LA
QUESTIONE SALARIALE
CONTINUANO
I RITARDI PER LE RETRIBUZIONI DEI LAVORATORI FORESTALI CHE SONO ANCORA FERME AL
VECCHIO CONTRATTO
INGRASSIA
(UILA-UIL): O GLI AUMENTI CONTRATTUALI E IL CAPITOLO UNICO DI BILANCIO O
ROMPERE LA TREGUA!
La
situazione che sta venendosi a creare sul fronte dei salari per i lavoratori
forestali rischia di esplodere se non si troveranno soluzioni tempestive e
adeguate. E’ l’allarme lanciato da Michelangelo Ingrassia, componente
dell’esecutivo territoriale della Uila-Uil, dopo le proteste di agosto negli
uffici della Ragioneria dell’Assessorato alle Risorse Agricole.
«L’impegno
di lavorare i decreti e gli ordini di accredito per consentire ai lavoratori di
ricevere il salario di giugno entro il Ferragosto non è stato mantenuto e
ancora oggi non tutti i lavoratori a tempo indeterminato hanno percepito il
salario di luglio; tra i lavoratori a tempo determinato, invece, c’è ancora chi
attende perfino il salario di giugno», dichiara al “Blog dei Lavoratori
Forestali e dell’Antincendio” il sindacalista della Uila, che aggiunge: «segnalo,
per esempio, che l’Ordine di Accreditamento numero 36 del 7 agosto, relativo
alla retribuzione dei lavoratori a tempo indeterminato dell’antincendio della
provincia di Palermo, è rimasto inspiegabilmente fermo negli uffici della Ragioneria
dell’Assessorato fino al 20 agosto quando con una straordinaria prova di forza
dei lavoratori, accompagnati dal Segretario Provinciale della Flai-Cgil Tonino
Russo e dal sottoscritto, è stato preso in carico e trasmesso alla Tesoreria e
successivamente alla Cassa Regionale insieme agli Ordini di accreditamento delle altre province».
Dunque non è vero che
tutto è stato risolto …
Solo
in parte. L’Assessore, il Direttore Generale e il Dipartimento delle Risorse
Agricole hanno fatto la loro parte ma tutto è vanificato dalla lentezza degli
uffici della Ragioneria dell’assessorato. E’ un paradosso. Il guaio è che della
situazione ne approfittano certi ambienti autonomi i quali, manifestando contro
l’Amministrazione forestale, fanno solo confusione e spostano il tiro dal vero
colpevole dei ritardi: l’allucinante procedura prevista dalle attuali norme finanziarie
e adottata dalla Ragioneria dell’Assessorato. Se non si capisce chi è il
nemico, si perde la battaglia. Basta con i banditi della politica in cerca di
voti e con i “duri e puri” del sindacalismo domenicale autonomo a caccia di
deleghe. I lavoratori devono sapere la verità.
Però, in questi giorni,
stanno pagando lo straordinario antincendio dell’anno scorso …
Certo,
ma che fine ha fatto quello di due anni fa? Mi risulta, e spero di essere
smentito, che alcuni lavoratori non lo hanno ancora percepito; così come non
hanno ancora percepito i famosi e ormai dimenticati arretrati contrattuali che
più volte i vari governi, che si sono succeduti in questi lunghi anni, hanno
promesso di pagare.
Quali sono, insomma, le
ragioni di questi incredibili ritardi?
A
causa della legge regionale n. 5/2014, che ha trasferito la titolarità del
rapporto di lavoro di tutti i lavoratori al Dipartimento delle Risorse
Agricole, non è stato possibile predisporre il preventivo annuale di spesa dei
lavoratori a tempo determinato e indeterminato che svolgono il servizio nel
Comando Corpo Forestale. Sono stati fatti, dunque, dei preventivi bimestrali
che richiedono ben ventiquattro lunghi passaggi in un itinerario che si snoda
dagli uffici periferici a quelli centrali dell’Amministrazione e poi nelle
Ragionerie. Itinerari che seguono la via telematica ma che richiedono anche il
cartaceo. Un circuito infernale di controlli e approvazioni per un salario
netto di 1.200 euro. Credo che neppure le indennità parlamentari o i compensi
dei consulenti della Regione subiscano un controllo così accurato e una sfilza
di meticolose autorizzazioni così come quello dei salari degli operai
forestali.
