17 gennaio 2015

ETNA: A POCHE DECINE DI METRI DALLE TRACCE DEI FUORISTRADA ESISTE UN ECOMOSTRO CHE DETURPA L’AMBIENTE



«Etna: a poche decine di metri dalle tracce dei fuoristrada esiste un ecomostro che deturpa l’ambiente»






Come appassionato di montagna, socio del Cai di Giarre e "profondo" conoscitore dei sentieri dell'Etna, mi ha stupito sia l'articolo del giorno 8 gennaio intitolato "Vandali a bordo di fuoristrada ‘sfregiano' sentiero dell'Etna", sia la lettera del giorno 11 marzo a firma del presidente del Parco dell'Etna, mentre non mi ha stupito la lettera del giorno 13 gennaio dal titolo "Nessuno ha mai raccolto le nostre segnalazioni in difesa dell'Etna".
Nel primo articolo il comandante del distaccamento forestale di Linguaglossa, intervistato, omette di dire quante sanzioni sono state elevate verso conduttori di fuoristrada, enduro, quad, in quanto tale dato è significativo per avere un'idea dell'efficienza di chi è preposto ai controlli. Dice semplicemente che «casi di questo tipo non sarebbero molto frequenti», senza appunto citare un dato. Preferisce spostare il discorso sui cercatori di funghi, parlando sì in questo caso di multe, anche qui senza però dare un numero riferito a un certo lasso di tempo, per esempio durante tutto il 2014.
Nel secondo articolo il presidente del Parco chiede «a quella maggioranza silenziosa che ci sia più coraggio e tempestività nelle segnalazioni da parte dei testimoni di simili scempi». Scempi? Ma quando la neve se ne va lo scempio non c'è più, a parte il danno del cancello. Molto strano che si parli di scempio, quando a poche decine di metri dalle tracce dei fuoristrada sulla neve esiste un ecomostro che fa bella mostra di sé e che continua a deturpare l'ambiente chissà da quanti anni e per quanti anni ancora.
Coraggio e tempestività? Non mi risulta che il presidente abbia preso coraggiosamente e tempestivamente posizione sugli sbancamenti immortalati dal sottoscritto ed effettuati il giorno 23 novembre scorso sulla parte superiore della pista da sci nota come anfiteatro, dicendo magari che simili sbancamenti non necessitano di autorizzazione.
Non mi risulta nemmeno che l'Ente Parco o il distaccamento forestale competente abbiano preso posizione alle mie lettere a "Lo dico a La Sicilia" dei giorni 13 novembre 2013 dal titolo "Due motocrossisti scorrazzano in strada sterrata dell'Etna", 2 novembre 2014, con tanto di foto, dal titolo "Parco dell'Etna, il rombo di due quad sul sentiero della nostra montagna", mentre per la mia lettera del giorno 23 novembre 2014, con tanto di foto, dal titolo "Quelle escavatrici in azione sulla pista di piano Provenzana" due persone hanno preso posizione senza però entrare "nel merito delle autorizzazioni che sicuramente sussisteranno".
E allora che il presidente del Parco si esprima, per trasparenza.
Per quanto riguarda infine, e in generale i fuoristrada, quad ed enduro che scorrazzano nel Parco, c'è da dire che è ora che sia l'Ente Parco sia i distaccamenti forestali si diano una mossa mettendo la segnaletica di divieto - meglio ancora se accompagnata da una sbarra - lungo tantissimi itinerari che ne sono sprovvisti, anche se il decreto di istituzione del Parco fa divieto per le zone B di "introdurre veicoli a motore sulle piste forestali, sui sentieri montani e sulle mulattiere", mentre per le zone C fa divieto di esercitare le seguenti attività sportive: automobilismo, motociclismo, motocross, trial, ecc".
Gen. Giorgio Balestrini


16 Gennaio 2015







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