Baccei avverte l'Ars: "Riforme entro maggio o 10 mila persone rimarranno senza stipendio"
L'assessore chiede scusa al Parlamento ma mette in guardia: "Situazione difficile, grave crisi di liquidità. Ma ne usciremo". Presentato il bilancio provvisorio. Confermati i tagli e l'avvio di riforme sul personale e la burocrazia
di ANTONIO FRASCHILLA
All'indomani dell'approvazione dell'esercizio provvisorio in giunta e dell'ufficializzazione di un bilancio con un buco da 3,6 miliardi di euro rispetto all'anno precedente, l'assessore Alessandro Baccei interviene per spiegare lo stato dell'arte: "La situazione regionale è molto difficile - dice Baccei - per questo ho evitato di fare conferenze stampa. Volevo prima capire come stessero le cose. Io sul buco di bilancio non do numeri, penso sia più importante parlare di come si risolve il problema. In questi giorni sono venute da me in assessorato persone che non ricevono lo stipendio da mesi, pensionati che da un anno attendono l'assegno di quiescenza. Mi scuso con queste persone se non ho dato ancora risposte e mi scuso con l'Assemblea per la mia scarsa presenza in commissione Bilancio. Adesso comunque siamo pronti a fare un percorso: abbiamo fatto passi in avanti sulla serietà, e posso dire che siamo riusciti a rispettare i limiti del patto di stabilità". Nei giorni scorsi l'assessore aveva bacchettato l'Assemblea per i suoi "tempi da caffè", suscitando un profluvio di polemiche.
"Adesso all'Ars si dovrà discutere del mutuo da 2 miliardi - dice ancora Baccei - che serve per risolvere problemi di liquidità non della sanità ma della Regione: questa crisi di liquidità è dovuta ad entrate che non si realizzano ma che sono state previste come copertura di spese certe e perché stiamo avanzando fondi dello Stato sul cofinanziamento dei fondi Ue. Ma il mutuo è inutile se non andiamo alle cause dei problemi: per questo nel Dpef rispetto al 2014 andiamo a diminuire le entrate di più di un miliardo. Sulla spesa tecnica abbiamo bisogno di un supporto tecnico per la certificazione che acceleri i controlli".
Baccei chiede poi "un altro atto di serietà sulle riforme": "Stiamo lavorando per riformare il settore forestale, il settore del personale e della macchina burocratica. Si tratta di tagliare la spesa, è evidente, ma ne discuteremo con le parti sociali. Il ddl si chiamerà 'Salva Sicilia', ed è la base per avviare un dialogo con Roma. Se entro il primo maggio non approveremo le riforme, diecimila persone rimarranno senza stipendio". Sul bilancio provvisorio precisa: "Al momento è con una gamba più corta dell'altra - dice Baccei - ma allo stesso tempo stiamo lavorando per trasferire alcune spese del bilancio regionale verso i fondi extraregionali: parlo di turismo, sanità ed energia. Dobbiamo valorizzare le eccellenze: penso ad esempio alla sanità, che può attrarre pazienti da tutto il bacino del Mediterraneo, ma per far questo occorrono infrastrutture adeguate e per questo in arrivo ci sono 20 miliardi di euro di fondi Ue e statali".
Chiaramente Baccei annuncia il negoziato con Roma: "Se non ci presentiamo con una bozza di riforma valida che non contempli l'equiparazione tra divesre norme statali e quelle regionali, il tavolo non si apre - dice l'assessore all'Economia
inviato da Roma - a Palazzo Chigi questo mi è stato detto chiaramente. Oltre alla riforme ci sono delle azioni normative da avviare: la prima è la centrale unica degli acquisti. Non è vero che non favorisce l'economia del territorio". Sul bilancio provvisorio aggiunge: "Al momento garantiamo solo stipendi e trasferimenti ad enti locali fino ad aprile - dice - per coprire gli altri otto mesi dell'anno dobbiamo attendere la trattativa con lo Stato"
23 Dicembre 2014
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