Resuttano. Paura dopo i sei roghi tutti di natura dolosa. L'ira del sindaco
Nella morsa degli incendi
Uno degli incendi alla periferia di resuttano
Foto lasicilia.it
Resuttano. Sei incendi in appena 36 ore a Resuttano, cinque di sicuro di natura dolosa mentre sul sesto ci sono accertamenti in corso. Dopo il vasto incendio di domenica mattina sviluppatosi tra via Foranea, via Castelnuovo, via Colombo e salita San Paolo, arrivato al limite del centro abitato, altri due incendi si sono sviluppati nella serata di domenica e tre nella giornata di lunedì. Le zone coinvolte riguardano contrada Marina, contrada Figliotti-Culma e lo svincolo autostradale. L'incendio più pericoloso è cominciato in prossimità dell'uscita autostradale sulla A19, sul luogo sono subito intervenuti i volontari della protezione civile e il corpo di guardia forestale. L'intervento è durato quattro ore, dalle otto di sera fino a mezzanotte. L'altro intervento più importante si è reso necessario in prossimità dell'edificio ancora in fase di costruzione dell'ex sindaco, Salvatore Mazzarisi. Una volta spento il fuoco che nel frattempo era giunto alle porte delle prime abitazioni, e lambito il depuratore, a mezzanotte e mezzo è partito un altro focolaio che ha richiesto un nuovo intervento dei volontari. Gli incendi di grandi dimensioni che si sono sviluppati in questi ultimi giorni hanno finito per suscitare paura e apprensione tra la gente, Resuttano è continuamente avvolta da fiamme e fumo che si sviluppa in tutto il centro abitato, sviluppando un'aria brutta, riducendo la visibilità e causando problemi nella respirazione. Il sindaco Rosario Carapezza si è detto preoccupato ed arrabbiato: «Si tratta di eventi dolosi o per leggerezza di chi non rispetta le normative, siamo stanchi e preoccupati, c'è qualcuno che non si rende conto che rischia di far male a se stesso e soprattutto agli altri». Il sindaco ha specificato che sarà potenziato il servizio di controllo, che già forze dell'ordine e polizia municipale svolgono nel rispetto delle loro competenze.
Gandolfo Maria Pepe
24 settembre 2014
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