13 ottobre 2014

OPERAI FORESTALI IMPEGNATI 6 ORE AL GIORNO NELLA REALIZZAZIONE DI VIALI PARAFUOCO. SUPERFLUO SOTTOLINEARE L'INUTILITÀ DI QUESTO INTERVENTO. CHIEDIAMO CHE IL SINDACO FACCIA RICHIESTA ALL'AZIENDA FORESTE DEMANIALE DI IMPIEGARE QUESTI OPERAI NELLA RIMOZIONE DEI MASSI PERICOLANTI CHE MINACCIANO L'ABITATO

 
 
 AMBIENTE

Castellammare, massi pericolanti: servono interventi seri

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Sollecitata dal coordinamento la mappatura dei terreni nelle zone sensibili entro dicembre prossimo, per prevenire gli incendi che sono la prima causa del dissesto del territorio.

CASTELLAMMARE. "Decine di operai forestali sono impegnate 6 ore al giorno nella realizzazione di viali parafuoco. Superfluo sottolineare l'inutilità di questo intervento e lo spreco di risorse. Chiediamo che il sindaco faccia richiesta all'Azienda Foreste demaniale di impiegare questi operai nella rimozione dei massi pericolanti di piccole e medie dimensioni che minacciano l'abitato dal versante di Monte Inici interessato dall'incendio del 29 giugno".
E' il perentorio messaggio lanciato in questi giorni dal coordinamento civico "Salviamo Monte Inici", che chiede inoltre "che si provveda al più presto alla messa in sicurezza dei massi di maggiori dimensioni, d'intesa con i vigili del fuoco, e alla pulizia del canalone Lavinaro". Il coordinamento, infine, tiene a "ricordare al sindaco l'impegno già preso nell'assemblea cittadina del 25 settembre affinché si proceda al lavoro di mappatura dei terreni in zone sensibili entro dicembre prossimo, per prevenire gli incendi che sono la prima causa del dissesto del territorio".
Nel documento appena diffuso per sensibilizzare le istituzioni, gli attivisti di "Salviamo Monte Inici" rammentano "l'incendio di vaste proporzioni che nell'estate 1974 distrusse svariati ettari di bosco sul versante della montagna soprastante il paese" e che "pochi mesi dopo, nella notte tra il 12 e il 13 ottobre, un fiume di acqua e detriti provenienti dalla montagna bruciata travolse il quartiere Lavinaro lasciando dietro di sé due vittime e ingentissimi danni alle strade e alle abitazioni". A distanza di quarant'anni, si ripropone il grave problema.

13 Ottobre 2014 
 Giornale di Sicilia







1 commento:

  1. ...UNA SICILIA CHE SI CURA...UNA SICILIA PIU' SICURA...IMPEGNATE NOI FORESTALI E TUTTO QUESTO SI AVVERA...Santo Canonico

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