CIELO VISTO DALLE MADONIE. NELLA STAZIONE ANCHE IL PLANETARIO DIGITALE DA 75 POSTI, LA TERRAZZA PER L'OSSERVAZIONE E IL MAPPAMONDO MONUMENTALE
Isnello, nasce l'osservatorio per ammirare le stelle
Sulla sommità di Monte Mufara, a Piano Battaglia, una struttura nata per il grande pubblico e percondurre gli studi scientifici
Agli inizi degli anni Settanta l'Astronomia Italiana indicò Piano Battaglia come il luogo ideale per osservare il cielo. E dunque, il posto adatto per ospitare un telescopio nazionale. La limpidezza del cielo, infatti, la lontananza da fonti estranee o inquinanti rendevano Piano Battaglia perfetto per scoprire galassie, analizzare stelle, perdersi nell'immensità dell'universo. Da allora è passata parecchia acqua sotto i ponti, ma il telescopio sta per prendere vita, visto che sono conclusi i lavori del Parco Astronomico delle Madonie. La sommità di Monte Mufara (quota 1.865 metri, ovvero il sito osservativo astronomico più alto d'Italia), nel comune di Isnello, è pronta per ospitare il PAM, finanziato dal CIPE con sette milioni e mezzo di euro, cui se ne aggiungono altrettanti in strutture da parte del Comune. Il nuovo centro destinato alla ricerca, alla divulgazione e alla didattica delle scienze astronomiche, sarà uno degli investimenti più importanti del meridione d'Italia nel campo della cultura. Il tutto grazie all'impegno caparbio di un medico, Giuseppe Mogavero, sindaco di Isnello, che si è battuto per l'attuazione del progetto. È proprio sottolineando il progetto del PAM che l'Unione Astronomica internazionale, nel 2009, ha dato il nome «Isnello» all'asteroide 6168, tra Marte e Giove. E l'anno scorso, il nome «Pinomogavero» all'asteroide 4627 scoperto il 5 settembre 1985 da Henri Debehogne presso l'Osservatorio australe europeo (ESO, La Siila, in Cile). Ed eccolo, dunque, il PAM che unisce alla stazione osservativa per la ricerca, un grande planetario, digitale, con capienza 75 posti, una terrazza con 12 strumenti di osservazione, un radiotelescopio con parabola di 2,3 metri, il laboratorio all'aperto con orologi solari di vario tipo, Plinto di Tolomeo, Torre delle Meridiane, Cerchio di Ipparco, Rosa dei venti, Scala delle grandezze e delle distanze planetarie e stellari, Scala del tempo, parabole acustiche, mappamondo monumentale con supporto ed asse di rotazione, un planisfero, un laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, potrà essere proiettato su uno schermo il disco solare in tempo reale per la sua analisi. La stazione di ricerca ospiterà un telescopio riflettore della classe di 1 metro, del tipo «a grande campo», robotico e fruibile «in remoto». Con tale strumento (non ve ne sono di simili in Europa), si potranno effettuare ricerche astronomiche avanzatissime come scoperte e osservazioni di pianeti extrasolari in orbita attorno a stelle vicine, osservazioni di near-Earth objects (oggetti pericolosi per la Terra), monitoraggio di stelle variabili e nuclei galattici attivi. Insomma, un'immersione a 360 gradi in quello che è il mondo dell'astronomia, anche per i non esperti, gli studenti, gli appassionati che potranno seguire sul campo il lavoro degli studiosi. «Lo stretto rapporto tra ricerca e divulgazione, e un legame stretto con gli enti di ricerca nazionali ed esteri, rappresenta un unicum in Europa», interviene Mogavero. Il PAM è stato infatti apprezzato da astronomi e astrofisici internazionali, non ultimi coloro che hanno ricevuto il Premio GAL HASSIN che il Comune di Isnello assegna a chi si distingue nel campo della ricerca. Gli occhi del mondo astronomico sono quindi puntati su Isnello: hanno già dichiarato interesse al Parco Astronomico delle Madonie, l'Istituto Nazionale diAstrofisica (INAF), l'Agenzia Spaziale Europea (ESA), l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l'Istituto di Astronomia e Astrofisica Eberhard Karls-Universitat di Tübingen, in Germania, l'ONU, Action Team on Near-Earth Objects, la NASA - JPL e l'Università di Pisa. Il PAM non sarà slegato dal territorio, anzi: la sua nascita e crescita, oltre che riqualificare in termini di «cultura» un territorio regionale vasto, avrà inevitabili ricadute sul Comune di Isnello e sull'intero comprensorio in termini di sviluppo durevole e sostenibile in aree di interesse paesaggistico. Un valore aggiunto per un sito bellissimo, uno scenario naturale dalle eccezionali caratteristiche fisiche (meteo-climatiche, seeing, scarsissimo inquinamento luminoso) non riscontra bili m altre aree d'Italia. Senza contare che il lavoro di un piccolo Comune come Isnello è un ulteriore passo nella delocalizzazione strategica: non è detto che la scienza debba per forza abitare nelle grandi città metropolitane. Un unico neo, il silenzio della Regione «del tutto assente - interviene il sindaco Mogavero -. Un disinteresse imbarazzante, registrato anche dalla comunità scientifica astronomica internazionale. Oggi comunque siamo più tranquilli sul futuro del PAM, visto che il Ministero dell'Università e della Ricerca ha recentemente assegnato un milione di euro all'INAF, finalizzato all'avvio delle attività di gestione del PAM». «Se tutto procederà senza intoppi, i lavori termineranno a breve; poi, qualche settimana ancora per l'acquisto delle attrezzature scientifiche e degli arredi: il planetario sarà pronto in primavera, ma si dovrà attendere ancora un po' per l'avvio della ricerca, vista la complessità delle strumentazioni. Il PAM non sarà la solita cattedrale nel deserto, ne l'ennesima struttura abbandonata a metà: sarà presto pronto, gestito da una Fondazione con promotore il Comune di Isnello; e noi lo faremo conoscere alle scuole di tutta Italia». Sulla scia dell'antica Hassin, ovvero Isnello, che in arabo significa torrente freddo: un nome che arriva da un popolo che per secoli ha osservato e studiato il cielo.
08 Settembre 2015
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