ARS
Crocetta ordina ai suoi di attaccare Baccei
La maggioranza assiste al massacro
di Accursio Sabella
Il deputato del Megafono Antonio Malafarina, il più vicino al governatore, è l'unico, tra gli esponenti dei partiti di governo, a intervenire sul Dpef presentato dall'assessore all'Economia. Ma invece della difesa d'ufficio ecco l'affondo: "Dove sono le soluzioni?". E' ormai guerra aperta tra i renziani e il presidente della Regione.
PALERMO - Incredibile all'Ars. Crocetta ordina al suo braccio destro di attaccare violentemente Baccei, assessore della giunta di cui lui è presidente. Quando è intervenuto lui, Antonio Malafarina da Gela, deputato del Megafono, in tanti infatti avranno pensato che finalmente qualcuno avrebbe difeso l'assessore all'Economia Alessandro Baccei, obiettivo, per circa tre ore in tutto, del “fuoco” dell'opposizione. E invece, nelle parole di uno dei parlamentari più vicini a Crocetta quella che appare come una “bocciatura”. “In questo documento non c'è nessuna ipotesi di sviluppo per i settori-cardine dell'Isola”. Malafarina faceva riferimento al Documento di programmazione economico e finanziaria, presentato oggi a Sala d'Ercole. Un testo su cui Livesicilia aveva scritto qualche giorno fa, suscitando la reazione stizzita e anche “irridente” di qualche esponente del governo. La descrizione di una Sicilia senza speranza, così come emergeva da quel documento di circa 100 pagine, non era piaciuta ne' a Baccei ne' ad altri suoi colleghi.
Peccato che propria questa, parola più parola meno, sia stata l'interpretazione data non solo dalla lunga serie di parlamentari dell'opposizione, ma anche quella, appunto, di uno dei deputati che maggiormente rappresenta a Sala d'Ercole la posizione del governo. E il resto della maggioranza? Di fronte a un fuoco di fila come quello cui si è assistito oggi, nessuno si è sentito in dovere di alzare un dito in difesa dell'assessore romano. Che ha dovuto subire i “rimproveri” di quei deputati “eletti dal popolo” che gli hanno contestato anche una scarsa... educazione istituzionale.
Quei pochi deputati di maggioranza presenti a Sala d'Ercole, insomma, hanno preferito il silenzio. Nessuno è intervenuto in difesa dell'assessore. Quasi sottolineando le parole rilasciate ieri da Davide Faraone a Salvo Toscano: “Un errore isolare Baccei”, facendo tornare alla mente la strana assenza in Aula in occasione della prima discussione del mutuo e la striminzita presenza al secondo tentativo. E rafforzando le indiscrezioni su una scarsa armonia tra l'assessore romano, il governatore e i partiti che oggi sostengono il governo.
Ma cos'è il Dpef e cosa c'è che non va, in quel documento? In sostanza, il testo dovrebbe dettare le “linee guida” alla base dei futuri (e imminenti) documenti contabili. Un testo che, giusto per confermare l'idea di un Baccei isolato, sarebbe giunto “in netto ritardo” all'Ars, stando alle parole del presidente della commissione bilancio, Nino Dina. Che è anche tra i più influenti esponenti dell'Udc, altro partito di governo. “Ma siamo ancora in tempo, - ha detto Dina a margine della relazione introduttiva del documento - visto che fondamentale sarà il lavoro sulla nuova Finanziaria che dovrà basarsi anche sui tavoli con Roma, dove dobbiamo rivendicare ciò che ci è stato tolto. Ma le riforme, - ammonisce il parlamentare - non dovranno produrre macelleria sociale". Altro avvertimento. Altra frecciata lanciata all'assessore che sembra voler mettere le mani su alcune storiche sacche di spesa nel bilancio regionale: dai Forestali ai dipendenti regionali.
"Abbiamo iniziato – ha spiegato in Aula Baccei - il percorso di condivisione della Finanziaria con la maggioranza, finalizzato anche ai tavoli di concertazione con lo Stato centrale. Le speranze dell'Isola si basano soprattutto sui fondi extraregionali. Il Dpef – ha aggiunto l'assessore - è un documento vivo, sul quale stiamo lavorando giorno dopo giorno insieme agli altri assessori. Il prossimo Dpef, che verrà proposto entro fine di agosto, nei tempi previsti, sarà l'evoluzione di quello che stiamo discutendo oggi".
Ma quello discusso oggi ha scontentato tanti parlamentari di opposizione, che non hanno risparmiato critiche anche molto dure all'assessore: “Non c'è alcuna soluzione – ha detto Giuseppe Milazzo, di Forza Italia - per le partecipate, per la Sanità e per la Formazione professionale". “In questo documento – ha detto la parlamentare di Grande Sud, Bernadette GrassoTutti - gli indicatori sono tutti negativi. Praticamente, non c'è alcuna speranza. L'assessore dice che il futuro è nei Fondi europei, ma non esiste ancora una programmazione comunitaria. Baccei è venuto a offendere l'intelligenza di questo parlamento". Il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro ha anche attaccato Baccei sulla “forma” e sui comportamenti: “Lei – ha detto rivolgendosi all'assessore - oggi era in un bar e in tanti l'hanno sentita parlare con spocchia e in maniera irridente nei confronti dei parlamentari siciliani. Ascoltare i deputati, anche quando la pensano in maniera diversa è un atto di educazione istituzionale". Stesso “rimprovero” è arrivato anche dal deputato di Forza Italia Giorgio Assenza, mentre il capogruppo della Lista Msumeci Santi Formica ha detto “basta con gli pseudo-tecnici”. I grillini, tramite il capogruppo Valentina Zafarana hanno ribadito: “Il Dpef è solo una fotografia della Sicilia. Fatta tutta da segni 'meno'. Ma non esiste, in quel documento, alcuna proposta su cosa si voglia fare davvero". La maggioranza? In silenzio. Tranne Antonio Malafarina da Gela. Ormai è guerra aperta tra il governatore e i renziani.
03 Febbraio 2015
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