Dalla Ragioneria
Generale fanno però sapere che c’è un vuoto d’organico
Ed
è vero. Il personale preposto è insufficiente e le ragionerie sono intasate. Ma
i salari hanno la priorità su tutto, a prescindere dal burocratico numero di
protocollo con cui le pratiche arrivano in Ragioneria. Il Presidente Crocetta,
sul tavolo delle trattative aperte l’11 marzo scorso, in occasione dell’ultimo
sciopero generale della categoria, era stato chiaro: i salari hanno la priorità
su tutto. Denuncio che le sue direttive non sono eseguite. Certamente non le
esegue la Ragioneria dell’Assessorato alle Risorse Agricole.
Ma il procedimento è
lungo e tortuoso, come hai affermato tu stesso
Anche
questo è vero ma ho davanti la lista della lavorazione del salario di aprile,
percepito dai lavoratori a giugno, e da qui si evince che l’Assessorato delle
Risorse Agricole ha inviato l’ordine di accreditamento il 19 giugno; la
Ragioneria l’ha preso in carico una settimana dopo: il 26 giugno; alla stessa
data ha compiuto la verifica contabile e ha firmato l’Ordine; il 27 giugno l’Ordine
è stato inviato alla Tesoreria che il 30 giugno l’ha trasmesso all’Istituto
Cassiere; ai primi di luglio i lavoratori percepirono il salario di aprile.
Tutto nel giro di pochi giorni. Ricordo che il 26 giugno ci fu un’iniziativa di
Cgil, Cisl, Uil e dei lavoratori in assessorato. E’ necessario, allora, uno
sciopero al mese per velocizzare l’iter? Possibile che un lavoro di pochi
giorni deve trasformarsi in un’emergenza? Possibile che ogni volta si deve
attivare un processo conflittuale che genera incomprensioni da una parte e
dall’altra?
Dall’Assessorato
all’Economia, però, dicono che le procedure di pagamento per i lavoratori a
tempo determinato e per i lavoratori a tempo indeterminato dell’Azienda e di
altri Enti agricoli sono già state completate
Evidentemente
i lavoratori forestali a tempo determinato e indeterminato dell’Antincendio non
hanno santi in paradiso; non sono raccomandati dal politico o dalla lobby
massonica di turno. Era stato assicurato che entro Ferragosto si sarebbe
sbloccato tutto, così non è stato. Queste promesse non mantenute esasperano i
lavoratori e giustificano moralmente un’eventuale intensificazione del livello
di scontro del Sindacato confederale contro una burocrazia che dimostra di
avere un comportamento latifondistico del proprio ruolo. Certi dirigenti e
funzionari devono smetterla di pensare e agire come se gli uffici che
rappresentano siano feudi propri; e non mi riferisco né all’Assessorato delle
Risorse Agricole né a quello del Territorio ma a tutta la struttura regionale
preposta al bilancio e all’economia. In Sicilia, come nel resto d’Italia, si
sta realizzando una pericolosa dittatura economica e finanziaria che colpisce i
lavoratori e il Datore pubblico di lavoro e impedisce alla Politica, al
Sindacato e alla buona Amministrazione di organizzare e garantire il lavoro, i servizi,
le relazioni sociali, i diritti e i doveri nel rispetto delle normative
contrattuali e della legislazione sociale. Lassù, qualcuno ha intenzione di
privatizzare e licenziare. L’origine della questione salariale dei lavoratori
forestali e tutta qui.
Fino all’anno scorso,
però, le retribuzioni dei lavoratori dell’antincendio erano puntuali.
Ma
fino allo scorso anno a gestire il salario di questi lavoratori era
direttamente il Comando che era anche il datore di lavoro di tutto il comparto
antincendio. Poi è arrivato l’Assessore Cartabellotta e la sua oltraggiosa idea
di accorpare tutto senza una preventiva organizzazione e da allora è il caos:
nelle retribuzioni e nelle graduatorie. Faccio un esempio: i lavoratori a tempo
indeterminato dell’Azienda percepivano la tredicesima e la quattordicesima
parcellizzata mensilmente in busta, quelli del Comando no; in sede di
unificazione e convenzione nessuno si è posto il problema e qualcuno ha deciso
che anche la tredicesima e la quattordicesima degli Lti del Comando fosse
parcellizzata, senza consultare i lavoratori, come se si trattasse di una
pratica e non del reddito di intere famiglie di onesti lavoratori. Che modo è
di gestire politicamente le cose? L’accorpamento, fatto in questo modo, ha
indebolito la categoria e la forestazione siciliana nel suo complesso,
esponendo lavoratori e uffici forestali allo strapotere economico e finanziario
a danno dell’organizzazione del lavoro e dei lavoratori. Quando i tecnici si
trasformano in politici è un guaio! Devo però aggiungere che la parte
maggioritaria del Sindacato fu d’accordo con le scelte di Cartabellotta. A chi,
come me, si oppose resta la magra consolazione di pensare: l’avevo detto …
Ma allora con
l’abrogazione del famigerato articolo 12 tutto rientrerebbe nella normalità?
