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S. Maria di Licodia
Ettari di bosco salvati la scorsa estate
grazie alla rete idrica «Tre Cisterne»
Ettari di bosco delle Vigne di Santa Maria di Licodia quest'estate sono stati salvati tempestivamente da focolai dolosi o da combustioni naturali, grazie alla posa di una nuova colonna antincendio, collegata alla rete idrica naturale di "Tre Cisterne". È il bilancio positivo presentato dagli uomini della Guardia forestale, che hanno presidiato la zona durante i mesi caldi. «Fondamentale per l'efficacia delle operazioni di spegnimento - spiegano gli uomini della squadra Adrano 22 - è il pronto intervento. E avere la presa d'acqua a portata di mano ci ha permesso di risparmiare tempo e di conseguenza salvare il patrimonio boschivo». In passato, tanto per avere un'idea, la più vicina riserva idrica era a mezzora di auto. Questo traguardo è il risultato di un progetto comunale di recupero per la valorizzazione e la promozione della zona di villeggiatura, presentato nel 2011, che ha ottenuto l'accesso al Fondo Regionale per la montagna, per un importo di quasi 85 mila euro, nel marzo del 2013. Un intervento, che costruendo una nuova condotta di 275 metri, ha permesso di sfruttare i serbatoi di acqua piovana di "Tre Cisterne", come riserva idrica antincendio. Il noto reperto di "Tre Cisterne" risalente all'epoca romana, un tempo utilizzato per l'abbeveraggio di greggi e mandrie di passaggio in contrada Cavaliere Bosco, è tornato ad essere così un monumento vivo e da vivere, avendo recuperato in pieno le potenzialità di importanti tracce millenarie. «L'idea che ha animato il progetto - spiega il dott. Rapisarda - è stata l'uso sostenibile dell'acqua a tutela dell'ambiente».
SANDRA MAZZAGLIA
26 Ottobre 2014
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