Già nel programma operativo di sviluppo regionale 2007-2013 i dati dell’investimento dei fondi europei, assegnati per la promozione e la conservazione del patrimonio culturale, si era evidenziata una gestione fallimentare, che in alcuni casi ha registrato una spesa pari a solo lo 0,65% delle somme stanziate. Per il periodo successivo, su un’iniziale provvista di 130 milioni di euro, al 31 dicembre 2014 sono stati impegnati soltanto 24 milioni; circostanza che da un lato conferma la difficoltà di gestire in maniera manageriale il settore, dall’altro giustifica il drastico taglio del Fondo Europeo Sviluppo Regionale 2014-2020 per oltre 200 milioni di euro, che sarebbero serviti anche per rilanciare turismo e occupazione”.
Aloisio punta il dito poi sul caos nella gestione dei rifiuti e sull’esplodere di diverse gettonopoli nei consigli comunali dell’Isola. E lancia infine l’allarme organico nella procura regionale della Corte dei conti: “L’organico di diritto della Procura regionale è fissato in n.12 magistrati; al 31 dicembre 2015 risultano assegnati n.7 magistrati, con un tasso di scopertura di circa il 42% rispetto all’organico di diritto. La evidenziata situazione di carenza di organico è aggravata dalla contemporanea assegnazione di due magistrati alla Procura Generale. Tenuto conto delle istruttorie complessivamente in carico all’Ufficio (6.015) e del notevole carico medio di ciascun magistrato (circa 860), si segnala la necessità di copertura dei posti rimasti vacanti. Nell’anno 2015 sono stati depositati 104 atti di citazione in giudizio nei confronti di 176 convenuti, per un danno complessivamente accertato di euro 11.780.120,11. Rispetto all’omologo dato del 2014, nel quale risultano depositate 109 citazioni, si osserva che, tenuto conto del minor numero dei magistrati applicati in Procura nel 2015, si registra un incremento di produttività pari a oltre il 9%, senza tenere conto dei due procuratori in assegnazione aggiuntiva. Sono stati, altresì, emessi 177 inviti a dedurre a carico di 361 soggetti ai quali è stato contestato in via preliminare un danno erariale per un importo totale di euro 39.042.065,58”.
05 Marzo 2016
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