«La proprietà innanzitutto»
Mi riferisco all'articolo di Tony Zermo "Caso Aman Resort-Siracusa così si affossa il turismo" ed all'editoriale di prima pagina del 23 u. s. "Turismo, cosi la Sicilia fa harakiri"per stigmatizzare ancora una volta il volto becero della nostra burocrazia siciliana e l'incapacità e l'inettitudine di una classe politica oramai allo sfascio totale.
La mappa delle occasioni perdute investe l'intero territorio siciliano: dagli olandesi che scapparono, negli anni novanta, dalla provincia di Ragusa, dopo aver investito centinaia e centinaia di milioni con la costruzione di una grande struttura turistica lasciata poi in balia dei vandali, alle società internazionali che avrebbero dovuto realizzare i più grandi parchi di divertimento e non solo nella cartiera di Fiumefreddo, ai Rotchild che alla Sicilia hanno preferito investire cinque miliardi di euro nella baia di Kotor nella ex Jugoslavia e per finire al marchese Emanuele di Grésy. Gli investitori stranieri che sono fuggiti dalla Sicilia per la mafia, per le organizzazioni criminali, per la burocrazia vomitevole e perversa, per una giustizia incapace di dare risposte certe in tempi ragionevoli e per una politica adusa a bizantinismi e labirintismi che esiste solo in altri pochissimi Paesi del mondo, sono migliaia, tenuto conto che solo nell'ultimo anno centinaia di imprenditori siciliani hanno preferito trasferirsi all'estero, delocalizzare le proprie aziende e scommettersi in ambienti e contesti dove la laboriosità, la certezza del diritto, l'assenza di organizzazioni criminali e l'apertura mentale di politici e burocrati sono gli elementi essenziali per uno sviluppo sociale fattivo e concreto. Ma quello che mi è doveroso sottolineare è l'ignoranza, la malafede e la riserva mentale di politici e burocrati siciliani. La Corte Costituzionale, nello scorso mese di luglio, ha emesso la sentenza n. 212 con la quale ha decretato la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente ed ha sancito inequivocabilmente l'incostituzionalità degli articoli istitutivi di parchi e riserve (L. R. n. 98/81) e che la Sicilia deve attenersi ed applicare la legge dello Stato n. 394/91 che al terzo comma dell'art. 22 recita: "Le regioni istituiscono parchi naturali regionali e riserve naturali utilizzando sopratutto i demani e i patrimoni forestali regionali, provinciali, comunali e di enti pubblici, al fine di un utilizzo razionale del territorio e per attività compatibili con le speciali destinazioni dell'area. "Da ciò si evince chiaramente che la Regione Siciliana non può appropriarsi ed utilizzare i terreni dei privati per fare oasi e parchi come è avvenuto sinora. Io comprendo quelle associazioni ambientaliste che, ogni giorno, adocchiando un bel sito alberato o una bellissima area prospiciente il mare o magari a strapiombo sulla costa, o un sito lambito da fiumi e canali irrigui, si accingono subito a proporre quell'area o quel sito per farne un'oasi. Comprendo anche che dietro ogni proposta c'è un interesse vitale a chiederne poi l'utilizzo, la gestione e lauti finanziamenti regionali per alimentare il parassitismo e la macchina burocratica e improduttiva della regione, ma non comprendo come mai sinora nessun magistrato e nessun politico abbia proclamato, nelle fattispecie suesposte, la salvaguardia del diritto di proprietà così come riconosciuto dalla nostra Costituzione e ribadito nel comma 3 dell'art. 22 della L. 394/91. I proprietari terrieri, gli agricoltori e tutti coloro che. a qualsiasi titolo, hanno beni nei parchi e nelle oasi della Regione Siciliana sono stufi di sottostare a un regime perverso e borbonico e di subire soprusi ed angherie da parte di burocrati ottusi e parassiti e di soggetti preposti alla vigilanza che interpretano sempre la legge ad uso e consumo del proprio ente e faranno di tutto, compreso il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per mettere fine a una farsa tragica non più tollerabile.
dott. Carlo Cincotti
27 Dicembre 2014
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.