BRONTE: FORESTALI TESTO APPROVATO ALL'UNANIMITÀ
Articolo segnalato
da Francesco Lupica
Bronte: forestali testo approvato all'unanimità
Il Consiglio comunale di Bronte, convocato nel Castello Nelson alla
presenza dei consiglieri dei Comuni di Maniace, San Teodoro, Cesarò,
Floresta, Maletto, Randazzo, Biancavilla, Santa Domenica Vittoria,
Ragalna, Adrano, Paternò, Belpasso, Linguaglossa e Castiglione di
Sicilia, ha approvato all’unanimità un documento a sostegno del disegno
di legge di iniziativa popolare che chiede alla Regione di
stabilizzazione di tutti gli operai forestali. L’Assemblea consiliare
brontese, presieduta da Nino Galati, ha approvato quello che i
consiglieri hanno chiamato il maxiemendamento alla proposta di legge,
suggerendo alcune soluzioni atte a trasformare il lavoro degli operai
forestali da assistenziale a produttivo. In apertura i chiarimenti fra
il consigliere Valeria Franco, che ha sottolineato di non aver
sottovalutato il problema, ed il presidente Nino Galati, pronto a
ribadire l’importanza di questa riunione consiliare. Poi l’intervento
del sindaco di Bronte Graziano Calanna: “Questo Consiglio – ha affermato
– affronta un grave problema che interessa circa 6000 famiglie in tutta
la Provincia che temono di perdere lavoro e reddito. Siamo e rimarremo
al loro fianco”. Calanna ha anche ringraziato il consigliere Salvino
Luca che ha redatto il documento e gli emendamenti approvati dal
Consiglio. “I lavoratori forestali – ha affermato Luca estensore del
documento – non devono essere considerati un peso, ma una risorsa. Oltre
alla cura dei boschi, possono mettere in sicurezza il territorio
minacciato da rischi idrogeologici, possono favorire la crescita del
turismo ambientale e perché no realizzare pellet”. Ed infatti
l’emendamento presentato, prevedendo anche le forme di finanziamento,
chiede che la legge da approvare preveda l’utilizzo degli operai
forestali a salvaguardia dei rischi idro geologici e della biodiversità e
per rendere produttivi il bosco, i rifugi, le aree attrezzate. Per
Maria De Luca il documento è valido perché guardando alla produttività è
innovativo, ritenendo però, assieme al consigliere Angelica Prestianni,
che i precari in Sicilia debbano essere stabilizzati tutti. Per Carlo
Castiglione bisognerebbe ricercare altre forme di finanziamento, mentre
per Vittorio Triscari è stata la politica di 30 anni fa a provocare
questo dramma. E se per Giuseppe Di Mulo è arrivato il momento di una
prova di forza dentro i Palazzi della politica, Enza Meli ha ribadito
che gli operai forestali vanno stabilizzati. Poi gli interventi dei
sindaci presenti, dei presidenti e dei consiglieri comunali che hanno
sottolineato come spesso, al di là di quello che si dice, le risorse per
lo sviluppo vanno a finire la nord e che gli operai oggi al lavoro,
effettuando anche solo 78 giornate di lavoro l’anno, se fossero assunti
a tempo indeterminato non sarebbero più di 4000. Alla fine la votazione
unanime da parte del Consiglio brontese del documento, che adesso sarà
discusso in tutte le assemblee dei Comuni che hanno aderito
all’iniziativa, per essere poi consegnato all’Assemblea regionale.
I NUMERI: IN PROVINCIA 6 MILA LAVORATORI
Sono circa 6.000 in tutta la Provincia di Catania gli operai
forestali. Di questi 2.000 si trovano nel versante nord dell’Etna.
Lavoratori che in questo momento sono in ansia e temono di non poter
completare le giornate lavorative previste. A Randazzo gli operai
forestali sono circa 660, a Maletto 180, a Bronte e Maniace 850, mentre a
Linguaglossa, Castiglione e Piedimonte Etneo circa 340. La maggior
parte di questi operai sono capi famiglia e monoreddito. Di conseguenza
se si dovesse sfaldare l’economia legata alla forestale, solo in 7 paesi
ci sarebbero almeno 2.000 disoccupati in più. La maggior parte di loro,
infatti, hanno superato i 50 anni di età e difficilmente potrebbero
ricollocarsi nel mondo del lavoro. In tanti, invece, ritengono che
potrebbero essere meglio utilizzati in lavori utili alla collettività,
evitando un dramma della disoccupazione che da noi avrebbe ripercussioni
gravissime.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 14-11-2015
14 Novembre 2015
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