Non
basta l’abrogazione dello stramaledetto articolo 12. Se fino all’anno scorso i
lavoratori del Comando non avevano problemi di ritardo, li avevano però i
lavoratori dell’Azienda. Dobbiamo cominciare a ragionare in termini diversi.
Centocinquant’anni fa le lotte dei braccianti cominciarono con la questione
salariale: il padrone decideva quando e soprattutto quanto pagare. Oggi, in
forme diverse, il problema è identico. Il problema dei ritardi, però, distoglie
l’attenzione da un altro grave problema: quello del mancato adeguamento del
salario al Contratto Nazionale. Esiste, dunque, nel settore forestale una
questione salariale: il datore di lavoro è libero di non recepire i Contratti
nazionali con gli aumenti salariali, è libero di pagare quando vuole grazie
alle norme finanziarie attualmente in vigore. Questa libertà è garantita da un
sistema di leggi all’interno del quale vi è anche l’articolo 12. Dunque è tutto
il sistema che va cambiato e non solo l’articolo 12 il quale, certo, ha
provocato disfunzioni nelle graduatorie e ritardi nel pagamento dei salari,
nell’avvio e nell’efficienza della campagna antincendio e non ha risolto i vecchi problemi, anzi li ha
aggravati!
Per esempio?
Nel
2013 l’Ispettorato Forestale di Agrigento ha speso 7.762.24 euro per lo
sviluppo dei listini paga dei 22 lavoratori a tempo indeterminato che ha
assegnati. Chissà quanto ha speso per le paghe degli operai a tempo determinato
delle squadre e delle torrette. L’accorpamento doveva servire a risparmiare e
invece a Palermo, per esempio, l’Ufficio Provinciale Azienda, che ha in carico
tutti i lavoratori della provincia, è stato costretto a bandire una nuova gara
d’appalto per lo sviluppo dei listini di tutti gli operai e a oggi non si sa se
il vincitore sarà in grado di procedere con lo sviluppo delle paghe che sono
già in arretrato. E’ l’affarismo che vince sull’efficienza. Ripeto: il sistema
è sbagliato!
Dunque il rischio è di
aggiungere ritardi a ritardi?
Esattamente.
E non è facile spiegare ai lavoratori che essendoci la copertura finanziaria, i
preventivi approvati, e le paghe in arretrato, essi sono condannati ad
aspettare ulteriormente. Qui si è smantellato il diritto contrattuale e
costituzionale al salario. Vogliamo metterci nei panni di chi spegne gli
incendi senza il proprio salario in tasca? Stress, disperazione, nervosismo,
mancanza di serenità.
Pensa
che a me hanno detto che fare pressioni sulla Ragioneria stressa il personale.
Ma allo stress di chi rischia la vita senza percepire il salario non pensa
nessuno? Esiste una lista di operai forestali caduti sul lavoro, morti durante
un incendio, senza avere percepito, nei tempi e nei modi previsti dal contratto,
il salario corrente che peraltro non corrispondeva a quello del Contratto
Nazionale! E’ un’offesa ai diritti dell’Uomo e del Cittadino e all’articolo 1
della Costituzione. Il Sindacato non può e non deve più transigere. Deve
insorgere!
Si ma bisogna pur
proporre delle soluzioni
Infatti.
