Servono 1 miliardo e 750 milioni
di euro per pareggiare il bilancio di previsione 2016. una somma che
potrebbe salire fino a sfiorare i 3 miliardi di euro in base ai
risultati del consuntivo 2015 ed alla contrazione delle entrate fiscali e
se non verrà prorogato il congelamento delle rate di mutui e prestiti
operato nel 2015.
Le cifre si evincono dal Documento di programmazione economica e finanziaria
che è arrivato oggi all’analisi della Commissione bilancio dell’Ars. Il
documento ha validità dal 2015 al 2018 e sostituisce il triennale
impugnato qualche mese fa dal Consiglio dei Ministri.
ADVERTISING
“Lo sforzo – si legge nel documento – sarà quello di
non utilizzare le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione
2014-2020 per coprire il concorso al risanamento della finanza pubblica,
destinando invece queste risorse agli investimenti e allo sviluppo
dell’isola”. Con questa postilla il governo ammette di aver deviato su
spesa corrente risorse che sarebbero dovute servire per lo sviluppo.
A fronte di questa difficile situazione è stato
avviato con Roma un tavolo tecnico che ha lo scopo di allineare il
bilancio regionale a quello statale in modo da poter contare su entrate
certe ed evitare futuri contenziosi ma questo causerà, necessariamente,
lo slittamento del bilancio di previsione 2016 al prossimo mese di
aprile. Il ricorso all’esercizio provvisorio diventa inevitabile dovendo
attendere che Roma chiuda la partita con Bruxelles e Strasburgo e vari
il proprio di bilancio cosa non avverrrà prima della fine dell’anno
A fronte di questa situazione ‘disastrosa’ per
sanare la quale (o almeno per vivacchiare un altro anno) dovrà
intervenire Roma, esiste un vero e proprio tesoro sul quale la Sicilia
potrebbe contare ma che lo stato non riconosce come debito. Il documento
di programmazione lo valuta in 9 miliardi e 131 milioni di euro di
maggiori entrate che la Sicilia otterrebbe con l’attuazione dello
Statuto.
In particolare 7 miliardi 931 milioni dalle entrate
di spettanza regionale non sono attribuite alla Regione siciliana per
scelta centrale mentre un miliardo e 200 milioni proverrebbero
dalle accise sui prodotti petroliferi riscossi in Sicilia.
La Sicilia ha, però, rinunciato al contenzioso e
punta, adesso, ad una trattativa per l’applicazione delle prerogative.
una trattativa che difficilmente porterà a risultati visto che lo stato
non ha queste risorse e, al contrario, chiede alle regione, Sicilia
compresa, sostegno al piano di rientro europeo.
Una trattativa che l’assessore all’economica Alessandro Baccei
proprio non vorrebbe dover gestire visto che, come già fatto prima
dell’estate, sembra sia tornato a chiedere di lasciare l’incarico
pressato dalle prerogative siciliane da un alto, dalle richieste romane
dall’altro e soprattutto dai conti siciliani che non tornano mai.
Lo Stato, infatti, a compensazione chiede alla Sicilia il conferimento di 10 miliardi 223 milioni di cui 8 miliardi 323 milioni da istruzione
universitaria, diritti sociali, politiche sociali e famiglia, tutela della salute e 1 miliardo e 900 milioni dalle norme sulla finanza locale.
universitaria, diritti sociali, politiche sociali e famiglia, tutela della salute e 1 miliardo e 900 milioni dalle norme sulla finanza locale.
Tutte risorse contestate ma in particolar modo quelle
provenienti dalla Finanza locale che per statuto dovrebbero essere di
pertinenza esclusiva.
Per lo Stato, dunque la Regione sarebbe pertanto in
debito di un miliardo e 92 milioni circa mentre per la Sicilia sarebbe
lo stato in debito per oltre 9 miliardi
A Baccei il difficile compito di far quadrare questo
cerchio. una cosa che tenta di fare con un’altra nota al Dpef “Alla
luce di questo sostanziale equilibrio tra entrate da ricevere e spese da
sostenere – si legge nel documento - è quindi importante lavorare in
sintonia e non in contrapposizione con il governo centrale, in modo da
individuare la strada per rendere sostenibile il bilancio regionale”.
Conti che, a queste condizioni, non potranno tornare mai
01 Ottobre 2015
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.