Finanziaria, il testo in aula: stop alle nuove assunzioni. Stop ai tagli per i forestali, scure sui regionali. Approvato in commissione un maxi emendamento che stanzia fondi per i lavoratori del Ciapi, precari e allevatori
di Giacinto Pipitone
PALERMO. Passano i tagli per i regionali e c'è il via libera pure ai
prepensionamenti e alla riforma delle pensioni. Ma per il resto la
Finanziaria targata Baccei perde pezzi già prima di arrivare in aula: la
lunga maratona in commissione, conclusasi ieri a ora di pranzo, ha
salvato i forestali, cancellato le sanzioni per chi non fa la raccolta
differenziata e rinviato a un voto assolutamente incerto il taglio degli
stipendi a sindaci e consiglieri comunali. La manovra andrà in aula
domani e le votazioni cominceranno il giorno dopo. Il traguardo è
fissato per giovedì notte. Male certezze finiscono qui.
Le assunzioni.
Dopo un lungo braccio di ferro con l'opposizione, Antonello Cracolici
ha ritirato l'emendamento che avrebbe tolto il divieto di assunzioni che
vige dal 1999 per dare il via a concorsi da 100 posti all'anno alla
Regione. Formalmente potrebbe essere riproposto ma sulla norma pesa
l'obiezione di Marco Falcone (Forza Italia): «È senza copertura
finanziaria». Tuttavia un altro articolo crea 270 posti all'Arpa. «Si
tratta di vuoti d'organico - spiega l'assessore all'Ambiente, Maurizio
Croce - da coprire attraverso la mobilità da al tri enti». Ma per
Vincenzo Vinciullo (Ned) «le norme nazionali impongono di riservare
quote di questi posti a stabilizzazioni di precari e concorsi pubblici».
I regionali
L'unica parte della Finanziaria passata senza modifiche
è quella che riguar da i regionali: via dunque al taglio del Famp con
cui si pagano premi e straordinari, ridotti permessi sindacali e
permessi retribuiti o di maternità. Scattano i prepensionamenti con le
regole in vigore prima della riforma Fornero e, soprattutto, le future
pensioni saranno adeguate a quelle degli statali con un taglio
progressivo (inizialmente del 10% per arrivare poi al 20). Previsti
esodi per almeno 3 mila persone e un taglio di circa 600 postazioni
dirigenziali.
Salvi i forestali
Sotto il pressing di tutti i
partiti, cambia molto la norma che avrebbe applicato gli stessi principi
ai forestali. Salta il prepensionamento a 63 anni: «II governo - spiega
Mariella Maggio del Pd - non ha concluso il preventivo e indispensabile
accordo con l'Inps». Salta pure il cosiddetto blocco del turn over che
non prevede nuove assunzioni ma la possibilità (confermata) di scalare
le graduatorie man mano che i posti privilegiati si liberano per effetto
dei prepensionamenti: in pratica, chi fa 51 giornate può salire a 101 e
chi ne fa 101 può farne 151. Ammorbidito il taglio dell'indennità di
trasferta: il governo voleva renderla forfettaria e pari al valore di 10
km mentre la commissione Bilancio l'ha portata a 20 km. Il contingente
dell'antincendio, che assicura una indennità extra, verrà ridotto del
20% come chiedeva Baccei ma trasferendo al settore manutenzione solo chi
ha più di 51 anni.
Lo scontro sul Corpo forestale
Non ha sortito
effetti invece il pressing che i deputati di Udc e altri partiti hanno
fatto a vantaggio di circa 600 dipendenti del Corpo forestale che
incassano una indennità pensionabile malgrado non svolgano servizi di
polizia. Indennità che ora verrà tolta ma Grazio Ragusa (Udc) avverte:
«Non scommetterei che questa norma superi il voto dell'aula».
Le
riforme rinviate
I tagli degli stipendi a sindaci e consiglieri
comunali (-20%) non ha superato l'esame della commissione Affari
istituzionali. Troppo forte il pressing dei deputati della stessa
maggioranza - soprattutto Pd, Udc e l'ex Articolo 4 per non intaccare
uno zoccolo duro di elettorato. Ma la norma verrà riproposta in aula dal
governo. E lo stesso accadrà con l'articolo che prevede sanzioni a
carico dei Comuni che non raggiungono target europei di raccolta
differenziata (sanzioni che a cascata graveranno sui cittadini sotto
forma di aumenti della Tari). Anche questa non ha superato l'esame della
commissione Bilancio ma verrà riproposta in aula da martedì.
Il maxi
emendamento dell'intesa
Il clima di scontro che ha tenuto la
commissione bloccata per tré giorni è stato superato quando, nella
mattinata di ieri, è stato approvato un maxi emendamento che stanzia
risorse per una vasta gamma di settori. Norme che accontentano
maggioranza e opposizione. Vincenzo Vinciullo (Ned) sponsorizza 2,3
milioni per i dipendenti del Ciapi di Palermo e Priolo, 250 mila euro
per i precari ex Pirelli oggi in servizio al Comune di Siracusa, 640
mila euro per l'Inda di Suracusa, 2,3 milioni per gli stipendi ai 158
dipendenti dell'Associazione allevatori (Aras) e 1,5 milioni per aiutare
gli allevatori danneggiati dalle epidemia di brucellosi. 11 capogruppo
del Pd, Baldo Gucciardi, ha spinto per assegnare «altri 600 mila euro al
consorzio universitario di Trapani»: norma sostenuta anche daAntonella
Milazzo e Paolo Ruggirello (Pd). 11 consorzio universitario di
Agrigento, segnala Vincenzo Fonta na (Ned), avrà 800 mila euro. Lo
stesso Gucciardi ha fatto approvare un emendamento che permette
agevolazioni in favore dei gestori delle cave di marmo. Nello Dipasquale
e Pippo Digiacomo (Pd), Vanessa Ferreri (5Stelle), Grazio Ragusa (Udc),
Giorgio Assenza (Forza Italia) hanno fatto approvare un emendamento che
stanzia 2 milioni per la zona storica di Ibla a Ragusa e 650 mila euro
per Ortigia a Siracusa.
Gli scontri
II Movimento 5 Stelle ha
abbandonato la commissione quando si è cominciato a discutere di questo
maxi emendamento: «II solito suk arabo con accordi trasversali e scambi
di cortesie dientelari tra la sempre più sfilacciata maggioranza e
l'opposizione» commentano Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca. I grillini
segnalano anche di aver «sventato un tentativo di sanatoria sul demanio
marittimo proposto dal governo». Ma l'assessore Croce precisa: «È stata
cassata solo una parte della nonna. Quella rimasta in piedi non
prevede una sanatoria ma la regolarizzazione di domande fatte in base a
norme cancellate fra ²²2005 e ²²2012 e poi riproposte. Così si da
uniformità». È una norma che permette di regolarizzare costruzioni o
parti di costruzioni realizzate sul demanio e che in passato avrebbero
potuto avere le autorizzazioni. Ora la parola passa all'Ars, dove
molte norme saranno sottoposte al voto segreto mai cosi incerto. Marco
Falcone (Fi) segnala anche che «per i forestali mancano 75 milioni, per i
consorzi di bonifica servono altri 10 milioni. Sarà inevitabile una
manovra correttiva già a luglio». -tit_org- Finanziaria, il testo in
aula: stop alle nuove assunzioni - Stop ai tagli per i forestali, scure
sui regionali
26 Aprile 2015
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