LA PROTESTA
I sindacati scendono in piazza
"Governo autorevole o subito elezioni"
Cgil, Cisl, Uil hanno manifestato questa mattina per chiedere all'esecutivo regionale un cambio di rotta: "Servono risposte concrete in una Sicilia allo sfascio. Altrimenti vadano tutti a casa".
PALERMO - I sindacati siciliani scendono in piazza e chiedono "subito un governo regionale autorevole capace di dare risposte concrete in materia di lavoro, sviluppo e legalità, altrimenti occorre andare a nuove elezioni". La manifestazione organizzata da Cgil, Cisl, Uil e denominata #SiciliaInEmergenza, ha preso il via in tutte le piazze siciliane e muove dalla necessità di "dare una sveglia" al Governo regionale e nazionale sulle politiche riguardanti il lavoro e lo sviluppo del Mezzogiorno.
Dal palco del teatro "Al Massimo" di Palermo, molti gli interventi da parte di lavoratori, precari, pensionati e sindacalisti. L'apertura della convention è stata affidata a Gianni Borrelli, segretario Uil Sicilia, che ha ribadito la necessità per le istituzioni di fornire immediate risposte sul lavoro. "La Sicilia è in piena emergenza – ha affermato il sindacalista – è necessario un cambio di passo dei nostri governanti, non solo una rotazione di assessori, ma una vera politica di investimenti che crei occupazione. Senza un vero cambio di rotta – ha concluso Borrelli – insisteremo con le nostre iniziative per mandare a casa la cattiva politica".
Dello stesso avviso anche Enzo Campo, segretario palermitano Cgil, che non ha risparmiato critiche anche al governo Renzi. "La situazione del Mezzogiorno è drammatica. Nella legge di stabilità non è prevista alcuna risorsa per le regioni del Sud, per la lotta alla corruzione e all'evasione fiscale -ha detto -. E neppure è stata stabilita alcuna norma di uscita anticipata dal lavoro, che consenta il subentro di nuovi lavoratori. Incalzeremo l'esecutivo nazionale e regionale sul merito delle riforme – ha concluso il segretario Cgil –. Se non ci saranno risposte, vadano subito a casa". Dal palco anche le testimonianze di tanti lavoratori siciliani dei settori produttivi in crisi: l’edilizia, il settore rifiuti, la pubblica amministrazione, la formazione professionale, ma anche il settore delle telecomunicazioni.
"Senza un intervento strutturale che regolamenti l’attività dei call center – ha spiegato Rosy Contorno della Uilcom Uil –, ventimila lavoratori siciliani saranno messi alla berlina, in assenza di una normativa che limiti la delocalizzazione delle imprese all'estero e che eviti le gare al massimo ribasso. Proprio ieri – ha concluso la sindacalista –, la 4U Servizi di Palermo, azienda che impegna oltre 200 dipendenti, ha perso un’importante commessa di lavoro, che costringerà l'azienda ad aprire lo stato di crisi entro i prossimi mesi, con le conseguenti procedure di mobilità per tutti i dipendenti". Dure critiche al governo Crocetta anche dai lavoratori forestali. "Dal 2011 i forestali siciliani continuano a perdere giornate di lavoro e la propria dignità di lavoratori. Infatti – ha spiegato Antonino Tamburello (forestale) – i blocchi stradali e autostradali ci mortificano proprio perché creano disagi a gente che è già disagiata. In Sicilia – ha concluso commosso il lavoratore - essere un forestale non è una scelta ma una necessità, per avere un reddito minimo e poter sfamare le proprio famiglie".
A conclusione della manifestazione, l'intervento del segretario generale Cisl, Mimmo Milazzo, che ha contestato l’operato del governo Crocetta. "In tre anni è stato creato un disastro senza precedenti – ha affermato il sindacalista –. Il tasso di disoccupazione non solo non si è arrestato ma il numero di disoccupati è cresciuto in maniera esponenziale. Oggi, infatti, ci sono oltre 170 mila lavoratori disoccupati in più dello scorso anno e proprio per questo – ha aggiunto –. Chiediamo con forza un piano straordinario di interventi che possa interrompere questa emorragia da lavoro". Diversi i temi trattati dal segretario Cisl durante l’intervento dal palco: la soglia di povertà; la lotta all'evasione fiscale; la spending review e la viabilità in Sicilia. "La situazione infrastrutture in Sicilia è l’emblema del dramma sociale, non è possibile intervenire dopo, quando i disastri erano già stata annunciati da tempo. In questo modo il diritto alla mobilità dei siciliani viene mortificato ogni giorno. Se il governo Crocetta non è autorevole, si faccia da parte. In Sicilia – ha concluso Milazzo - abbiamo bisogno di una politica che programmi il lavoro, lo sviluppo e la legalità, e non di un esecutivo che cambi ogni mese. Proprio per questo, talloneremo le istituzioni in ogni momento sino a quando non otterremo risultati concreti".
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31 Ottobre 2015
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