04 gennaio 2015

IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FLAI-CGIL DI CATANIA, ALFIO MANNINO: IL 2015 SARÀ ANCORA UN ANNO DIFFICILE. CI ATTENDE UNA BATTAGLIA PER FRONTEGGIARE IL TAGLIO DELLE GIORNATE LAVORATIVE



Mannino: “Il 2015 sarà ancora un anno difficile, ma dobbiamo trasmettere un messaggio di ottimismo e di speranza”


Il Segretario Generale della FLAI-CGIL di Catania traccia un bilancio dell’anno che sta per chiudersi e prova a capire cosa sarà il 2015 nel settore dell’agroindustria

Duemilaquattordici anno sette della crisi economica mondiale, nata sull’onda del fallimento della Lehman Brothers in Usa e che per caduta ha coinvolto tutti i Paesi in un avvitamento che sembra non avere fine. Un anno nel quale è difficile, pur sforzandosi, scorgere aspetti positivi per la situazione dell’Agroindustria in provincia di Catania, nella quale i diversi settori, chi più chi meno, forse salvando la sola industria, vivevano già anni di una crisi propria sulla quale si è innestata la crisi mondiale.
Abbiamo chiesto ad Alfio Mannino, Segretario Generale della FLAI-CGIL di Catania, di tracciare un bilancio dell’anno che sta per chiudersi e di provare a decifrare quello che si apre.

D) Mannino, qual è il bilancio per l’anno che si chiude nei settori di competenza della FLAI?
R) Il 2014, per i vari settori di competenza FLAI e dunque agricoltura, forestazione, industria, consorzi di bonifica e pesca, è un bilancio preoccupante. La crisi sta mordendo e colpisce pesantemente anche il settore agricolo e l’industria alimentare che, sino a qualche mese fa, pensavamo fossero in qualche modo immuni ed emblematica era la battuta che facevamo: “la gente deve pur mangiare”. E invece anche questi settori non sono salvi dalla crisi. Abbiamo notato che è cambiata la composizione del consumo alimentare. Cito un’impresa per tutte, la Latte Sole, che vede in sofferenza le vendite con il proprio marchio, ma tiene benissimo nella grande distribuzione e negli hard discount con i sottomarchi. Dunque questo ci dice che cambiano i consumi della gente.
Siamo pure preoccupati per quei settori nei quali, come sindacato, svolgiamo il ruolo di soggetti di rappresentanza e ci confrontiamo con la Regione Siciliana. Qui si pagano la crisi economica della nostra regione e la grande confusione politica che vi regna. Nel settore forestale e nei consorzi di bonifica siamo riusciti a difendere i livelli occupazionali dell’anno precedente, e questo è un vero e proprio miracolo in considerazione di quel che sta accadendo. Ma quel che trapela, in merito al Bilancio 2015 della Regione, ci fa stare sulle spine.
Nell’agricoltura privata siamo particolarmente preoccupati per il dilagante lavoro nero. In alcune realtà le paghe sono di 30/35 euro senza diritti assistenziali e previdenziali. Ciò dice che il sottosalario è diventato strutturale. Nei primi mesi del 2015 dovremo mettere in campo iniziative anche originali per far accendere riflettori su questa piaga e dovremo portare a casa una riforma del mercato del lavoro che sia in grado di risposte a questo annoso problema.

La Repubblica, in questi giorni, ha pubblicato uno studio che dimostra come sia caduta verticalmente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, nel Presidente della Repubblica, nel Governo, nel Parlamento e anche il sindacato non è immune.
Il calo di fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche registrato negli ultimi tre anni, pari a circa il 10%, ci deve fare interrogare. E deve interrogarsi anche una grande organizzazione come la CGIL, che rappresenta 6 milioni di iscritti ed è pure una grande forza democratica, la quale è chiamata a promuovere iniziative forti che riescano a fare riacquistare credibilità e fiducia e siano in grado di ricucire lo sfaldamento nel Paese.
Di certo il 2015 sarà ancora un anno difficile, ma la CGIL deve trasmettere un messaggio di ottimismo e di speranza. Godiamo di credibilità nella società italiana e dobbiamo metterla al servizio delle persone che rappresentiamo ma soprattutto del Paese.