Siamo l’unico Sindacato, in Sicilia e in Italia, che nel 1996 ha imposto per
legge il numero chiuso dei lavoratori per evitare di trasformare la
forestazione in ente assistenziale e i lavoratori in clientele elettorali;
siamo l’unico Sindacato che nel 1989 ha proposto la formulazione delle
graduatorie in base al reddito: chi ha di meno lavora prima, ma tutti devono
avere il diritto di lavorare. E per evitare la vergogna dei ritardi nelle
retribuzioni abbiamo sottoscritto con il governo, il 24 settembre 2013, un
Accordo che prevede l’abolizione del sistema dei preventivi di spesa e
l’istituzione di un capitolo unico di bilancio per i lavoratori forestali a
tempo indeterminato: una rivoluzione. Ma a un anno di distanza il Parlamento
regionale resta sordo e il governo muto. Purtroppo prevedo una stagione ad alto
tasso di conflittualità. I lavoratori sono giustamente esasperati: nessun
riordino del settore; nessun recepimento del Contratto nazionale con l’aumento
di circa 70 euro che a Reggio Calabria già percepiscono da due anni e in
Sicilia no; nessun rinnovo del Contratto integrativo, scaduto dieci anni fa;
non tutti i lavoratori hanno ricevuto gli arretrati contrattuali di sei anni
fa. E stendiamo un velo pietoso sulla mancata elaborazione di un piano di
ampliamento e di riconversione della superficie boscosa dell’isola e sul
mancato decollo della forestazione produttiva, su cui più volte è intervenuto
in questo Blog il compagno di lavoro Salvino Carramusa. Spero che da subito
Governo, Commissione parlamentare di merito, Sindacati e Amministrazione si
siedano attorno ad un tavolo per riordinare finalmente il settore anche sul
fronte salariale, inserendo nella legge di riordino una norma sul capitolo
unico di bilancio e una sul vincolo automatico delle previsioni di spesa alle
tabelle salariali correnti previste dal Contratto Nazionale. Senza dimenticare
la proposta della riduzione a due degli attuali contingenti: quello dei
centocinquantunisti e quello degli Lti; le 78 e le 101 giornate, nel settore
pubblico, non hanno più senso logico e produttivo nella società del ventunesimo
secolo. L’alternativa è la piazza. E’ questo che si vuole? Stando così le cose,
all’interno del Sindacato Confederale e fra i lavoratori c’è chi è disposto a
rompere la tregua. Pazienti e santi si ma fessi e rassegnati non lo siamo
davvero!
Grazie Angelo per le risposte chiare ed esaustive
Una bella intervistA non c'è che dire, con tante verità e certo anche con difese pretestuose del proprio status quo di rappresentante sindacale confederale, ma non voglio in queste righe fare polemiche ....ne facciamo già troppe su facebook.
RispondiEliminaPerò una cosa la voglio dire al sig. Ingrassia e cioè, che è finito il tempo delle chiacchiere, qui sta andando tutto a gambe all'aria ...è ora che dalle parole ..anche se belle parole ...si passi ai fatti.
Nella ormai lunga militanza nel web e anche presso i sindacati confederali ho incontrato tanti rappresentanti locali e in tanti sono d'accordo nell'affermare che così come è gestita questa situazione non può andare ...e in tanti hanno mostrato (sempre a parole) il disaccordo con le decisioni prese dalle segreterie regionali.
Ed allora quando vi deciderete a mettervi tutti assieme e mandare loro, e cioè i vostri dirigenti a gambe all'aria, prima che sia troppo tardi, e il vortice ci trascini tutti verso il disastro?
Sò che mai avrò risposta in quanto sono un forestale che a peccato, in quanto stanco di questa situazione e ha cercato strada che non sia più succube e complice della mia stessa disfatta.
Coraggio che voi non avete avuto e ancora non avete ...aspetto con ansia dimostrazioni del contrario ...ma ripeto con i fatti ...BASTA PAROLE.
Anch'io dico al collega Ingrassia:belle parole,ottima analisi,frecciate a destra e sinistra.....e poi? rompiamo la tregua? ma quando è iniziata la guerra?
RispondiEliminaStiamo garantendo un servizio,le poche ore di straordinario forse non le pagheranno,lo stipendio è diventato un optional....Ma allora perchè continuare a lavorare.....si inizi subito lo sciopero bianco,atto di presenza senza attività lavorativa...gli incendi? li vadano a spegnere gli assessori,le sale operative aperte h24 tutto l'anno?li gestiscano con altro personale.
Dopo trenta anni di servizio uno si illude, dopo aver sempre fatto il proprio dovere di aver aquisito un minimo di rispetto,Ma per l'amministrazione siamo e saremo sempre dei B.A.
carmelo troina
Mina & A. Lupo _ Parole parole _ Live 1972 (NON CAMBI MAI).PECCATO CHE NON ESISTE UN CANTANTE CHE A TUTTOGGI ABBIA MAI SCRITTO UN TESTO CONTRARIO E CIOE' (FATTI FATTI) COMUNQUE PENSO CHE LA CURPA E SULU LA NOSTRA DI OPERAI E SICILIANI TUTTI toto gebbia 78sta
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