13 maggio 2015

NULLA DI NUOVO SOTTO… IL VIADOTTO HIMERA. CIFRE DA CAPOGIRO IN ATTESA DELLO “STATO D’EMERGENZA”. INTANTO URGE ANCHE UN PIANO PER ARGINARE GLI INCENDI SULLA S.S. 643



Nulla di nuovo sotto… il viadotto Himera. Cifre da capogiro in attesa dello “stato d’emergenza”. Intanto urge anche un piano per arginare gli incendi sulla S.S. 643







Predisposti i progetti per la realizzazione della “bretella” di collegamento tra le due parti “sane” dell’A19, in entrambe le direzioni e le calcolatrici intanto restituiscono numeri da capogiro.
Progetti correlati dalle risultanze dei sondaggi effettuati dalla Geoplans di Favara (AG) cui sono stati affidati direttamente i lavori da parte della direzione regionale dell’Anas.

Pensate,  solo per  l’intervento di demolizione e di rimozione dei materiali di risulta dei tratti danneggiati delle due carreggiate del viadotto esistente, in direzione Catania e in direzione Palermo, ci vorranno appena  3 milioni di euro ed i tempi di esecuzione stimati sono di circa 3 mesi.
Gli stessi tempi per realizzare la famigerata “bretella” che dovrebbe essere tracciata tra l’autostrada e il fronte della frana.

Ma come avevamo riferito qualche giorno fa la strategia posta in essere dai tanti luminari che girano (e “volano”!) sopra quest’ulteriore castigo piombato sulla Sicilia non piace a Giovanni Margiotta, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo.
In sostanza, Margiotta dice di non fare la bretella dove il terreno continua a franare, perché franerà pure la bretella, con notevole dispendio di denaro pubblico.
Ma non si potrà fare altrimenti in quanto l’alternativa sarebbe il lato opposto e si tratterebbe di attraversare il fiume Imera settentrionale, di non facile, se non pronta realizzazione.


Intanto i siciliani restiamo con il fiato sospeso in attesa che,  dopo appena 38 giorni dalla data del disastro, il 64esimo Consiglio dei Ministri di lunedì 18 maggio  deliberi lo “stato d’emergenza” e si possa intervenire superando a piè pari tutte le “barriere architettoniche” della burocrazia.

Tutto ciò dovrebbe avvenire in quanto “le carte”, «estremamente dettagliate ed in conformità con la normativa vigente», come tiene a precisare il Governatore Crocetta,  dovrebbero giungere a Roma fin dalle prossime ore.

La “richiesta” della Protezione Civile regionale, quindi, si aggirerebbe intorno ai 75 milioni di euro, molto ridimensionata rispetto alle indiscrezioni circolate in questi giorni, di cui 20 milioni reperiti da una rimodulazione delle risorse dell’Anas e oltre 50 milioni dal rimpinguamento dei fondi della Protezione stessa.
A questo punto il CdM si determinerebbe su queste cifre e dovrebbe nominare un Commissario per la gestione dell’emergenza che potrebbe non essere siciliano, meno che mai Crocetta, non simpatico all’inquilino di Palazzo Chigi.


Fondi necessari per intervenire prontamente “sui pericoli incombenti e per ripristinare immediatamente le vie di comunicazione interrotte, - si legge in una nota diramata dagli Organi regionali - in particolare il viadotto Himera, dove è previsto il contenimento della frana e la realizzazione di una bretella di deviazione di circa un chilometro e mezzo”.


Siamo sicuri che non dovrebbero esserci sorprese e che Renzi & C., se pur tardivamente, non esiteranno a dare il via libera ai lavori che intanto a stretto giro permetteranno la realizzazione del bypass ridimenzionando sostanzialmente tutti i problemi legati alla viabilità.


Cosa che sta provocando ingenti danni all’economia di tutta l’Isola.
Ma ci chiediamo. Ma è possibile che ci voglia tanto tempo per gestire un emergenza di tali dimensioni e per decidere di concedere delle agevolazioni agli autotrasportatori costretti a deviare lungo la Palermo - Messina, quindi la Messina - Catania (e viceversa)?
Se si fosse trattato di un asse viaria direttamente interessata all’Expo che tempi di reazione avrebbero avuto le Istituzioni?

Certo un eventuale “scherzetto” creerebbe non pochi problemi di ordine pubblico, a partire dai cittadini madoniti che non esiteranno a scendere in massa, imbracciano i forcali di legno, lungo la strada alternativa di Caltavuturo che le ditte Li Destri e Guggino hanno realizzato (parzialmente a loro spese) per agevolare la viabilità verso l’autostrada.

Intanto, nelle more che venga costruita la “bretella” si pone un problema non indifferente e che ci pare nessuno abbia tenuto in seria considerazione.
Nei giorni scorsi lungo la S.S. 643 si è sviluppato un incendio prontamente arginato dall’intervento dei Vigili del Fuoco di Petralia Soprana.
L’incendio, a dire il vero, si è circoscritto da solo in quanto ancora la vegetazione è verde e umida.

Ma nelle prossime ore tutta la verde e lussureggiante macchia che avvolge il panorama mozzafiato della S.S. 643 muterà d’aspetto anche a causa delle alte temperature cui andiamo incontro.



Potrebbero verificarsi le stesse situazioni “misteriose” che abbiamo avuto modo di constatare in prossimità dell’uscita della galleria di Tremonzelli, in direzione Catania, ovvero che per autocombustione, anche a seguito dell’innalzamento della temperatura all’interno del vano motore, si possano generare incendi che avrebbero delle conseguenze disastrose per l’intero ecosistema della vasta area che interessa il versante madonita.
Per non parlare dei mestieranti che appiccano il fuoco o di chi, come se si fermasse per un bisogno fisiologico, butta dal finestrino la sigaretta ancora attiva…
Ad ogni buon conto in un tratto percorso quotidianamente da migliaia di automezzi (leggeri e medio-pesanti) i rischi sono veramente alti, a prescindere dall’origine o da cosa possa determinare la combustione.


Abbiamo motivo di preoccuparci e lo saremo fino a quando non verrà messo in atto un piano per la gestione anche di questa emergenza.
Speriamo che non se ne parlerà a disastro avvenuto, anche se non ci meraviglieremo più di tanto,
ma soprattutto riponiamo la nostra speranza sul fatto che in zona verrà distaccato un elicottero e delle postazioni di “terra” che potrebbero essere allocate nelle strutture di proprietà dell’Anas che insistono lungo la S.S. 643, oltre a dei punti di osservazione (h24) che allertino per tempo gli eventuali principi di incendio.


Non sappiamo se anche questo aspetto è contenuto nelle “carte” in viaggio per Roma ma se così non dovesse essere c’è ancora tempo fino a lunedì p.v.
Credeteci non vogliamo trovarci a dovere scrivere che “l’avevamo detto”, anzi “scritto”…


13 Maggio 2015
http://www.ilcaleidoscopio.info/Notizie_nulla_nuovo_sotto%E2%80%A6_viadotto_himera_cifre_da_capogiro_attesa_stato_d_emergenza__intanto_urge_anche_piano_arginare_incendi_sulla_s_s_643?idNews=bcbdba79-63c8-45ae-a42f-b2566d889cf5









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