Le strade siciliane cadono a pezzi
Benvenuti nell’area ‘turistica’ delle Madonie
“I lavori per la realizzazione della ‘bretella d’emergenza’ per ricollegare la A 19 procedono secondo la scaletta predefinita”. La notizia è stata data in questi giorni dall’Anas e dalle autorità di vigilanza dopo le polemcihe sui ritardi nella partenza dei lavori.
Ma mentre si predispone, dopo ben 4 mesi dall’evento, una strada alternativa in emergenza e certamente non definitiva per ricollegare la Sicilia spezzata in due, lo stalo di tutte le altre strade siciliane è devastante
Questa foto è stata scattata solo ieri al bivio Mungiarrati una sorta di ‘porta turistica delle Madonie’. Questo bivio, infatti, è la strada di accesso “principe” per Piano Battaglia e diverse altre località turistiche madonite. E’, dunque, questo il biglietto da visita con il quale la Sicilia occidentale presenta le proprie bellezze naturalistiche fatte, fra l’altro, di mare e monti a brevi distanze fra loro.
Un turista che volesse addentrarsi per raggiungere una delle tanti località di montagna si troverebbe ad affrontare un vero e proprio pericolosissimo percorso ad ostacoli. Basti pensare che la strada che collega le Petralie (Soprana e Sottana) a Piano Battaglia è in condizioni simili e la provinciale da Polizzi a Piano Battaglia è interrotta ormai da otto anni.
Una percorrenza difficile in piena estate che diventa semi impossibile in inverno quando queste località sono meta ancora più ambita, almeno in via del tutto teorica. Piano Battaglia punta da tempo alla riattivazione degli impianti di risalita per poter utilizzare le piste da sci che sono state, negli anni, una importante attrazione. Alla fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80 l’intero comprensorio beneficiava degli effetti della presenza turistica invernale ancor più che estiva.
Tutto questo è l’effetto di anni di incuria. Strade abbandonate nella quali la manutenzione non è stata fatta de che, poco a poco, si sono sgretolate per effetto degli eventi atmosferici. Neve e pioggia abbondante in un territorio impervio sul quale molte di queste strade sono state realizzzate impongono una manutenzione costante
Manutenzioni carenti o assenti aggravate dalla cancellazione delle province che avevano e dovranno tornare ad avere la responsabilità della manutenzione su queste strade che non sono di interesse nazionale ma regionale o intercomunale. Ma i fondi per le manutenzioni non ci sono, e l’emergenza è ormai esplosa.
Le somme necessarie per il ripristino o, in alcuni casi, per la ricostruzione di interi tratti sono adesso ben più consistenti di quelli che sarebbero stati necessari per la manutenzione, per non giungere a questa indegna situazione.
Ora c’è un commissario per la viabilità secondaria con qualche fondo per intervenire. Faccia presto per salvare il salvabile. C’è solo l’imbarazzo della scelta. E tutto il resto (quello che non sarà stato inserito nell’emergenza) vada pure verso lo sfacelo. in fondo che ce ne facciamo del turismo? E così almeno fino alla prossima tragedia annuncia quando una lunga polemica permetterà di mettere in sicurezza un’altra di queste strade. Ma una alla volta
22 Agosto 2015
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