Andiamo a scandagliare i diversi settori di competenza della FLAI, iniziando dall’agricoltura.
Per quanto riguarda il numero di addetti, l’agricoltura nella nostra provincia ha confermato il numero dell’anno precedente. Tuttavia decrescono le giornate registrate all’INPS. Ogni singolo lavoratore in precedenza svolgeva 110 giornate annue, mentre nel 2014 ne ha svolte 90. Non credo che il calo sia da imputare alle giornate svolte, ma al lavoro nero che cresce. In alcune realtà come Paternò in cui in queste ore sono attive almeno 100 baracche e impegnate 1500 unità, gli elenchi anagrafici registrano solo 300 iscritti. Non c’è dubbio che il lavoro nero si affermi sempre di più. Dobbiamo invertire la tendenza con tutte le iniziative possibili, ma siamo coscienti del fatto che l’agricoltura patisce la sua crisi: la frammentazione e la parcellizzazione del settore e la mancata chiusura della filiera che non ha trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Ci attende una durissima battaglia per i diritti dei lavoratori e per il rilancio del settore agricolo.

Forestazione.
Qui abbiamo mantenuto livelli occupazionali dell’anno precedente, anche se dal punto di vista contrattuale si registra qualche arretramento riguardante qualche indennità messa in discussione. La preoccupazione, in realtà, riguarda la riforma del settore improntata non dal “come tutelare il nostro territorio ed il nostro patrimonio boschivo”, ma da “come risparmiare”. Ci attende una battaglia per fronteggiare il taglio delle giornate lavorative.


Consorzio di Bonifica.

La riforma del settore ha accorpato i consorzi riducendoli da 11 a 2, ma il tutto in un clima di incertezza e confusione. Anche in questo caso ritengo si debba pensare a che tipo di servizio bisogna dare all’agricoltura catanese piuttosto che ai risparmi o a moltiplicare i posti di sottogoverno. Noi abbiamo in testa un consorzio di bonifica che sia strategico per il rilancio agricoltura e che va potenziato e riformato in maniera seria e profonda.

Industria alimentare.

Come ho detto prima, abbiamo ritenuto che questo settore fosse immune da crisi. Invece anche questo è stato investito in maniera profonda. In alcune aziende in difficoltà, nella seconda parte del 2014, abbiamo siglato accordi di mobilità che riguardano centinaia di lavoratori nella nostra provincia. Un settore che poteva essere strategico per il rilancio economico della Sicilia, il cui apparato produttivo riparte con l’agroalimentare o non riparte più, e che invece è in sofferenza. Ci preoccupano anche alcune scelte aziendali come la parcellizzazione del mondo del lavoro, gli appalti, la terziarizzazione di settori e cicli produttivi. Dobbiamo lavorare molto come sindacato per tutelare questa realtà e unificarla sotto l’aspetto contrattuale e normativo.

Pesca.

I problemi maggiori si riferiscono alle normative europee che hanno avuto un impatto negativo sul settore. Certo, bisogna anche tenere conto dell’arretratezza del nostro sistema pesca. Tuttavia si chiude un anno positivo che ha visto la firma del contratto nazionale sulla pesca e l’accordo per il sostegno al reddito a causa della crisi nel settore.

Vi sono comunque anche altri settori a cui la FLAI guarda con interesse, come l’ambiente in generale e le tipicità.

Sono quelle che io chiamo le battaglie territoriali. L’Etna  è patrimonio UNESCO e sarebbe un grande risultato quello di legare le tipicità, le unicità le varietà dei prodotti al territorio. Se riuscissimo a combinare l’agricoltura di qualità al nostro territorio, possiamo rilanciare al contempo turismo e agricoltura. Serve una nuova politica economica e un diverso utilizzo dei fondi strutturali. Siamo in pratica al 2015 e non abbiamo una programmazione approvata dall’Unione Europea, e questo per colpa di diversi soggetti, regionali, nazionali, europei. Il 2015 dovrà essere l’anno in cui si recuperi questo gap. Utilizzando in maniera adeguata queste risorse possiamo realmente rilanciare l’apparato produttivo siciliano e catanese in particolare.


30 Dicembre 2014
http://www.cgilct.it/site/tutte-le-news/notizie-categorie/1607-flai-cgil-catania-alfio-mannino-2015-anno-difficile-ma-dobbiamo-trasmettere-messaggio-di-ottimismo-e-speranza








Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.