REGIONE
Manovra, via libera in commissione
Saltano le trecento assunzioni
Arrivato l'ok della commissione al Bilancio
PALERMO. Passano i tagli per i regionali e c’è il
via libera pure ai prepensionamenti e alla riforma delle pensioni. Ma
per il resto la Finanziaria targata Baccei perde pezzi già prima di
arrivare in aula: la lunga maratona in commissione, conclusasi ieri a
ora di pranzo, ha salvato i forestali, cancellato le sanzioni per chi
non fa la raccolta differenziata e rinviato a un voto assolutamente
incerto il taglio degli stipendi a sindaci e consiglieri comunali. La
manovra andrà in aula domani e le votazioni cominceranno il giorno dopo.
Il traguardo è fissato per giovedì notte. Ma le certezze finiscono qui.
Dopo l'ok al bilancio, la commissione Finanze dell'Ars,
presieduta da Nino Dina, ha dato il via libera anche alla legge di
stabilità, comprese gli allegati, che contengono i finanziamenti (ex
tabella h) a enti e associazioni. E' saltato invece, per volere del
centrodestra, l'emendamento Cracolici che prevedeva 300 assunzioni in
tre anni alla Regione.
L’unica parte della Finanziaria passata senza modifiche è quella che riguarda i regionali: via dunque al taglio del Famp con cui si pagano premi e straordinari, ridotti permessi sindacali e permessi retribuiti o di maternità. Scattano i prepensionamenti con le regole in vigore prima della riforma Fornero e, soprattutto, le future pensioni saranno adeguate a quelle degli statali con un taglio progressivo (inizialmente del 10% per arrivare poi al 20). Previsti esodi per almeno 3 mila persone e un taglio di circa 600 postazioni dirigenziali.
L’unica parte della Finanziaria passata senza modifiche è quella che riguarda i regionali: via dunque al taglio del Famp con cui si pagano premi e straordinari, ridotti permessi sindacali e permessi retribuiti o di maternità. Scattano i prepensionamenti con le regole in vigore prima della riforma Fornero e, soprattutto, le future pensioni saranno adeguate a quelle degli statali con un taglio progressivo (inizialmente del 10% per arrivare poi al 20). Previsti esodi per almeno 3 mila persone e un taglio di circa 600 postazioni dirigenziali.
26 aprile 2015
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