I "vulcanelli" di Floristella sono incustoditi
Anche Floristella è una zona dove sono presenti i vulcanelli anche se in una zona circoscritta così come a Santa Barbara nel nisseno per cui la Regione siciliana affronterà studi e approfondimenti ad analoghi siti.
Dopo i fatti di Aragona inerente ai vulcanelli delle Macalube in cui recentemente hanno perso la vita i fratelli Carmelo e Laura Mulone anche la Regione siciliana tramite l'assessorato regionale all' ambiente e al territorio, Peiregiorgio Giarratana ha convocato a Palermo nella sede di palazzo D'Orleans un tavolo tecnico dove hanno partecipato diversi rappresentanti tra cui quelli della protezione civile, dell' azienda foreste demaniali, del il corpo forestale e dell' istituto nazionale di vulcanologia e geofisica. Le maccalube all'interno dell'ente parco Floristella non presentano una elevata estensione ma è un luogo accessibile perché vicino vi sono varie discenderie dove i visitatori (sono stati tanti in due anni e mezzo da quando si era insediato il presidente Giuseppe Lupo ora dimissionario) vi possono arrivare. Ai vulcanelli di Floristella non vi è l'esistenza di indicazioni o la presenza di area recintata con limite invalicabile. Abbiamo contattato il presidente dimissionario dell'ente, Giuseppe Lupo (ha riscontrato solidarietà da parte di diversi enti, associazioni come quella antiracket e antimafia e le istituzioni scolastiche), il quale per due anni e mezzo ha animato un territorio, il quale dall'oppressione era diventato "libero". «I vulcanelli non sono particolarmente attivi - afferma Lupo - ma il raro fenomeno geologico non si sa quando può avvenire per cui essendo che il sito è fruibile si sarebbe dovuto procedere a mettere in sicurezza il sito che è di competenza del demanio il quale in passato non ha proceduto a lavori necessari». L'ente parco Floristella quindi ha un presidente dimissionario, di nomina quinquennale, la quale avviene con decreto legge, e di cui la Regione da circa un mese non si è espressa a tal proposito. L'ente di Floristella creato negli anni Novanta comprende un territorio di circa 440 ettari ed ha solo tutela e vigilanza mentre il demanio (in questo caso per il vulcanelli) a quanto pare dovrebbe avere il controllo e apportare migliorie mettendo in sicurezza i punti nevralgici. Le maccalube sono emissioni di gas che per effetto della pressione sfuggono dal sottosuolo trascinando con se sedimenti argillosi ed acqua: da li viene a formarsi un cono di fango e dalla cui sommità attraverso un cratere fuoriesce il gas.
Anche la commissione per le miniere siciliane istituita all' Urps (Unione regionale per le miniere siciliane) nel 2009 in tempi non sospetti aveva trattato l'argomento dei "vulcanelli freddi" (così venivano chiamati addirittura nella letteratura scientifica dai visitatori stranieri arrivati nell'isola tre secoli fa) sia per la zona di Aragona ma soprattutto quelle presenti nella zona di Santa Barbara (territorio Caltanissetta) e quella di Floristella (territorio Enna), «Allora studiammo il caso - afferma il presidente all'Urps della commissione speciale miniere siciliane, Giuseppe Regalbuto - ed esortammo la Regione Siciliana tramite l'assessorato competente a disporre un monitoraggio per il caso Santa Barbara ed anche di Floristella». Attualmente l'accesso ai vulcanelli è libero per cui sarebbe necessario delimitare la zona con avvisi almeno per i visitatori del posto.
RENATO PINNISI
03 Ottobre 2014
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